GUIDO
Nicolangelo D'Acunto
Non conosciamo il luogo né la data della sua nascita. È attestato per la prima volta come vescovo di Assisi il 31 ag. 1197, quando presenziò alla consacrazione della chiesa [...] non considerare valide le argomentazioni degli scomunicati a meno che essi non esibissero la documentazione pontificia guadagnato illecitamente. Quando Francesco si spogliò davanti a tutti in segno di rinuncia all'eredità, G. lo abbracciò e lo ...
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DELLA STUFA, Girolamo
Vanna Arrighi
Nacque a Firenze attorno al 1380. Figlio unico di Giovanni di Lotto e di una figlia di Bernardo di Ambrogio di Meo, apparteneva a una ricca e prestigiosa famiglia [...] doge, con tutta la Signoria, avrebbe insistito, in segno di ossequio, per accompagnarlo, alla fine della predica, apprezzata, non solo dal popolo minuto e dalle persone meno istruite, cui preferibilmente egli si rivolgeva esprimendosi in volgare ...
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BUSALE (Bucala, Bucali, Busala, Busalis, Buzano, Buzzale), Bruno
Anne Jacobson Schutte
Al pari dei suoi due fratelli, Girolamo e Matteo, il B., probabilmente nativo di Napoli e di origine spagnolo-marrana, [...] di Alemagna". Il B. fu ribattezzato dal Tiziano più o meno nello stesso periodo in cui Girolamo e il Tizzano venivano iniziati alla fiol di Dio, che il sacramento dell'eucharestia sia un segno solum, della vergine Maria che era madre come altra donna ...
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FEDOLFI, Giovanni (Giovanni da Parma)
Fabio De Propris
Nacque a Parma, presumibilmente nel primo decennio del sec. XIV. Compiuti gli studi di diritto civile e canonico nella sua città natale, ricoprì, [...] che il F. fu nel novero delle amicizie più o meno intime che il grande letterato strinse durante i suoi soggiorni si possa riparare dalla violenza del "Leone nemeo", cioè del segno zodiacale che nella stagione estiva rende eccessivo il calore del sole ...
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BENVOGLIENTI, Achille
Carlo Ginzburg
Si ignora la sua data di nascita. Di professione medico (prima della guerra di Siena esercitava a Grosseto), fu accusato di avere opinioni ereticali da un calvinista [...] , et ho tenuto conto che sia solumodo comemorazione et segno". Analogamente dichiara di aver creduto che la comunione debba e con tutto che io abbia tenuto come di sopra, non di meno spesso ho tante ragioni che mi han fatto tenere il contrario, ...
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liturgia
Forma pubblica e collettiva del culto di una religione, e l’ordinamento che la regola. A differenza della religiosità individuale, quella collettiva ha bisogno di forme fisse di espressione; [...] magiche, ma anche nelle forme di civiltà materialmente meno evolute le parole assumono molto spesso la forma della giudaismo la distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C. segnò da un lato la fine del culto sacrificale, dall’altro lo sviluppo ...
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BENINCASA, Stefano
Stefano Orlandi
Nacque a Firenze nel 1416 e vestì l'abito domenicano in S. Maria Novella circa il 1431. Compì gli studi di filosofia e teologia oltre che a Firenze, a Pavia, a Ferrara [...] di due ami e nel 1488 per la durata di un anno; segno certo della grande stima che godé presso i confratelli. Fu inoltre più quelle monache.
Apprezzato nell'ambiente monastico, non lo fu meno all'esterno, tanto che fu scelto da molti cittadini come ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...