SPAGNA
Claudio Cerreti
Giannandrea Falchi
Aldo Albònico
Ramón Santiago
Otello Lottini
Giulia Baratta
Juan Angel Blasco Carrascosa
Juan Bassegoda Nonell
Nicola Balata
Stefania Parigi
(XXXII, [...] America latina, continente di cui la S., per ragioni storiche e linguistiche, si è assunta la difesa in seno all'Unione Europea. democrazia, anche nel campo musicale si sono avuti i primi segni di apertura e di rinnovamento (del 1977 è la fondazione ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] hanno contribuito al recupero di una tematica celta divenuta per le ultime generazioni segno della nuova e antica realtà gallega. Entro il pluralismo linguistico che distingue la politica di autonomie regionaliste della nuova Spagna, la l. gallega ...
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VENEZIA (A. T., 22-23)
Piero LANDINI
Mario NANI MOCENIGO
Filippo SANTUCCI
Roberto CESSI
Gino FOGOLARI
Giuseppe ORTOLANI
Gastone ROSSI-DORIA
M. T. D.
Città del Veneto, capoluogo della provincia [...] Con il 1491, a tale organizzazione si giunge: ne è un primo segno la nomina d'un "maestro di cappella" nella persona del De Fossis già , quando fioriscono, curiose forme d'ibridismo linguistico, le letterature stratiotesca, schiavonesca, bergamasca, ...
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Televisione
Luigi Rocchi
Carlo Sartori
Giuseppe Santaniello
Aldo Grasso
Giuseppe Cereda
Federico di Chio
Peppino Ortoleva
(XXXIII, p. 439; App. II, ii, p. 964; III, ii, p. 914; IV, iii, p. 600; [...] è vero che il suo pubblico mostra in diversi mercati avanzati segni di stanchezza e di disaffezione anche nel prime time, se e di consumo del prodotto, piuttosto che nei diversi modi linguistici e nei diversi metodi di ideazione e di produzione. In ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] [813]). Comunque sia, la tesi della ''derivazione'' quanto meno linguistica del primo tipo, quello rustico o provinciale, dal latino cosiddetto volgare, viene ora rivalutata nel segno di una vera e propria continuità. Quanto, infine, ai rapporti ...
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(IV, p. 631; App. I, p. 163)
L'arte e le tecniche artistiche dal dopoguerra a oggi. − La storia dell'a. e dei suoi procedimenti ideativi e tecnici nella seconda metà del Novecento, cioè dopo la terribile [...] , si aprirà a un ulteriore sconfinamento del mezzo linguistico, tradizionale e non, sostituendo l'oggetto-opera con una partenza ex novo, a ritrovare i fondamenti primi del segno e del linguaggio plastico (operando comunque al di fuori delle tecniche ...
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(XII, p. 983; App. I, I, p. 517; II, I, p. 788; IV, I, p. 594)
Filosofia e teorie generali. − Il lungo dibattito tra giuspositivismo e giusnaturalismo che nei primi due decenni del dopoguerra ha impegnato [...] ha trovato in S. Cotta una filiazione ideale e originale, nel cui segno si è andata creando in Italia una nuova scuola di pensiero (si la sintesi di due fattori inseparabili: l'enunciato linguistico del legislatore e la sua interpretazione da parte ...
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(XIV, p. 402; App. IV, i, p. 725)
La ricerca filosofica in ambito estetico presenta, nella seconda metà del Novecento, connotati vari e diversificati. Fenomenologia, ermeneutica e filosofia analitica ne [...] In ogni caso, se non è certo possibile qui segnare lo sviluppo della prospettiva ermeneutica di Pareyson fino all la figura, cioè una manifestazione spaziale che lo spazio linguistico non può incorporare[...], un'esteriorità che non può interiorizzare ...
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Il nome di Egitto, con cui già i Greci e i Romani designarono la regione del Basso Nilo, e che è divenuta la denominazione comune del paese, è tratto da quello dell'antica città di Menfi, reso in babilonese [...] 30 km. a sud del tropico. A oriente il confine fisico segnato dal Mar Rosso e dal Canale di Suez si trova spostato verso ), non già prestiti culturali, ma fondo stesso del patrimonio linguistico, se ne deve dedurre che Camiti e Semiti nella preistoria ...
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SICILIA (A. T., 27-28-29)
Attilio MORI
Ramiro FABIANI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Biagio PACE
Giovanni PUGLIESE CARRATELLI
Gaetano Mario COLUMBA
Secondina Lorenzina CESANO
Carlo Alfonso NALLINO
Ernesto [...] come poi la libra romana - in 12 once, onde l'emilitron porta il segno del valore di 6 punti; il pentonchion 5, il tetras 4, il trias è passato attraverso il vaglio di quell'ideale linguistico del siciliano che, pur liberandosi dagli elementi toscani ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
registro
s. m. [lat. tardo regesta -orum, neutro pl.; v. regesto]. – 1. Libro, quaderno, fascicolo o volume formato da un certo numero di fogli (per lo più numerati progressivamente, contrassegnati e forniti di suddivisioni e indicazioni varie),...