Diritto
D. giudiziale Atto introduttivo del processo e costitutivo di esso, con il quale si chiede al giudice l’emanazione di un provvedimento a tutela del diritto sostanziale dedotto in giudizio.
Il potere [...] al debitore di pagare «all’uno o all’altro dei creditori in solido» (art. 1296, c.c.). Gli effetti della sentenza di accoglimento della d. proposta sono opponibili a quei terzi che hanno trascritto il proprio atto di acquisto successivamente alla ...
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Soggetto pubblico chiamato a esercitare la funzione giurisdizionale civile, ossia quell’attività consistente generalmente nella tutela giurisdizionale dei diritti soggettivi o status (art. 2907 c.c.). [...] e delle condizioni dell’azione, il giudice ha il dovere di compiere tutti gli atti del processo e di emanare la sentenza di merito, con la quale egli decide la fondatezza della domanda di tutela del diritto dedotto. Secondo il principio della ...
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L’incompetenza del giudice adito si verifica allorché, nel proporre la domanda, la parte attrice abbia violato i criteri di competenza previsti dalla legge. Di norma, il difetto di competenza è rilevabile [...] di rito si è preoccupato di evitare un conflitto di competenza reale, impedendo al secondo giudice di emanare una sentenza dichiarativa della propria incompetenza: egli è vincolato a decidere la controversia, a meno che siano stati violati i criteri ...
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Ferrucio Auletta
Abstract
Nell’ambito delle «autorità alle quali è affidata l’amministrazione della giustizia» viene svolta un’analisi degli organi ai quali risulta affidata la giurisdizione generale, [...] , naturalmente, non è pregiudizialmente impedita una riproduzione in termini inalterati quanto al merito.
Dunque, il vizio della sentenza di primo grado impugnata «non impedisce al giudice dell’appello di decidere nel merito»; ma se «la violazione ...
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Riforme per il processo civile: il d.l. n. 132/2014
Antonio Carratta
Pasquale D'Ascola
Il contributo si sofferma, in particolare, sul nuovo “cantiere” per le riforme del processo civile, che è stato [...] di un potere rimesso alla discrezionalità del giudice di merito, perfino senza necessità di motivazione, tesi sconfessata dalle Sezioni Unite con la sentenza 30.7.2008, n. 20598. Perciò, l’art. 2, co. 1, lett. a), l. 28.12.2005, n. 263, aveva sancito ...
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Aforisma («il tribunale è a conoscenza delle leggi») di formazione medievale, che esprime sinteticamente il principio per il quale il giudice, la cui conoscenza delle norme di legge è presupposta, è tenuto [...] tema, sembra opportuno riconoscere che in sede di gravame il magistrato possa anche d’ufficio correggere la motivazione della sentenza, operando la riqualificazione in parola (nel caso in cui le parti non abbiano impugnato il relativo capo), allorché ...
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Abuso del processo e temerarietà attenuata
Stefano Benini
L’art. 96 c.p.c. (Responsabilità aggravata), è stato completato da un terzo comma, introdotto dalla l. n. 69/2009, che prevede la possibilità [...] proiettati ad attenuare il fenomeno infausto della durata delle cause civili in Italia, su cui si appunta il maggior numero delle sentenze di condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo, e che dà luogo a una vera e propria emorragia di denaro ...
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Modifiche legislative all’espropriazione presso terzi
Giuseppe Olivieri
Ancora una volta il legislatore ha perseguito l’aspirazione (o l’illusione) di ridurre la durata dei processi civili mediante [...] co. 3, c.p.c. all’opposizione regolata dall’art. 617 c.p.c. comporta la prosecuzione del procedimento (definito da sentenza non appellabile) nelle forme della cognizione piena, secondo il rito ordinario. Naturalmente, a norma dell’art. 618 bis c.p.c ...
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Botanica
Si dice di parti od organi che non sono uniti fra loro o con altro organo; per es., i filamenti staminali l. (nella sofora e in altre Fabacee), che si contrappongono a quelli uniti o concresciuti, [...] nel corso del giudizio (art. 116 c.p.c.), sulla base di criteri che dovrebbero sempre essere esplicitati nella motivazione della sentenza, in modo da consentirne un riesame, sia pure limitato, da parte del giudice dell’impugnazione.
In deroga a tale ...
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Nella più antica procedura romana, espressione («azione di legge») che indicava il modo di agire in giudizio secondo forme determinate conformi alla legge, caratterizzato da rigoroso formalismo orale e [...] davanti al pretore, l’altra apud iudicem, davanti a un giudice o a un arbitro privato, cui spettava emettere la sentenza di condanna o di assoluzione. La procedura più antica era la legis actio sacramenti, così denominata in quanto, al termine della ...
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sentenza
sentènza (ant. sentènzia) s. f. [dal lat. sententia, der. di sentire «ritenere, giudicare»]. – 1. Nel sign. originario (oggi letter. o ant.), parere, giudizio, opinione in merito a qualche cosa: esprimere, accettare, accogliere una...
sentenziare
v. tr. e intr. [dal lat. mediev. sententiare, der. del lat. sententia «sentenza»] (io sentènzio, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Decidere, giudicare con sentenza, pronunciare una sentenza: il tribunale ha sentenziato che la...