provvidenza (provedenza)
Guy Dominique Sixdenier
In D. designa sia la virtù morale della ‛ previdenza ', o capacità di ordinare le azioni future proporzionando i mezzi al fine, e in tal senso rientra [...] mondo (il tema è uno dei cardini della dottrina stoica; un trattato sulla p. è attribuito a Cleante, un De Providentia ha scritto Seneca; come si esprime Cicerone, p. è la " mens mundi ": Nat. deor. II 58). Di qui, nel neoplatonismo, p. oltre che una ...
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CASALESCHI Petrocino (Petrachinus, Petrucinus de Casalecchio, Petrocinus de Casaleclo, Petroccinus Casaleschi, Petrocino Casaleschi di Ferrara, Petrocino Casalesco, Petrochinus Casalescus, Petrocinus, [...] che il C. possedeva le opere retoriche di Cicerone, le Storie di Tito Livio, le Satire di Persio, e le Lettere di Seneca a Lucilio. L'unica attività estranea a quella ecclesiastica che si concesse fu limitata ai rapporti che ebbe con l'università di ...
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VIRGILIO (P. Vergilius Maro)
L. Fabbrini
Il grande poeta nato ad Andes presso Mantova nel 70 a. C., morto a Brindisi nel 19 a. C., durante il suo viaggio di ritorno dalla Grecia, "fu alto e robusto di [...] nella Gliptoteca Ny Carlsberg di Capenaghen, che appare in coppia con il notissimo ritratto di poeta greco, detto lo Pseudo-Seneca (v.). Afe tre repliche riunite dallo studioso - una nella stessa Glipteteca e due a Roma nel Museo Lateranense (una ...
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mantica
Dal gr. μαντική τέχνη «[arte] della previsione», der. di μάντις «indovino». Arte della divinazione, attraverso la quale nell’antichità si interpretavano alcuni segni naturali (fulmini, volo di [...] inviasse all’uomo segni e presagi, curandosi di avvertirlo di ciò che sarebbe avvenuto, è diffusa tra gli autori latini. Seneca, nelle Naturales quaestiones (II, 32), sostiene che gli eventi naturali sono regolati da leggi che l’uomo deve sforzarsi ...
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Poeta tedesco (Glogau, Slesia, 1616 - ivi 1664); per la poliedricità della sua produzione (fu infatti lirico, epigrammatico, innografo, soprattutto drammaturgo), è l'autore più significativo dell'epoca [...] a mete trascendenti. Su questa traccia tanto più insiste G. tragediografo, che è anche il G. migliore. Apprendendo da Seneca, da Corneille, dal nederlandese Vondel, anche e più direttamente dai gesuiti, lui che pur era e volle rimanere protestante ...
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Personaggio della mitologia greca (chiamato dai latini Hercules, Ercole) famoso per la sua forza. Sulle origini e sulla nascita di E. vi sono tradizioni differenti; talvolta è annoverato fra gli dei, altre [...] di tragedie di Sofocle e di Euripide; nella letteratura latina il suo mito è trattato soprattutto da Ovidio, Virgilio e Seneca; la leggenda della sua nascita è presentata in modo comico nell'Anfitrione di Plauto. Nel primo Umanesimo e poi nel ...
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ROTROU, Jean
Ferdinando Neri
Poeta drammatico francese, nato a Dreux nell'agosto 1609, ivi morto il 27 giugno 1650. La sua prima commedia, l'Hypocondriaque, fu rappresentata a Parigi nel 1628, e verso [...] lo spunto per La søur (1645).
La sua prima tragedia fu l'Hercule mourant (1634), che deriva dall'Hercules Oetaeus di Seneca; vennero poi Crisante (1635), di su un racconto delle Virtù femminili di Plutarco; l'Antigone (1637), che premette all'azione ...
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PARRASIO (Παρράσιος, Parrhasius)
Giovanni Patroni
Pittore greco della scuola ionica; operò negli ultimi decennî del sec. V e sul principio del sec. IV a. C. Era nativo di Efeso, e apparteneva a famiglia [...] il carattere distintivo di ogni persona (e ciò in opposizione a Zeusi) non si vede troppo chiaro. Il racconto riferito da Seneca, dell'aver messo alla tortura un vecchio schiavo per dipingere Prometeo, ha l'aria di una storiella, tanto più che quello ...
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OTTAVIA (Octavia)
Arnaldo Momigliano
Figlia dell'imperatore Claudio e di Messalina. Nata circa il 42 d. C., fu fidanzata ancora bambina con il senatore L. Giunio Silano Torquato, figlio di Emilia Lepida, [...] di Nerone, compose una tragedia dal titolo Octavia sulla disgraziata, purissima donna: questa tragedia è stata erroneamente attribuita a Seneca.
Bibl.: V. le opere generali su Nerone citate alla voce nerone. Cfr. U. Silvagni, Le donne dei Cesari, 3 ...
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Vedi RITRATTO dell'anno: 1965 - 1996
RITRATTO (v. vol. VI, p. 695)
M. G. Picozzi
K. Fittschen
(v. vol. VI, p. 695). Grecia. - Nel corso dell'ultimo trentennio gli studi relativi ai problemi del r. greco [...] e seguita dai diadochi, che si andava affermando nel III sec. a.C. Uno dei più pregevoli r. ellenistici, quello dello «Pseudo-Seneca», ritenuto per lo più l'immagine di ricostruzione di un poeta, è stato riconosciuto in un frammento di rilievo, in un ...
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senechiano agg. – Del filosofo e scrittore lat. Lucio Anneo Sèneca (circa 4 a. C
65 d. C.), maestro di Nerone e autore di opere filosofico
-morali (Dialoghi, Lettere a Lucilio, ecc.) e drammatiche (9 tragedie): il pensiero, il moralismo, lo...
senega
sènega s. f. [dall’ingl. senega o seneca, e questo dal nome degli indiani Seneca (della confederazione irochese, ora stanziati in riserve nello stato di New York e nell’Ontario), che l’usavano come medicinale]. – Altro nome della poligala...