Gli studiosi moderni, come già i retori e i grammatici del mondo classico e umanistico, hanno tentato di ordinare i testi raggruppandoli in classi omogenee. Ne sono emerse varie tipologie testuali, divergenti [...]
(2) Il cellario ebbe un momento di esitazione, poi fece un segno ai suoi e si gettò giù per il sentiero di destra, mentre 127):
(5) La poesia è (pare un assurdo) quanto di meno irrilevante, di più terrestre e di maggior tenuta circoli tra gli uomini ...
Leggi Tutto
Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] ; le prime due derivate dalla terza) hanno rappresentato, al loro inizio, la meno imperfetta applicazione del principio per cui ogni suono è rappresentato da un segno. Il fatto che tale principio non abbia trovato una piena applicazione nemmeno oggi ...
Leggi Tutto
Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] che il metodo di rilevamento statistico, per lo meno nella sua dimensione regionale, deve essere ulteriormente raffinato si riscontrano nella grafia della ➔ scevà, che a volte viene segnata con una e, come nell’Abruzzo contiguo, altre, ad es ...
Leggi Tutto
Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] un’area culturale che include anche Bologna, ed è un segno dell’attrazione già esercitata dal toscano il fatto che Guinizelli lo che risente del parlato, con un periodare più libero, ma meno perspicuo di quello proprio di chi volgarizza o ha per ...
Leggi Tutto
I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] tutto a scatti e sussulti, per nulla legato a modelli scritti e tanto meno letterari: «Tutto dipende da te – la mia vita – il mio onor normativa» e posto spesso e volentieri «sotto il segno dello sperimentalismo giocoso, del ludismo verbale e del ...
Leggi Tutto
In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] . Nel secolo e mezzo che è alle nostre spalle i segni del passaggio a una diversa fase si colgono negli anni finali dialetto, usi letterari del), ciò che ha fatto venire meno nei loro confronti la sanzione socioculturale. Ma nella loro reale ...
Leggi Tutto
Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] scritture dei volgari fra XIV e XV secolo sono, senz’altro, meno instabili che in precedenza, anche se lontane dall’essere uniformi. Il all’idea che il mantenimento di certi nessi sia segno di cultura. Tuttavia, bambini e semicolti mantengono la ...
Leggi Tutto
Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] certo significato specifico. Per esempio, non solo nelle lingue dei segni, ma anche nei gesti che generalmente accompagnano la modalità parlata, il significato 'vieni qui' è espresso più o meno universalmente dal movimento della mano (o delle mani) o ...
Leggi Tutto
Semiotica
Thomas A. Sebeok
Introduzione
Tutti gli esseri viventi, sia gli organismi interi sia le parti che li compongono, sono interrelati in un modo altamente organizzato. Quest'ordine, o organizzazione, [...] dal filosofo americano Charles S. Peirce (1839-1914), in cui i segni sono divisi non più in due ma in tre categorie: icone e , è il contesto a decidere se il destinatario accetterà o meno come credibile il messaggio ricevuto. Se ad esempio un bambino ...
Leggi Tutto
Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] morfologia verbale. Così, per es., il sintagma i giocattoli è segno di coesione solo se il suo referente è già stato introdotto stesso referente, come nel caso (19) e, forse in modo meno deciso, in (20):
(19) *La bambinai non può assumere ...
Leggi Tutto
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre...
meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....