Letterato, nato a Ravenna il 13 giugno 1771, morto a Bologna il 21 dicembre 1836. Fu dapprima un seguace letterario del Cesarotti: quindi, seguendo il sensismo del Condillac, si fece una sua propria dottrina [...] filosofico-letteraria, dove cercò concordare il razionalismo e il classicismo, adattando una parte dl tali concetti anche al purismo linguistico. A queste sue idee si riconnettono alcune sue pagine di ...
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Robinet, Jean-Baptiste
Filosofo francese (Rennes 1735 - ivi 1820). Fu uno dei maggiori rappresentanti del naturalismo francese del sec. 18°. La sua concezione dell’unità organica del mondo della natura [...] fonde sensismo lockiano e panpsichismo leibniziano in una sintesi orientata verso il materialismo. Tra le sue opere si ricordano: De la nature (4 voll., 1761-66); Considérations philosophiques sur la gradation naturelle des formes de l’être (1768). ...
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sensazionismo
Dottrina metafisica (sostenuta in partic. da Mach, Avenarius, J. Petzold) secondo cui gli elementi originari della realtà sono le sensazioni: colori, suoni, calore, pressione, spazio, tempo, [...] ecc. Pertanto il s. si distingue dal sensismo (➔), cioè dalla dottrina gnoseologica che pone nella sensazione l’unica fonte della conoscenza. ...
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Indirizzo filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza. Si oppone a ‘innatismo’ e a ‘razionalismo’, che fanno derivare la conoscenza per deduzione da principi razionali evidenti a priori, [...] e si distingue dal ‘sensismo’, che ammette una sola fonte della conoscenza, il senso esterno o sensazione, in quanto ammette anche il senso interno o riflessione. Nella storia della filosofia l’e. è rappresentato, per l’antichità, in modo particolare ...
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Filosofo (Bergerac 1766 - Grateloup 1824). Dopo una fase di vicinanza al movimento dell'"ideologia", approdò a posizioni spiritualistiche, affidando al "senso intimo" (cioè all'introspezione) la ricerca [...] di P.-J. Cabanis, A.-L. Destutt de Tracy e di altri "ideologi", se ne distaccò abbastanza presto rifiutandone il sensismo. La critica dell'abitudine come criterio esplicativo conduce M. de B. a individuare nell'effort, nella tensione volontaria e ...
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MANCINO, Salvatore
Giuseppe Landolfi Petrone
Nato a Palermo, nel 1802 da genitori di modeste condizioni, vi compì gli studi umanistici e vi intraprese la carriera ecclesiastica come canonico della cattedrale [...] e come docente nel seminario arcivescovile e all'Università cittadina. Le basi della sua formazione furono ispirate al sensismo, ancora dominante in Italia, e in Sicilia impostosi in contrasto con il pensiero di V. Miceli. La cultura filosofica ...
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TABULA RASA
Guido Calogero
. Locuzione latina, designante la tavoletta cerata (che si adoperava per scrivervi) nello stato di completa cancellatura, quando cioè, con la pressione radente dello stilo [...] mente umana a una pagina inizialmente non scritta su cui solo l'esperienza iscriveva i suoi segni, che fu tipica del sensismo e dell'empirismo, fosse condotta a valersi di tale locuzione. Da un lato infatti Platone, sia pure in senso polemico, aveva ...
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Filosofo (Borgonovo, Piacenza, 1784 - Piacenza 1860); studiò al collegio Alberoni, da cui uscì prete nel 1807. Rifiutata la cattedra universitaria a Pisa offertagli una prima volta da T. Mamiani e poi [...] ) e dal 1859 presidente onorario della facoltà filosofico-letteraria di Parma. La sua evoluzione intellettuale mosse dal sensismo antirazionalistico di E.-B. de Condillac e, attraverso il recupero della tradizione scettico-soggettivistica, approdò al ...
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Filosofo (Edimburgo 1753 - ivi 1828). Professore di matematica a Edimburgo (dal 1775), passò poi (1785) all'insegnamento della filosofia morale. Seguace della cosiddetta scuola scozzese, ne fu, dopo Th. [...] sulla mente, di attenersi all'induttivismo baconiano, così produttivo nel campo delle scienze naturali. Fu critico del sensismo francese e del materialismo corrente sostenendo l'immaterialità della mente e sviluppando su questo presupposto una serie ...
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LAROMIGUIÈRE, Pierre
Guido Calogero
Pensatore francese, nato a Livignac (Aveyron) nel 1756, morto a Parigi nel 1837. Dal 1811 al 1813 insegnò filosofia all'università di Parigi.
Le sue opere principali [...] Sur les paradoxes de Condillac (ivi 1805); Leåons de Philosophie (ivi 1815-18; 7ª ed., 1858). Il L., seguace del sensismo del Condillac, al pari di questo mira a dimostrare come tutto il mondo spirituale si sviluppi, per successive operazioni, da una ...
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sensismo
s. m. [der. di senso]. – In filosofia, dottrina gnoseologica radicalmente empirista, che, in polemica con ogni forma di innatismo e di razionalismo, considera la sensibilità come fonte unica di tutte le forme di conoscenza, spec....