Civilta islamica: osservazioni, calcolo e modelli in astronomia. L'astronomia e la tradizione classica della scienza ottomana
Ekmeleddin Ihsanoglu
L'astronomia e la tradizione classica della scienza [...] , in persiano e in turco. Non verranno qui trattate opere scritte in altre lingue (greco, armeno, bulgaro, serbo, ungherese, rume no o ebraico) ‒ anche se una loro inclusione arricchirebbe la valutazione complessiva delle attività scientifiche nell ...
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L’alfabeto italiano è l’insieme dei segni grafici o ➔ grafemi (o in termini usuali, lettere) che servono a trascrivere la lingua italiana. L’alfabeto italiano prosegue l’alfabeto della lingua latina, che [...] alfabeti: ad es., l’alfabeto cirillico, usato per la trascrizione di molte lingue slave come il russo, il bulgaro e il serbo; l’alfabeto greco, molto simile a quello del greco antico; l’alfabeto arabo, il più usato dopo quello latino, diffuso in ...
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GABETTI, Giuseppe
Lorenzo Gabetti
Nato a Dogliani, nelle Langhe, il 5 apr. 1886, da Lorenzo e da Maria Cappa, dopo aver seguito gli studi medi e liceali a Mondovì (1898-1901) e a Savona (1901-04), si [...] storica s'incontra (diversamente, per altro, da quanto avviene in Farinelli) con le nuove teorie del Croce. Serbò il gusto attento alle premesse culturali e alle circostanze psicologiche del lavoro poetico, che anzi volle costantemente indagare ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Lo sviluppo della popular music in Europa è connesso ai processi di modernizzazione e [...] limite escono dai confini nazionali per diffondersi in una determinata area culturale, come è il caso del folk novokomponovana serbo, che si è diffuso nella seconda metà del secolo nell’area balcanica. Spesso rivendicano orgogliosamente il legame con ...
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PAOLO, santo
Leone TONDELLI
Umberto GNOLI
, Apostolo, nato a Tarso in Cilicia verso l'inizio dell'era cristiana, massimo propagatore dell'idea cristiana nel mondo ellenistico-romano, e a cui in gran [...] (Sota, IX, 15), sia dai cristiani per l'equità usata con loro (Atti, V, 34 segg.) e per il ricordo che ne serbò Paolo. Apprese, com'era costume nelle scuole ebraiche, anche un mestiere, quello di fabbricatore di tende, che gli giovò nel suo ministero ...
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PERUZZI, Baldassarre
Adolfo Venturi
Pittore e architetto, nato a Siena nel 1481, morto a Roma il 6 gennaio 1536. A vent'anni dipinse nella cappella di S. Giovanni nel duomo di Siena, probabilmente come [...] dalla scultura e dalla pittura classiche, perdette l'antica fisionomia pinturicchiesca, mentre, nella Farnesina, l'architetto serbò ancora le impronte del tardo Quattrocento senese con la sottigliezza forbita e compassata sua propria.
Intento all ...
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Periodo di tempo festivo, tia il Natale e la Quaresima. Dovrebbe dunque incominciare col giorno di S. Stefano, che fu, sino a non molti anni fa, la data dell'inaugurazione delle stagioni d'opera nei grandi [...] così le altre dalla morte. Nell'Abruzzo e nella Basilicata mangiano sette volte nell'ultima giornata, e talvolta mettono in serbo un piatto di maccheroni per consumarlo poco prima che suoni la mezzanotte. Nelle vie e nelle piazze si svolgono le ...
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ŠUMADIJA (A. T., 77-78)
Elio Migliorini
Regione ben individuata della Iugoslavia, limitata a N. dalla Sava e dal Danubio, a E. dalla Morava meridionale, a S. dalla Morava occidentale, mentre ad occidente [...] inverni in genere non troppo freddi; le precipitazioni cadono di preferenza in giugno.
La Šumadija deve il suo nome alla foresta (in serbo šum) che la ricopriva tutta fin verso la metà del sec. XIX; l'uso del termine compare soltanto da un secolo e ...
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KUMANOVO (A. T., 77-78)
Umberto TOSCHI
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Città della Iugoslavia, capoluogo di circondario nel banato del Vardar. Posta a 42°9′ lat. N. e 21°38′ long. E., si leva a 320 m. s. m. sul fianco SE. del Karadag, [...] qaẓā. Dopo le guerre del 1912 e '13 fu assegnato alla Serbia, che ne fece un circondario (okrug) di 3556 kmq., e quali 112.069 ortodossi e 34.750 musulmani), per lingua materna distinti in serbi (111.797), albanesi (25.777), aromuni (183) e altri. ...
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PARILIE (o Palilie; Parilia o Palilia)
Nicola Turchi
Nonostante l'ovvia derivazione da parĕre "partorire" già nota agli antichi, il nome di questa festa romana deriva da Pales dea della pastorizia, detta [...] propiziatorio per la nuova germinazione che spuntava dalla terra. A questo rito partecipavano le vestali che recavano le ceneri del feto vitulino mescolate con il sangue del cavallo d'ottobre da esse raccolti e tenuti in serbo per questa festa. ...
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serbo1
sèrbo1 agg. e s. m. (f. -a) [dal serbocr. Srb (o Srbin), pl. Srbi, come sost.; il corrispondente agg. è srpski]. – Della Sèrbia, regione storica della penisola balcanica; dal 1918 fece parte del regno di Iugoslavia e dal 1945 al 1991...
serbo2
sèrbo2 s. m. [der. di serbare]. – L’azione del serbare; si usa quasi esclusivam. nelle espressioni mettere, tenere, avere in serbo, conservare mettendo e tenendo da parte; dare in serbo una cosa, darla ad altri perché la conservi; non...