FONTANA, Domenico
Alessandro Ippoliti
Figlio di Sebastiano e di una Domenica, nacque a Melide, piccolo borgo del Canton Ticino, nel 1543. Come riferiscono i suoi biografi, nel 1563 si trasferì a Roma, [...] complessa operazione del trasporto dell'obelisco vaticano, innalzato nella piazza davanti alla basilica quale forte segno architettonico e urbanistico, testimonianza di una politica religiosa volta alla risimbolizzazione di monumenti dell'antichità ...
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GRIMALDI, Francesco
Gaetana Cantone
Figlio di Ursino e di una Cornelia, nacque a Oppido Lucano nel 1543 e venne battezzato con il nome di Fabrizio. Novizio dal 1574 nel convento di S. Eligio a Capua, [...] che l'artista dovette eseguire i lavori fino alla consacrazione del 1602 e che la facciata fu completata solo nel 1639.
Un altro segno del soggiorno a Lecce del G. è costituito da un portale del complesso dei gesuiti che affaccia su via Oronzo Tiso ...
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CANEVALE (Canavale, Canevalli, Canabal, Caneval, Canobel, Khanabal)
A. Dedekind Lumnitzer J. Krcalová-V. Nañková
Artisti o artigiani di questo nome furono attivi per lo più in Boemia, Moravia, Slovacchia, [...] l'architetto G. B. Orsi e Domenico Rossetti costruì a proprie spese una porta nel quartiere di Hradčany a Praga, in segno di gratitudine per l'ottenuta cittadinanza. Sono di Domenico anche gli stucchi della cappella della S. Casa di Loreto a Praga ...
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DE MATTEIS, Paolo
Paola Santucci
Figlio di Decio e di Lucrezia Orico, nacque nella piana del Cilento (secondo G. De Crescenzo, Diz. stor. biogr. d. ill. salernitani, Salerno 19373 p. 155: Piano di Orria, [...] , secondo una concezione proforidamente lontana dai pur contemporanei orientamenti scientifici. L'inizio del nuovo secolo segnò nel pittore un più. evidente distacco dal Giordano.
La progressiva normativizzazione dell'esperienza giordanesca culminò ...
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MANFREDI, Bartolomeo
Enrico Parlato
Figlio di una non meglio identificata Maddalena e di Mercurio, definito "messere" per indicare uno stato sociale non mediocre (Merlo, 1986, p. 44), nacque, e fu battezzato [...] , conversione alla maniera del Caravaggio, quando quest'ultimo dovette forzosamente abbandonare la scena romana: "e arrivò a tal segno, che molte opere sue furono tenute di mano di Michelagnolo, ed infin gli stessi pittori, in giudicarle s ...
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DEI, Pietro (Piero), detto Bartolomeo della Gatta
Grazia Vailati Schoenburg Waldenburg
Figlio di Antonio di Giovanni e Margherita di Piero Bencivegni, nacque a Firenze nell'anno 1448; questo pittore, [...] di Piero della Francesca. L'adozione delle nitida luce pierfrancescana come elemento unificante stempererà nella luminosità pura sia il segno nervoso e scattante appreso dal Pollaiolo sia il modo spezzato e spigoloso di costruire i volumi secondo lo ...
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GIMIGNANI, Ludovico
Letizia Lanzetta
Figlio di Giacinto, pittore, e di Cecilia Turchi, nacque a Roma il 19 maggio 1643 e fu tenuto a battesimo da Caterina Tezi, moglie di Gian Lorenzo Bernini, e da [...] al G. sulla scorta delle numerose testimonianze grafiche che ne segnano la genesi e su evidenti dati stilistici, raffigurano il e Pietro d'Alcantara. In essi si individua precipuo il segno lasciato nel G. dalle opere di Paolo Caliari, il Veronese ...
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DE' ROSSI, Matthia
Anna Menichella
Figlio primogenito dell'architetto Marc'Antonio e della sua prima moglie, Emilia Bertioli, nacque a Roma il 14 genn. 1637. Il padre lo introdusse nell'ambiente della [...] estremamente importante per il D.: ottenne il prestigioso incarico di sovrastante della Reverenda Fabbrica di S. Pietro e ciò segnò il suo rientro stabile nel cantiere vaticano, dal quale si era allontanato per i numerosi impegni presso le fabbriche ...
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CRISTIANI, Giovanni
Miklos Boscovits
Figlio, forse, del pittore Bartolomeo di Vanni, documentato nel 1356 (Chiappelli, 1900), è probabilmente da identificarsi col Giovanni da Pistoia che. in qualità [...] fiabesca si mescolano con toni ironici. Compaiono qui e là anche i segni di una ricerca di eleganze grafiche e di qualche affettazione nella recita dei personaggi, segno di un'apertura verso il gotico occidentale che diventerà il filo conduttore ...
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GRASSI, Nicola
Michele Di Monte
Nacque a Formeaso di Zuglio, in Carnia, il 7 apr. 1682, terzogenito di Giacomo e Osvalda di Giovanni Paulini, che dopo di lui ebbero altri quattro figli. La famiglia [...] di Michiel Morosini, sita in corte Bottera, nella parrocchia di S. Maria Formosa, dove pagava una pigione di 80 ducati l'anno, segno che le sue condizioni economiche si erano fatte nell'intanto un poco più agiate. Proprio in questo giro d'anni il G ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...