FIGINO, Giovanni Ambrogio
Roberto Ciardi
Figlio di Giovanni Vincenzo, fabbricante di spade e proveniente da una nota famiglia di armaioli, e di Lucia Grassi, nacque a Milano; l'anno di nascita è incerto.
La [...] nel mezzo grafico, inteso come veicolo linguistico onnicomprensivo ed anzi di più immediata rispondenza di raggelato plasticismo quella ridondanza e quasi caparbia esuberanza del segno che aveva trovato largo impiego negli esercizi grafici.
Già nel ...
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VISCONTI, Gaspare Ambrogio.
Edoardo Rossetti
– Figlio dell’aristocratico Gaspare di Pietro e di Margherita Alciati (di Ambrogio, gentiluomo dedito alla mercatura, e di Anna Rusca), nacque probabilmente [...] anche dallo stesso Visconti) e un certo sperimentalismo linguistico che risente del volgare locale.
Nel 1493, cura di I., Milano 2012, pp. 70-101; Id., Sotto il segno della Vipera. L’agnazione viscontea nel Rinascimento. Episodi di una committenza di ...
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SBARBARO, Camillo
Eleonora Cardinale
SBARBARO, Camillo (Pietro Giuseppe). – Nacque a Santa Margherita Ligure il 12 gennaio 1888 da Carlo, ingegnere e architetto militare, collocato a riposo per anzianità [...] gli Ammaestramenti di Polidoro, prova di uno sperimentalismo linguistico attraverso l’uso di moduli arcaicizzanti. Passato Milano-Napoli): si tratta di una raccolta eterogenea che segnò una nuova fase del percorso letterario sbarbariano dopo un lungo ...
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VASARI, Paolino Ruggero
Lorenzo Benadusi
– Nacque a Messina il 6 febbraio 1898, da Gregorio e da Caterina Giulia Basile.
Era di famiglia benestante. Il padre, figlio di un giudice, era un possidente [...] al tempo stesso repulsione verso la modernità meccanica segnò anche i suoi successivi rapporti con il e il teatro futurista in Germania, in Pluriverso italiano: incroci linguistico-culturali e percorsi migratori in lingua italiana, Atti del Convegno ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Le straordinarie esperienze di Bernini, Borromini e Pietro da Cortona fanno di Roma [...] sintesi delle posizioni precedenti e nella semplificazione linguistica. Questa tendenza è ben rappresentata dalla facciata interesse. Nonostante il nuovo secolo si fosse aperto sotto il segno di Sisto V e degli ampi interventi da lui promossi in ...
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LAVAGNINI, Bruno
Claudia Montuschi
Nacque, secondo di cinque fratelli, a Siena, il 3 ott. 1898, da Lorenzo, di Scansano, "impiegato nei telegrafi" prima a Siena, poi a Viareggio e a Lucca, e da Assunta [...] corsi di C. Merlo, dai quali derivò la sua predilezione per la linguistica (La mia Pisa, in Eikasmos, III [1992], p. 301), anno in cui fu collocato fuori ruolo, il 1968, non segnò la conclusione della sua attività, che anzi fu particolarmente intensa ...
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Mimica
Bruno Callieri
Franco Ruffini
La mimica (dal greco μῖμος, derivato di μιμέομαι, «imitare») è l’arte propria dei mimi (attori) o del mimo (genere di rappresentazione), cioè l’arte di esprimere [...] al suo mimo. Esso è astratto in quanto le configurazioni che presenta non sono segni né di un codice iconico né, tanto meno, di un codice linguistico; sono configurazioni astratte non nell’accezione che il termine ha nell’ambito delle arti ...
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GROTO (Grotto), Luigi (detto Il Cieco d'Adria)
Valentina Gallo
Nacque ad Adria il 7 sett. 1541 da Federico, discendente da una famiglia della piccola nobiltà terriera che si era dedicata a lungo all'avvocatura, [...] in gravi difficoltà economiche.
L'incidente giudiziario segnò una battuta d'arresto nella vita pubblica del metrici nella poesia tra Cinque e Seicento, in L'espressivismo linguistico nella letteratura italiana. Atti del Convegno… 1984, Roma 1985 ...
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TRINCHERA, Pietro (Antonio Leonardo Salvatore). – Nacque a Napoli l’11 giugno 1702 nel quartiere di Borgo Loreto, figlio del notaio Domenico e di Angela Balzano. La data di nascita è confermata dal certificato [...] e tradizionale spicca nel panorama coevo per la stoffa linguistica e l’osservazione dell’ambiente, oltre che per lo 11 s., 37). La collaborazione con il teatro dei Fiorentini segnò una maturazione drammaturgica. Nel 1746 scrisse La finta vedova: le ...
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latinismi
Bruno Migliorini
Non c'è bisogno di ricordare quale importanza abbia avuto durante i secoli l'arricchimento del lessico italiano (come del resto quello delle altre lingue europee occidentali) [...] più o meno ampio periodo storico, ha un interesse solo linguistico; se si riferisce a un singolo autore essa ha al canto di Giustiniano: Poscia che Costantin l'aquila volse; sacrosanto segno; li egregi / Romani; Quinzio, che dal cirro / negletto fu ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...