NUOVO TESTAMENTO
L. Hempel
1. Definizione. - I Cristiani hanno chiamato Nuovo Testamento la seconda parte della Bibbia (v.), contrapposta quale testimonianza del "nuovo patto nel sangue di Cristo" (I [...] un manoscritto greco o latino: lo dimostra la circostanza che, proprio nei quadretti marginali, la direzione della scrittura semitica e di quella occidentale si scambia frequentemente.
Vicini alle miniature del codice di Rabūlā, per motivi in parte ...
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Vedi MESOPOTAMICA, Arte dell'anno: 1961 - 1995
MESOPOTAMICA, Arte
H. A. Groenewegen-Frankfort
Il termine Mesopotamia è greco (Μεσοποταμία) e indica la regione dell'Asia Anteriore compresa tra i fiumi [...] dall'inizio, abitata da una popolazione diversa e si è supposto che vi si parlasse una lingua semitica.
Fu questo elemento semitico che cominciò ad affermarsi. Alcuni grandi generali tentarono per la prima volta la unificazione politica della regione ...
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Folklore
Alan Dundes
Introduzione
Il termine 'folklore' designa sia un complesso generico di materiali della tradizione (miti, leggende popolari, racconti, proverbi, indovinelli, superstizioni, giochi, [...] locali. Così, ad esempio, di un racconto popolare presente nelle culture romanze o nell'area indoeuropea e semitica può esistere un oicotipo italiano, definito dalle caratteristiche o dai tratti specifici presenti solo nella versione italiana di ...
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Vicino Oriente antico. Cosmologia e cosmogonia
Hermann Hunger
Alfonso Archi
Paolo Xella
Antonio Panaino
Cosmologia e cosmogonia
Cosmologia e cosmogonia mesopotamica
di Hermann Hunger
La cosmologia [...] 'Anatolia hittita, gli archivi di Khattusha hanno infatti conservato il mito di un dio detto Elkunersha (il teonimo è un calco dal semitico ῾l qn ῾rṣ e significa 'El creatore della Terra'), che va senz'altro identificato con l'El dei testi ugaritici ...
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L'archeologia del Vicino Oriente antico
Paolo Matthiae
Nicolò Marchetti
Maria Giovanna Biga
L'antico oriente come problema storico-archeologico
di Paolo Matthiae
Le testimonianze della cultura materiale [...] documenti, dal momento che, essendovi stata in questo periodo un'espansione del cuneiforme e delle lingue sumerica e semitica, vi sono stati adattamenti ma anche attardamenti in certe regioni.
A partire invece dall'ultima fase del Protodinastico ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] . - Per le lingue indoarie si sono avuti anzitutto sin dal sec. III a. C. due alfabeti ambedue di origine semitica: l'alfabeto Brāhmī (sottinteso lipī "[scrittura] di Brahmā"), dal quale è derivata la scrittura Nāgarī o Devanāgarī "della città ...
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STATI UNITI (A. T., 127-146)
Roberto ALMAGIA
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Piero LANDINI
Emilio MALESANI
Pino FORTINI
Emilio MALESANI
Alberto BALDINI
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Gennaro [...] simiglianze col vecchio canto ebreo Caino e Abele. Ciò portò fra l'altro ad una teoria di affinità negro-semitica, teoria recentemente invocata per spiegare l'incremento portato al jazz, che si ritiene originariamente negro-americano, dagli Ebrei ...
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PERSIA
Giuseppe CARACI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Ettore ROSSI
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Antonino PAGLIARO
Ernst KUHNEL
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F. G.
(A. T. 73-74, 91-94)
Sommario. - L'impero [...] , su uno schematico contrasto fra la mentalità aria, conquistata ma conquistatrice a sua volta, e la mentalità semitica, è pure innegabile la persistenza, in particolari aspetti religiosi, letterarî e politico-sociali, di idee, correnti spirituali ...
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ITALIA
Roberto Almagià
Giovanni Tommasini
Lazzaro Dessy
Vincenzo Longo
Gino Ducci
Giuseppe Santoro
Roberto Tremelloni
Luigi Bernabò-Brea
Luigi Salvatorelli
Mario Torsiello
Aldo Garosci
Arnaldo [...] nel mondo ecclesiastico italiano da varî documenti pastorali di vescovi trattanti la questione della razza e quella semitica, con qualche divergenza fra loro se non di posizioni strettamente dottrinali, almeno di formulazioni, d'intonazione e ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] fatto che S. Ambrogio, fondatore del canto corale liturgico occidentale, pur congiunto per contenuto e forma all'Oriente semitico, abbia ricorso non già al metro classico, ma a quello italico, appunto perché più comprensibile, più intimamente affine ...
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semitico
semìtico agg. [der. di semita, sul modello del ted. semitisch] (pl. m. -ci). – Relativo a un gruppo di lingue (accadico, fenicio, ebraico, aramaico, arabo, etiopico, ecc.), parlate da popolazioni antiche e moderne dell’Asia sud- occidentale...