Formalismo
Pietro Montani
Con il termine formalismo ci si riferisce a un insieme di innovative ricerche sulla letteratura e la poesia elaborate in Unione Sovietica nel corso degli anni Venti del Novecento [...] come non sfugge, d'altra parte, lo spettatore dei film più segnati (in modo diretto o indiretto) dall'influenza del f. quali e alla connessione di ciò che il film mostra. Il "linguistico" (inteso in senso ampio) valorizza quei tratti dell'immagine e ...
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MADERNA, Bruno
Gianluigi Mattietti
Nacque a Venezia il 21 apr. 1920 da Carolina Maderna e Umberto Grossato. La madre, nubile, morì quando il M. aveva solo 4 anni. Il padre, musicista d'intrattenimento, [...] (dove era stato invitato da K.A. Hartmann), che segnò l'inizio di un'intensa carriera, inizialmente dedicata soprattutto agli con la musica leggera negli anni dell'infanzia, l'eclettismo linguistico, il gusto (spesso amaro) dell'ironia permisero al M. ...
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MARINI, Marino
Maura Picciau
– Nacque a Pistoia il 27 febbr. 1901 da Guido, impiegato e agiato possidente, e da Bianca Bonacchi. Ebbe una sorella gemella, Egle (morta nel 1983), che fu poetessa e alla [...] . È un procedimento antinarrativo di ordine prevalentemente linguistico – di astrazione nella figurazione – che produrrà di Rotterdam.
Nel corso degli anni Cinquanta, quasi a segnare con il colore il proprio difficile passaggio esistenziale, il M ...
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SIMMACO, papa
Andrea Antonio Verardi
SIMMACO, papa. – Nacque in Sardegna, probabilmente a cavallo della metà del V secolo, da una famiglia di origine pagana (ep. 10, in Epistolae romanorum pontificum [...] sia nella ricostruzione degli eventi, sia per struttura e taglio linguistico (Verardi, 2016, pp. 265-269).
Simmaco fu eletto Tardo Antico e Alto Medioevo. I primi decenni del VI secolo segnano infatti per l’Urbe, così come per la società italica, un ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Le origini della letteratura latina e le forme della acculturazione: dalla storiografia all'epica
Laura Cherubini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione [...] , tuttavia, vengono adattate dai Romani a registro linguistico e cultura propri. Per la cothurnata si prediligono per creare il futuro
L’opera di Gneo Nevio imprime un segno ancor più deciso al processo di romanizzazione della cultura greca avviato ...
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Compositore
Sergio Miceli
Compositori e cinema
Nella fase 'preistorica' del cinema le proiezioni erano itineranti, in forma autonoma o associate al circo e alla fiera, mentre a un gradino più alto facevano [...] un cinema tradizionalmente 'narrativo' ma rinnovato sul piano linguistico (Jean Epstein, Abel Gance, Marcel L'Herbier, sintesi. In realtà, l'avvento del sonoro in Italia (1930) segnò l'inizio di un periodo di sensibile decadenza cinemusicale, in cui ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Cesare Lombroso
Paolo Marchetti
Cesare Lombroso rappresenta, probabilmente, l’uomo di cultura italiano di fine Ottocento più noto al mondo. Le sue idee, inizialmente sviluppate in ambito medico-psichiatrico, [...] suggerimento di Paolo Marzolo (1811-1868), medico e linguista al quale Lombroso rimase a lungo legato da un rapporto Lombroso, Torino 1975.
R. Villa, Il deviante e i suoi segni. Lombroso e la nascita dell’antropologia criminale, Milano 1985.
M. ...
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Cultura araba
Bruna Soravia
La cultura spirituale arabo-islamica in età federiciana è caratterizzata dagli effetti del revival del sunnismo, fenomeno che, iniziato nel sec. XI, condusse lungo il corso [...] Nonostante il trionfo del malikismo, i secc. XII-XIII segnano anche l'inizio del radicamento del misticismo sunnita (noto come con tempi diversi), l'arabo letterario perse gradualmente il primato linguistico e si affiancò, a un livello più alto di ...
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MICHELE Italico
Ugo Criscuolo
MICHELE Italico. – Letterato, fra i maggiori della prima metà del XII secolo, e uomo di chiesa bizantino, di probabile origine italica (da cui l’appellativo), fu vescovo [...] controllo della cultura e dell’istruzione, e segnò una svolta reazionaria rispetto alla vivacità culturale del dell’antico come «problema». Per quanto riguarda l’aspetto stilistico e linguistico, la sua prosa è cautamente asiana, la lingua è di ...
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piede (piè; pè)
Alessandro Niccoli
È vocabolo ricorrente con varia frequenza in tutte le opere del D. canonico; non ricorre mai nel Fiore e nel Detto.
La variante grafica appiè, adottata dal Moore per [...] ancor più significativo, per cogliere il diverso tono poetico e linguistico delle tre cantiche, è l'esempio di Pd IV 44 Gaddo mi si gettò disteso a' piedi). Anche Stazio, in segno di reverenza massima nei confronti di Virgilio, s'inchinava ad ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...