Il primo re della dinastia Tudor (castello di Pembroke 1457 - Richmond, Londra, 1509). Discendeva per parte della madre, Margherita Beaufort, da Giovanni di Gaunt e da Edoardo III, e fu educato dallo zio [...] sta nell'abilità politica, all'interno e all'estero, che segnò le linee fondamentali del cosiddetto dispotismo dei Tudor. Con tenacia, nobili dell'opposizione, e altrettanti sistemi più o meno violenti, insieme con una rigida economia (divenuta però ...
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Incisore, pittore e scrittore italiano (Cupramontana, Ancona, 1892 - Roma 1963). Tra i migliori incisori italiani contemporanei, nelle sue acqueforti, che spesso accompagnano i suoi scritti, prevale ora [...] e una ricerca sulla luce, ora un’accentuazione del segno di intonazione espressionista. Di minore rilievo la sua 1915), e svoltasi anche in giornali e riviste, è non meno copiosa e importante di quella dell'incisione. Poeta, narratore, saggista ...
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Stato dell’America Settentrionale. Secondo Stato del mondo per estensione dopo la Russia, occupa poco meno della metà del Nordamerica, all’incirca tra i 41° e gli 83° latitudine N e tra i 52° e i 141° [...] 3,6 milioni; sulla costa occidentale, quella di Vancouver ha segnato una crescita rapidissima che l’ha portata a ospitare 2,2 autostradale); e del trasporto aereo, che può contare su poco meno di un migliaio di aeroporti e campi d’atterraggio e su ...
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Stato dell’Asia occidentale e, in piccola parte, dell’Europa sud-orientale, il cui territorio è diviso in due regioni peninsulari: la Tracia (detta anche Turchia europea), e l’Asia Minore, o Anatolia (con [...] densità di 176 ab./km2, mentre il valore medio regionale è meno di un terzo.
La popolazione inurbata supera il 69% del sulla funzione psicologica e sociale della lingua (Aşk işaretleri «Segni d’amore», 1995, e Ormanda ölüm yokmuş «Sembra nel ...
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Pierluigi Ledda
Il destino di Casa Ricordi e la fortuna delle opere di Verdi sono indissolubilmente allacciati, nel senso che lo sviluppo e il diffondersi delle attività dell’editore milanese furono fortemente [...] molto caro. Da quel momento in avanti i contratti stipulati segnano non solo il crescente successo di Verdi e il relativo potere di diffusione ed esecuzione delle sue musiche ma, cosa meno scontata, sul prodotto-opera nel suo complesso. Era ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] così, si muove sempre nel piano dell'"essere" e viene meno la contraddizione parmenidea. Su questa base P. può da un delle Leggi e del Parmenide a cura di Giorgio Trapezunzio segnò una svolta per l'elaborazione teorica del platonismo rinascimentale. ...
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Fondatore dei frati minori (Assisi ca. 1182 - ivi 1226). È uno dei santi più venerati della cristianità: voleva ripercorrere la vita povera di Cristo e degli apostoli e, come loro, mettere in pratica il [...] scrivere, ma assai male (già celebre preferiva firmare con un segno di croce). La sua giovinezza, trascorsa serena e spensierata, . professò sempre verso la Chiesa rispetto e sottomissione mai venuti meno; essa è per lui l'unica fonte di disciplina e ...
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Giuseppe Vacca
Uomo politico italiano (Genova 1893 - Jalta 1964). Animatore con A. Gramsci del giornale l'Ordine nuovo, aderì al Partito comunista d'Italia (1921); dopo l'arresto di Gramsci divenne segretario [...] sormontare: la fine della coalizione antifascista faceva venir meno la risorsa politica principale del progetto togliattiano; il delle sue possibilità di competere per la guida del paese segnò la politica di T. anche dopo la fine del centrismo ...
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Filosofo (Atene 470 o 469 - ivi 399 a. C.). Era figlio di uno scultore, Sofronisco, e di una levatrice, Fenarete. Scarse le notizie sulla sua vita familiare, eccezion fatta per la figura della moglie Santippe, [...] Furono le sole volte che S., fedele alla sua città non meno che alle sue leggi, abbandonò Atene. Non aspirava alla diretta di ciò che egli chiama il δαιμόνιον, cioè il "segno divino, arcano", che lo trattiene dalle azioni non convenienti: ...
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Filosofo (Leonberg, Württemberg, 1775 - Ragaz, Svizzera, 1854); studiò nel seminario teologico protestante di Tubinga, dove strinse amicizia con Hegel e Hölderlin e dove conseguì il titolo di magister [...] di esegesi biblica pubblicata nel 1792. Altro segno dell'eccezionale precocità dell'ingegno schellinghiano sono, estetico" a volte attribuita al pensiero di S. o, quanto meno, a questa sua fase). Frattanto la situazione accademica a Jena ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...