Drammaturgo (Aix-en-Provence 1640 - Montpellier 1723). Convertito da Bossuet, passò dal protestantesimo al cattolicesimo (1682) e prese gli ordini sacri. Più che i suoi scritti teologici, oggi si ricordano [...] le sue commedie, scritte in collaborazione con J. Palaprat, soprattutto Le grondeur (1691), che ebbe molto successo e segnò l'inizio d'una breve rinascita della "comédie de caractère" dopo Molière, e poi Le muet (1691), L'avocat Patelin (1706) e La ...
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Pittore (n. 1870 - m. Le Mans 1949). Studiò a Kiev e a Odessa; a Parigi frequentò l'Académie Julian. Vicino al gruppo dei Nabis e, in particolare, a P. Sérusier, lasciò dipinti, disegni e litografie (manifesto [...] per L'Estampe et l'affiche, 1898, Parigi, Musée de la publicité) dal segno incisivo e sintetico. ...
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Rosenzweig, Franz. - Filosofo tedesco (Kassel, Assia, 1886 - Francoforte 1929). Collaborò con M. Buber a una traduzione tedesca della Bibbia. Forte dell'esperienza religiosa ebraica, contrappose all'idealismo [...] hegeliano una filosofia centrata sui temi dell'esperienza del singolo, dell'esistenza, nella sua finitezza e concretezza, e della morte vista come segno di una radicale trascendenza (La stella della redenzione, 1921). ...
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GUICCIARDI, Giovanni Orazio
Marco Folin
Proveniente da una nobile famiglia reggiana forse di origini valtellinesi, il G. nacque a Reggio nell'Emilia nel 1665 da Orazio e da Laura Bisi. Fu battezzato [...] della nobiltà ed espropriato del suo feudo di Cervarolo. Continuò però a godere della stima dell'imperatore, che in segno di solidarietà lo nominò gentiluomo della Camera imperiale e cavaliere della Chiave d'Oro. Durante gli ultimi anni del soggiorno ...
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Fitzgerald, Francis Scott
Arnaldo Colasanti
Scrittore e sceneggiatore statunitense, nato a Saint Paul (Minnesota) il 24 settembre 1896 e morto a Hollywood il 21 dicembre 1940. F. è stato il maggiore [...] West da madre di origine irlandese e cattolica e padre di una famiglia aristocratica del Sud, sentì sempre il segno ambiguo di questa eredità, unendo un tagliente moralismo al fascino delle classi elevate americane. Formatosi a Princeton (dove ebbe ...
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Pittore e grafico italiano (n. Firenze 1933). Si è formato nel clima dell'avanguardia non figurativa di Firenze, a partire dal 1952. Dal 1962 ha fatto parte dei gruppi Numero e Tempo 3. Da una gestualità [...] drammatica, la sua ricerca si è volta verso un geometrismo basato su segno-colore-luce. Ha partecipato, tra l'altro, alla Biennale di Venezia (1966), alla Biennale di Parigi (1967) e alle Quadriennali di Roma (1973 e 1986). Tra le mostre personali, ...
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Fisico, letterato e archeologo (Melbury House, Dorset, 1800 - Lacock Abbey, Wiltshire, 1877). Nel corso di ricerche di ottica, studiò un processo di fissazione delle immagini su carta sensibile mediante [...] ); questo processo che, opportunamente modificato da lui stesso, ebbe il nome di calotipia, quindi quello di talbotipia, segnò un decisivo progresso nella storia della fotografia, ma non sopravvisse tuttavia alla scoperta del procedimento al collodio ...
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Osorkon
Nome di cinque sovrani di origine libica che regnarono nel Basso Egitto durante il Terzo periodo intermedio (1069-664 a.C.). O. il Vecchio (984-978 a.C.) era figlio di un «grande capo» dei mercenari [...] libici e militare lui stesso. Divenendo re di Tanis (XXI dinastia), segnò il punto culminante del processo di ascesa al potere dei gruppi di immigranti libici insediatisi nel Delta egiziano. Gli altri sovrani dello stesso nome appartenevano tutti ...
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Scrittore giapponese (n. Kyoto 1949). Autore di successo, si è fatto interprete dello smarrimento di una generazione cresciuta nel benessere del dopoguerra con romanzi caratterizzati dal taglio cinematografico [...] con romanzi quali: 1973 nen no pinbōru («Il flipper del 1973», 1980); Hitsuji o meguru boken (1982; trad. it. Sotto il segno della pecora, 1992); Sekai no owari to hādoboirudo wandarando (1985; trad. it. La fine del mondo e il paese delle meraviglie ...
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Pittore francese (Parigi 1920 - Montbéliard 1999). Frequentò l'École nationale des arts décoratifs; soggiornò a lungo in Italia (1946-48), dove studiò in particolare Giotto, il Beato Angelico e Piero della [...] . Dopo il 1950 si affermò come uno degli esponenti della cosiddetta corrente del "paesaggismo astratto": impasto materico, segno, vibrazione di colore tendono alla creazione di spazî inventati che contengono tuttavia costanti richiami alla natura, o ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...