xerografia Procedimento di duplicazione fotoelettrico, basato sulle proprietà fotoconduttrici del selenio, inventato nel 1940 dall’americano C.F. Carlson. Il procedimento fu applicato per la prima volta [...] superficie del tamburo corrispondenti alle zone chiare dell’immagine perdono la carica elettrica, in quanto qui il selenio diventa conduttore, mentre quelle corrispondenti alle zone scure restano cariche; sul tamburo viene poi spruzzata una polvere ...
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xeroradiografia
xeroradiografìa 〈ks-〉 [Comp. di xero- e radiografia] [FTC] [ELT] [FME] Tecnica radiografica, introdotta intorno al 1970, che usa un rivelatore xerografico al posto della pellicola fotografica [...] normale; precis., viene esposta ai raggi X, con le medesime modalità di una pellicola fotografica, una lastra di selenio, preventivamente caricata, sulla quale si produce, per effetto dei fotoni X incidenti, un'immagine elettrostatica latente che ...
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Ingegneria biomedica
Serenella Salinari
Francesco Paolo Branca
Con i. b. si intende quel settore dell'ingegneria che utilizza le metodiche e le tecnologie proprie dell'ingegneria per la cura del paziente [...] scansione a mezzo di una piccola sonda di un elettrometro, a una distanza di circa 0,1 mm dalla superficie del selenio. L'elettrometro fornisce alla sua uscita una d.d.p. proporzionale alla densità di carica superficiale e quindi, in definitiva, all ...
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Apparecchio impiegato nella tecnica fotografica (anche nella cinematografia e nella videoripresa) per determinare la corretta esposizione della ripresa, in funzione dell’illuminazione ambientale.
Nel passato [...] anche un elemento, cellula fotovoltaica o fotoresistiva, sensibile alla luce. Del primo tipo sono gli e. al selenio che, pur realizzati con cellule di non ridotte dimensioni per la limitata sensibilità, presentano una buona risposta cromatica ...
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diodo
dìodo [Comp. di di- e (elettr)odo "a due elettrodi"] [ELT] Denomin. data inizialmente dall'ideatore, A. Fleming (1902), a un tubo termoelettronico a vuoto con due elettrodi (catodo e anodo), capostipite [...] ora come d. a composti intermetallici, di cui rilevanti esponenti sono i d. a rame-ossido di rame e i d. a selenio, prevalentemente usati come raddrizzatori di corrente ed entrati nell'uso intorno al 1926. Un d. a ossido di rame è costituito da un ...
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Sistemi vetrosi: fenomeni di non equilibrio
Silvio Franz
di Silvio Franz
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. La formazione dei vetri strutturali. 3. Il congelamento nei vetri di spin. 4. Fenomeni di invecchiamento [...] pratici). La vetrificazione è una proprietà osservata in molti sistemi: alcuni sono monoatomici (vetri di fosforo, zolfo e selenio), altri, più numerosi, sono molecolari, ossidi (ad esempio gli ossidi di silicio che formano i vetri dell'esperienza ...
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Strato di materiale omogeneo e spessore costante, spesso depositato su un diverso materiale di supporto, detto substrato, per impieghi tecnologici.
F. molecolari
F. sottili di sostanze di natura molecolare [...] di scarsa illuminazione. Sono sistemi a f. sottile anche quelli con semiconduttori CIS (rame, indio, selenio), CIGS (rame, indio, gallio, selenio), tellururo di cadmio. I materiali CIS e CIGS hanno rendimenti fino al 13%.
F. sottili
Strati ...
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Sigla di light amplification by stimulated emission of radiation, che indica un dispositivo per ottenere fasci intensi ed estremamente concentrati di radiazioni elettromagnetiche coerenti nei campi infrarosso, [...] Nel 1984, a Livermore, negli Stati Uniti, fu ottenuta emissione a 20 nm da un plasma prodotto irradiando un bersaglio di selenio con impulsi l. di energia di circa 1 kJ e durata dell’ordine del nanosecondo. Successivamente, emissione l. nella regione ...
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Biotecnologie e genetica di Roberto Gambari
Con il termine biotecnologia ci si riferisce a un settore molto vasto della ricerca, che prevede l'utilizzo di organismi viventi o di loro componenti subcellulari [...] appare strategico.
È noto che molte piante sono tolleranti rispetto a vari elementi (come nichel, zinco, cadmio, arsenico e selenio) e ne possono accumulare nelle foglie quantità anche cento volte superiori a quelle riscontrabili nel suolo. Geni che ...
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I c., o meglio le fasi liquido-cristalline, sono uno stato della materia (detto anche stato mesomorfico) intermedio fra quello di un solido cristallino e quello di un liquido isotropo. Per estensione, [...] e pertanto insensibili ai fenomeni di abbagliamento da luce ambiente. In connessione con materiali fotoconduttori, come il selenio, i c. nematici possono essere utilizzati come display elettro;ottici eccitati mediante segnali luminosi. In miscele con ...
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selenio
selènio s. m. [lat. scient. Selenium, der. del gr. σελήνη «luna», sul modello di tellurio (v.), per la somiglianza delle proprietà dei due elementi]. – Elemento chimico di simbolo Se, numero atomico 34, peso atomico 78,96, esistente...