segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] operazioni e delle relazioni: il s. dell’addizione, della sottrazione, il s. della radice quadrata, il s. d’uguaglianza ecc. I segni + e − indicano anche la positività o negatività di un numero; con questo significato, si parla del s. di un numero, e ...
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In linguistica, segno grafico consistente in un’immagine, il cui corrispondente valore fonologico è portatore di altri significati, uno dei quali è intenzionalmente scelto da chi scrive tale segno e assunto [...] leggersi spronerete). Nell’evoluzione della scrittura il sistema iconofonico coesiste con quello ideografico, da cui è derivato e di cui può essere l’inizio del superamento; segni i. si trovano nelle scritture egiziana, cinese, cuneiforme e azteca. ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] moltiplicativi usati per i multipli e sottomultipli delle unità stesse ➔ unità.
Filosofia
Il s. ha a lungo coinciso con il segno ed è stata tale identità a prevalere nella filosofia del 17°-18° sec. soprattutto anglosassone.
Fu I. Kant a proporre ...
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Nella scrittura corsiva greca, segno della crasi, usato già in papiri del 2° sec. d.C.; ha la forma e la collocazione di uno spirito dolce (᾿) sovrapposto alla vocale o al secondo elemento del dittongo [...] risultante dalla crasi ...
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Si dice di segno grafico che conferisce un significato speciale ai segni grafici abituali. I segni d. erano già usati nella critica testuale omerica per mettere in rilievo interpolazioni e altro: la filologia [...] moderna li usa per indicare correzioni, lettere di lettura incerta ecc. Nelle trascrizioni fonetiche, i segni d. servono a indicare articolazioni differenti da quelle che possono essere indicate dalle lettere alfabetiche. Molte lingue possiedono ...
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Segno alfabetico (i lungo, raro iod, ant. iota) che non costituisce una lettera a sé dell’alfabeto latino, ma è una variante grafica della i, introdotta nella scrittura latina medievale come forma allungata [...] la provenienza, con la lettera g, o davanti ad a, o, u, con il digramma gi.
L’italiano si servì invece del segno j con due funzioni diverse: tra vocali o all’inizio di parola davanti ad altra vocale per indicare il valore semiconsonantico dell’i (per ...
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Segno grafico del primo alfabeto in uso nei paesi nordici (dalla penisola scandinava fino alle coste baltiche della Germania e alle zone occupate dagli Anglosassoni), dal periodo che viene appunto definito [...] un messaggio augurale è inciso su un anello del 4° sec. (l’anello gotico di Petroasa).
Due sono le serie di segni runici documentate. La prima, detta alfabeto runico lungo (o antico), consta di 24 lettere (v. fig.) ed è testimoniata dalle iscrizioni ...
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Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana si adopera normalmente per indicare: a) l’elisione di una vocale finale, per es. l’arte; b) l’aferesi di una vocale iniziale seguita [...] la parola con terminazione vocalica, come, per es., be’ per bene, di’ per dici, po’ per poco ecc. L’a. non viene segnato quando la caduta di una vocale finale costituisce troncamento e non elisione: un uomo, un angolo ecc.; tal altro e femm. tal ...
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Segno di punteggiatura (,) che indica pausa debole all’interno del periodo. informatica In informatica e nei sistemi di codificazione numerica, la rappresentazione in v. mobile (floating point) è un metodo [...] di rappresentazione dei numeri decimali nel quale un numero n risulta individuato da due gruppi x e y di cifre di estensione prefissata, detti mantissa ed esponente, tramite la relazione n=xby in cui b ...
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Segno d’interpunzione che compare negli antichi papiri greci dell’età ellenistica, consistente in una lineetta marginale fra due righe di scrittura, per segnalare una divisione nel testo o una pausa, come [...] anche per distinguere le parti in responsione nel coro o nella parabasi delle antiche tragedie e commedie).
Nei codici medievali, segno (prima nella forma di Γ, poi di
)
usato dagli amanuensi per porre in evidenza titoli, rubriche, parti di elenchi ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...