CASTELVETRO, Ludovico
Valerio Marchetti
Giorgio Patrizi
Nacque a Modena nel 1505 circa. Era figlio di Giacomo, ricco mercante dell'arte della lana e banchiere, e di Bartolomea Della Porta.
Fece i suoi [...] essere simile all'oggetto reale da cui il discorso muove, in modo da mettere in luce l'universale struttura che regola il segno e la cosa, e da facilitarne la comprensione.
Nel '70 Varchi pubblica a Firenze l'Ercolano ovvero il dialogo delle lingue ...
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Giovanni Pascoli: Opere, Tomo I
Maurizio Perugi
Scopo primario di questa antologia non è introdurre all'apprezzamento della 'poesia' del Pascoli o, peggio ancora, analizzare il suo sistema simbolico [...] della seconda, lascia indovinare un'estensione extratestuale e pone il problema, nel Pascoli, del passaggio da un sistema di segni verbale a un altro, non esclusivamente verbale. L'elaborazione critica è ancora agli inizi, e chi scrive si propone ...
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Pietro Metastasio: Opere – Introduzione
Luigi Ronga
La posizione del Metastasio è una delle più singolari che possa incontrarsi nella storia della cultura europea: quella di chi in un'altra arte ha [...] rappresentavano, che ne riportarono l'universale applauso, ed a tal segno, che furono obbligati a replicare con molte recite l'Opera opera metastasiana» diffusa ed acclamata in tutta Europa segna una delle grandi stagioni del melodramma italiano e ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Vita Nuova - Introduzione
Domenico De Robertis
È tra i caratteri certo più significativi dell'opera dantesca, ed elemento costitutivo di essa, la prepotente forza di autoaffermazione [...] non per un mero trapianto di moduli. L'eco della IV bucolica proprio a chiusura del libro pone sotto l'augusto segno (nonché sotto la tutela di un preciso topos letterario) la suprema aspirazione del poeta, riconosce nel motivo del vagheggiamento di ...
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CARO, Annibale
Claudio Mutini
Nacque nel 1507 a Civitanova Marche da Giambattista, speziale e commerciante che aveva anche ricoperto qualche carica pubblica, e da Celanzia Centofiorini di nobile famiglia.
Nella [...] il titolo di commendatore che fregia i frontespizi delle opere a stampa - alla quale confessava di aver posto "il segno di tutta l'ambizione"); più astiose e grette si fanno infine le polemiche con alcuni favoriti del cardinale (Carlo Gualtieruzzi ...
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CHIABRERA, Gabriello
Nicola Merola
La nascita del savonese C., contro la sua testimonianza databile al 18, e non l'8, del giugno 1552, fu preceduta di quindici giorni dalla morte del padre Gabriello, [...] , e trova l'occasione per riconfermare la peculiarità della sua subordinazione cortigiana. Dal canto suo, "diede Sua Beatitudine segni di amore, sempre che Gabriello capitò in Roma, perché egli non volle farvi continuamente stanza. La prima volta che ...
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PONTANO, Giovanni
Bruno Figliuolo
PONTANO, Giovanni. – Nacque il 7 maggio del 1429, da Giacomo e da Cristina Pontano, membri della piccola nobiltà locale, a Cerreto di Spoleto.
Dopo l’assassinio del [...] del 26 ottobre, infatti, con in tasca l’agognata bolla d’investitura del Regno, giunse a Napoli.
La missione aveva segnato l’apogeo della sua carriera politica, giacché egli era riuscito a sconvolgere i piani milanesi di allearsi con il pontefice ...
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CORBINELLI, Iacopo
Gino Benzoni
Nacque a Firenze, il 12 dic. 1535, da Raffaello (di Pandolfò di Tommaso, forse quel "conte Raffaello Corbinelli" che spedisce, il 3 genn. 1537, da Pisa una lettera al [...] , Le traité... d'Evagre..., Paris 1960);e così il C., vellicando l'unzione della regina, occulta nel contempo, il segno laico della frammentata saviezza guicciardiniana -, sottoposta, laddove suona più aspra e risentita con la Chiesa e i suoi uomini ...
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CASTI, Giambattista
Salvatore Nigro
Nacque ad Acquapendente (Viterbo) il 29 ag. 1724 da Francesco, nativo di Montefiascone, e da Francesca Pegna, di Cassino. All'età di dodici anni entrònel seminario [...] di poeta cesareo. Giuseppe II si era limitato a "incoronarlo", in privato con una preziosa tabacchiera e 200 ducati, in segno di apprezzamento per il Re Teodoro e il Poema tartaro. L'invidioso Da Ponte, fra l'altro risentito per essersi ravvisato ...
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FABRONI (Fabbroni), Angelo
Ugo Baldini
Nacque a Marradi (Firenze) il 7 sett. 1732, da Alessandro e Giacinta Fabroni, ultimo di undici figli. La famiglia era tra le più cospicue del luogo, facendo parte [...] all'estero, quello in Germania del 1786, che lo portò fino a Berlino).
In quasi trentacinque anni di gestione egli segnò un'intera stagione dell'ateneo pisano la quale, a differenza di quella precedente (il provveditorato del Cerati), non è stata ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...