VIRGOLETTE
Le virgolette possono essere di tre tipi:
–
Alte
(“ ”)
–
Basse
(« »)
–
Apici
(‘ ’)
Si usano in diversi contesti e con diverse funzioni:
– per delimitare un discorso diretto
«Felice notte, [...] Jorge,» disse. «Ci attendevi?» (U. Eco, Il nome della rosa)
– per delimitare una citazione
Per Schopenhauer l’invidia è «il segno sicuro del difetto»
– per introdurre in un testo il titolo di un giornale
L’ho letto nel “Corriere della Sera ...
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Dottrina elaborata da L. Hjelmslev come particolare indirizzo dell’orientamento strutturalista, di cui porta alle estreme conseguenze i presupposti teorici. Considerando fuori dei limiti scientifici della [...] ’ della lingua (in quanto costituita da fatti fisici sul piano sia dell’espressione sia del contenuto), essa definisce il segno linguistico in termini puramente relazionali, come rapporto cioè di mutua dipendenza (o ‘solidarietà’) tra una forma di ...
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COORDINATE, PROPOSIZIONI
Nell’analisi del periodo, le proposizioni coordinate sono frasi unite da un rapporto di coordinazione (➔paratassi). Si trovano dunque su uno stesso piano sintattico e hanno ciascuna [...] può avvenire per semplice giustapposizione (ossia per asindeto), quando due frasi vengono accostate e separate da un segno di punteggiatura oppure mediante l’uso delle ➔congiunzioni coordinative (ossia per polisindeto)
Al mattino esco di casa ...
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Sesta lettera dell’alfabeto greco comune più antico, indica la semivocale u̯ e ha la forma o [. Dapprima denominata con il nome dell’originaria lettera fenicia u̯àu, fu poi, considerato il suo aspetto [...] , detta digamma. Si trova in molte iscrizioni dialettali fino al 2° sec. a.C., ma nella maggior parte dell’area della lingua greca sopravvive solo come segno del numero 6 (nella forma [ e più tardi ς). Gli alfabeti italici conservano generalmente il ...
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Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto).
Linguistica
Nell’alfabeto fenicio portava il nome di kap e con la forma
rappresentava [...] quello greco come gli alfabeti italici, fu usata nei primi tempi a indicare la velare sorda ‹k›, essendo rappresentata dal segno C la correlativa sonora ‹ġ›. Quando poi questo segno passò a rappresentare la sorda e per la sonora fu adottato il nuovo ...
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Filosofia
Ciò che non dipende da altro per la sua realtà, opposto quindi a ‘condizionato’, ‘dipendente’, e non esclude la relazione per la quale un altro dipenderebbe da lui.
Connesso a questo significato [...] sé’, ‘perfetto’. Questo secondo valore prevale e caratterizza la filosofia greca, che, nella sua svalutazione del divenire come segno e manifestazione d’imperfezione, tendeva a concepire l’a. come ciò che è sottratto alle vicende del divenire, come ...
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Sedicesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica Nell’alfabeto fenicio indicava una consonante enfatica, e ha conservato questo valore negli alfabeti semitici. Accolta nell’alfabeto greco primitivo [...] 6° sec. a.C., non avendo un suono suo proprio da esprimere (bastava il K); rimase però in uso nella forma Ϟ come segno numerale con il valore di 90. I Latini nell’adottare l’alfabeto calcidese accettarono anche la lettera q, e, come il modello, la ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] 650 km esce dalla Germania a Passau. Origine alpina ha pure il Reno, che all’uscita dal Lago di Costanza (Svizzera) segna il confine prima con la Svizzera e poi con la Francia; il tratto completamente tedesco inizia all’uscita dalla cosiddetta Fossa ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] governato dall’uso della lingua nella società, dall’altro.
La teoria linguistica moderna è basata sul principio dell’arbitrarietà del segno: nelle lingue, il legame tra il significato e il significante non è motivato in modo diretto e naturale, ma è ...
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Terza lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
La sua forma deriva dal gamma dell’alfabeto greco occidentale (calcidese) che fu modello di quello romano. Qui inizialmente la C rappresentò sia la velare [...] a, o, u e a consonante, mentre davanti a e e i l’italiano e il romeno usano ch, le altre lingue ricorrono a segni o digrammi diversi. Gli altri valori della c sono diversi da lingua a lingua. L’italiano ha accanto alla c dura una c dolce, affricata ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...