Poeta inglese (Londra 1688 - Twickenham, Middlesex, 1744). Poeta tra i maggiori del suo tempo, nelle opere di P. lo spirito classico della poesia inglese giunse all'apice. Della poesia, che ha per argomento [...] meravigliosa varietà che egli poteva permettersi in un campo ristretto e imposto. Se non ebbe l'elevato idealismo che è il segno dei grandi poeti mondiali, ebbe almeno quel «fuoco» che, secondo quanto egli stesso nota nella prefazione a Omero, è la ...
Leggi Tutto
Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] Don Carlos, Infant von Spanien. L'opera fu ultimata nel 1787 a Dresda, dove S. era ospite del giudice Christian Körner, e segnò una svolta decisiva nella drammaturgia tedesca. Per la prima volta S. abbandonò la prosa e s'impose il vincolo del verso ...
Leggi Tutto
Scrittore afroamericano (Natchez 1908 - Parigi 1960). Dopo i lavori d'esordio, in cui descrisse con realismo razzismo ed emarginazione (Uncle Tom's children, 1938, trad. it. 1971; Native son,1940, trad. [...] lo porterà, due anni più tardi, a stabilirsi a Parigi. Il romanzo autobiografico Black boy (1945, trad. it. 1947) segnò l'inizio di una stagione in cui all'impegno internazionalista, confluito in una incisiva produzione saggistica (Black power, 1954 ...
Leggi Tutto
VITTORELLI, Iacopo Andrea
Raffaele Spongano
Poeta, nato a Bassano il 10 novembre 1749, ivi morto il 12 giugno 1835. Educato nel collegio dei gesuiti di Brescia dal '61 al '70, visse poi tra Bassano, [...] i Maccheroni ('73), burleschi e berneschi, e la traduzione, da versione latina, della Batracomiomachia, ove diede un primo segno più sicuro di perizia artistica scaltrita. Il metro tuttavia, finora costante, della discorsiva ottava, non era, come del ...
Leggi Tutto
OXILIA, Nino
Gabriele Scalessa
OXILIA, Nino (Angelo Agostino Adolfo). – Nacque a Torino il 13 novembre 1889 (Monetti, in Un tempo una città, 1983, p. 25) da Nicolò e da Giovanna Bruno, penultimo di [...] maggio 1904 e il luglio 1905: pervasa di calchi petrarcheschi e dannunziani e mai pubblicata in vita, Primi versi segnò il faticoso avvio sulla strada della letteratura.
Verosimilmente contemporaneo all’ultima lirica (L’opera mia!, del 5 luglio 1905 ...
Leggi Tutto
DEL BALZO, Carlo
Maria Paola Saci
Nato a San Martino Valle Caudina (Avellino) il 31 marzo 1853, da Francesco e da Marianna Finelli, studiò a Napoli nel collegio di S. Carlo, tenuto dai padri scolopi, [...] subito alla fondazione della Società, di cui il D. divenne segretario. Ricoprirà questa carica per tredici anni e, in segno di stima, il governo francese lo nominerà poi "officier d'Académie".
Dall'Esposizione il D. inviò numerose corrispondenze ai ...
Leggi Tutto
COLPANI, Giuseppe
Francesca Romana De' Angelis
Nacque a Brescia nel 1739. Non si conoscono dati precisi relativi alla sua prima formazione anche se, probabilmente, compì gli studi nella città natale [...] l'uomo in una condizione di naturale benessere. Egli, riproponendo le ipotesi del Verri, del Genovesi, di Voltaire, lo esalta invece come segno di progresso e possibilità di contatto tra i popoli e tra le regioni più civili d'Europa. In tal modo il C ...
Leggi Tutto
Poetessa statunitense di origine canadese, nata a Worcester, Massachusetts, l'8 febbraio 1911, morta a Boston il 6 ottobre 1979. Rimasta presto orfana di padre, la madre ricoverata qualche anno dopo in [...] North and South (1945) alla dimensione spaziale si sovrappone l'ordine metaforico, al topos letterale il complesso simbolico, al segno grafico quello linguistico. La fissità della carta geografica − in Maps − rivela un mondo pulsante, dove l'inusuale ...
Leggi Tutto
VENCLOVA, Tomas
Pietro U. Dini
Poeta, saggista e traduttore lituano, nato a Klaipėda l'11 settembre 1937. Compiuti gli studi universitari a Vilnius (1960), alla metà degli anni Settanta ha ottenuto, [...] altri). L'ininterrotto esercizio poetico di V. ha finora esemplarmente prodotto soltanto tre raccolte di versi, Kalbos ženklas ("Segno di lingua", 1972), 98 Eilėraščiai ("98 versi", 1977) e Tankėjanti šviesa ("Luce che s'addensa", 1990), recentemente ...
Leggi Tutto
ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] esplicitamente letterari, dove il tono stesso mediocre e conversevole dello stile non è indice di scrittura spontanea e corrente, si un segno fra i molti di fedeltà al modello prescelto, che è l'Orazi o dei Sermoni e delle Epistole. Né d'altronde ...
Leggi Tutto
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...