(ar. Yāfā; ebr. Yāfō) Città di Israele, che forma dal 1950 un unico agglomerato con Tel Aviv. La parte antica è posta sul fianco di un’altura (50 m) protesa nel mare ed è sormontata dal convento dei francescani [...] nuovi che a E si saldano con quelli di Tel Aviv. È dotata di un buon porto, costruito nel 1936.
Secondo la leggenda semitica, G. fu fondata da Iafet, figlio di Noè; secondo quella greca, da una figlia di Eolo. La liberazione di Andromeda a opera di ...
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HOMMEL, Fritz
Giuseppe Furlani
Orientalista tedesco, cultore di tutti i rami degli studî semitici, nato il 31 luglio 1854 ad Ansbach. Dal 1892 al 1924 fu professore ordinario di lingue semitiche nell'università [...] della sua Storia di Babilonia e Assiria. Nel 1883 pubblicò a Lipsia uno studio sui popoli e sulle lingue semitiche. Vanno menzionati ancora i suoi libri: Südarabische Chrestomathie (Monaco 1893), i Sumerische Lesestüche (Monaco 1894) e il suo ...
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Teologo protestante tedesco, nato a Bayreuth il 16 gennaio 1766. Compi studî brillanti a Erlangen, dando subito prova della versatilità dell'ingegno e dell'ampiezza della cultura, e ventitreenne appena [...] ) e fu anche membro della corte concistoriale a Dresda. Si segnalò in varî campi del sapere, dalla filologia classica e semitica alla filosofia e alla teologia, in cui cercò una posizione personale, con un razionalismo moderato e influenzato da Kant ...
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ETRUSCHERIA
S. Ferri
Termine ancora in uso per indicare tutta la ingombrante serie di attività esegetiche pseudoscientifiche che ha provocato e provoca tuttora il fenomeno etrusco nel rispetto linguistico, [...] la sua città come centro di diffusione degli Etruschi, che discendevano da Noè e parlavano in aramaico. Questa ipotesi semitica della lingua etrusca è rimasta per secoli; anche lo Scaligero (1540-1609) ne partecipava.
È durante il '700, dopo ...
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MORDTMANN, Johann Heinrich
Ettore Rossi
Turcologo e semitista tedesco, nato a Costantinopoli il 10 settembre 1852, morto a Berlino il 4 luglio 1932. Era figlio dell'orientalista e bizantinologo Andrea [...] orientale di Berlino.
Si occupò con molto acume di studî sud-arabici sino dal 1876, di epigrafia greco-latina e semitica, di storia turca ottomana e di bizantinologia. Molti dei suoi numerosissimi lavori sono sparsi in varie riviste, come Zeitschrift ...
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Il cristianesimo siriaco
Protagonisti, stagioni e nodi problematici dalla prima evangelizzazione all’esordio del V secolo
Vittorio Berti
Con l’espressione ‘cristianesimo siriaco’ si vuole qui fare riferimento [...] partire dall’età subapostolica (a cavaliere tra i primi due secoli d.C.), entro una vasta area geografica a maggioranza semitica, a est della greca città di Antiochia, comprendente l’entroterra della Siria, la Mesopotamia e le regioni prospicienti al ...
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FILISTEA, Ceramica
N. Avigad
Con tale nome si indica una classe chiaramente definita di ceramica dipinta palestinese, che inizialmente fu attribuita ai Filistei sulla base della constatazione che i [...] tra Giaffa e Gaza (Philistia) e la vicina Shefelā di Giuda.
Nella Palestina si distinguono popolazioni di origine semitica (Cananei, Fenici) e altre probabilmente di derivazione indoeuropea (Filistei), e ciò anteriormente alla entrata nel paese degli ...
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Famiglia protestante francese, d'origine lorenese. Samuel (Beaucourt, Alto Reno, 1843 - Sèvres 1900), pastore luterano di Parigi, studiò, in lavori fondamentali, le versioni della Bibbia nelle lingue romanze [...] facoltà di teologia protestante (1877) e quindi (1893-1910) nel Collège de France; si dedicò all'epigrafia semitica, anche collaborando al Corpus inscriptionum semiticarum, succedette a Renan nell'Académie des inscriptions (1892), fu senatore dell ...
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Nella Genesi (X, 16-19) Canaan è detto figlio primogenito di Cam e padre di numerosi figli, i quali alla loro volta sono progenitori di popolazioni abitanti il territorio che fu più tardi chiamato Palestina [...] a. C. A questa antichissima civiltà ne succede una seconda, nella quale i più ravvisano il primo strato di popolazione semitica, e sulla quale comincia assai per tempo a farsi sentire l'influsso egiziano. Fin dalla IV dinastia si ha notizia di ...
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Assiri e Babilonesi
Pietro Mander
La nascita delle prime città e della scrittura
L'antica Mesopotamia, la regione estesa tra Tigri ed Eufrate che corrisponde pressappoco all'odierno Iraq, è considerata [...] settentrionale) e Babilonesi (nel Centro-Sud, a partire dal 2° millennio a.C.); parlavano entrambi l'accadico, la lingua semitica che si diversificò nei rispettivi dialetti, l'assiro e il babilonese, simili tra loro.
I Babilonesi
Possiamo parlare di ...
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semitico
semìtico agg. [der. di semita, sul modello del ted. semitisch] (pl. m. -ci). – Relativo a un gruppo di lingue (accadico, fenicio, ebraico, aramaico, arabo, etiopico, ecc.), parlate da popolazioni antiche e moderne dell’Asia sud- occidentale...