CARENA, Giacinto
Tullio De Mauro
Nacque a Carmagnola (Torino) il 25 apr. 1778 da Francesco Paolo, medico, e da Maria Catterina Maga Gallo. Finiti gli studi primari e quelli di filosofia nel paese nativo, [...]
La reazione del Manzoni, di sostanziale consenso, fu il segno più vistoso della stima che godeva il C., diventato socio (e manzoniani) di "egemonia filologica della Toscana", e meno inquinata dalle propensioni classicistiche (un tempo anche sue, del ...
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I puntini (detti anche puntini sospensivi) sono una piccola serie di punti (di solito tre: ‹...›) che, nella scrittura, segnalano il luogo in cui un discorso è stato interrotto o lasciato in sospeso (da [...] 2008: 125).
In nessuno dei casi citati il valore del segno è riconducibile a quello dei puntini sospensivi: le attestazioni con punto fermo a fine frase, probabilmente perché sentiti meno assertivi e perentori.
Benché siano generalmente posti dopo il ...
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Il termine parentesi (dal gr. pará «accanto», én «in» e títhēmi «porre») risale alla tradizione retorico-grammaticale antica, in cui indica una figura di pensiero chiamata in greco parénthesis e in latino [...] come in 2; cfr. Serianni 1988: 80), capoversi, ma anche singoli segni paragrafematici:
(1) a. Carlo (il fratello di Luigi) è venuto a comprensione del testo:
(3) Sui prominenti non ebrei c’è meno da dire, benché fossero di gran lunga i più numerosi ( ...
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Il punto interrogativo (detto anche, meno spesso, punto di domanda) è un segno di interpunzione (➔ punteggiatura), composto da un punto sormontato da un tipico ricciolo ‹?›, che contrassegna l’interrogazione [...] reale o fittizio che sia, la domanda non può fare a meno.
Fin da ➔ Lionardo Salviati (Degli avvertimenti della lingua sopra 2°, p. 739)
Normalmente, per circoscrivere il riferimento del segno a un solo segmento dell’enunciato (lessema o sintagma), in ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] che non permette la perfetta corrispondenza ‘un suono-un segno’: soltanto undici grafemi, infatti, hanno valore fonetico univoco più di quanti siano oggi e il loro uso era molto meno regolato (la normalizzazione sarà graduale e tarda, di pari passo ...
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Lo scioglilingua è un gioco verbale (➔ giochi di parole) in cui si è richiesti di ripetere una o più volte, il più velocemente possibile, una frase solitamente nonsense che presenta diverse difficoltà [...] cane pazzo; date un pezzo di pane a quel povero pazzo cane
Cambia così di segno il dileggio cui viene sottoposto chi sbaglia, essendo il tabu del nonsenso meno marcato del tabu dell’oscenità. Per la Francia è stato calcolato che lo scioglilingua
(4 ...
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In italiano l’➔accento grafico assolve a molteplici scopi e il suo impiego obbedisce a regole che sintetizzano esigenze tra loro distinte.
Mentre nella scrittura a mano l’accento ha spesso forma semicircolare, [...] è maiuscola ad inizio di paragrafo, frase o dopo punto fermo, il segno corretto è l’accento (grave), non l’apostrofo: ‹È›, non ‹ contesti non del tutto trasparenti o ambigui, il termine meno frequente o appropriato della coppia: àncora di notte non ...
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Si chiamano segni paragrafematici (espressione coniata da Arrigo Castellani: cfr. Castellani 1985) tutti i tratti e gli accorgimenti grafici che si combinano con una o più lettere dell’alfabeto, oppure [...] che può assumere il carattere tipografico: tondo, corsivo (detto anche, meno spesso, italico), neretto (detto anche nero o grassetto) e maiuscoletto, in reciproco rapporto. Tra questi segni è più frequente, con uso paragrafematico, l’uso del corsivo ...
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Sono omografi tutti i foni, i fonemi o le parole diversi rappresentati nella scrittura da uno stesso segno grafico. L’omografia (dal gr. omós «uguale» e gráphō «scrivo») è una sorta di omonimia tra due [...] subito] «immediatamente») ~ subito ([suˈbito] da subire)
In questi casi, nella scrittura, si suole segnare l’accento grafico sulla parola meno frequente o più marcata.
La mancata distinzione grafica può riguardare: le sibilanti sorde e sonore, da cui ...
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Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] (meglio, di un segno paragrafematico) ebraico costituito da due puntini [:] posti sotto un grafema normalmente consonantico, per con un leggero arrotondamento delle labbra e risulta essere meno centrale ma comunque sempre atona: fenêtre «finestra» si ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...