Angioini
C. Bruzelius
M. Righetti Tosti-Croce
F. Bologna
F. Aceto
E. Marosi
Dal nome della contea d'Angiò (Anjou), istituita nel sec. 9° come avamposto contro i Bretoni, sono stati detti A. alcuni [...] di funzionario; per Peregrino, il cero pasquale e i due parapetti della scala di accesso al pulpito della cattedrale di SessaAurunca, eseguito al tempo del vescovo Giovanni (1259-1283).
Integrando questo quadro con i non pochi episodi di scultura ...
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CANDELABRO
C. Barsanti
Il termine c. (lat. medievale candelabrum, cereostata, cerostatum) designa un sostegno di grandi dimensioni per candele o ceri, la cui tipologia veniva di norma adottata - sia [...] (S. Giovanni in Toro, 1200 ca.), Palermo (cattedrale, sec. 13°; Cappella Palatina, fine sec. 12°-prima metà 13°), SessaAurunca (cattedrale, terzo quarto sec. 13°, firmato dallo scultore Pellegrino), per citare solo i più noti. In essi il ricorso al ...
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CAMPANIA
M. D'Onofrio
Regione dell'Italia meridionale, i cui confini medievali, assai più estesi di quelli attuali, comprendevano, tra l'altro, centri artisticamente importanti come i monasteri di Montecassino [...] L. Cochetti Pratesi, Problemi della scultura romanica campana, Commentari 7, 1956, pp. 9-18; id., Rilievi nella cattedrale di SessaAurunca e lo sviluppo dei marmorari ''neocampani'' nel XIII secolo, ivi, 9, 1958, pp. 75-87; J. Wettstein, Sant'Angelo ...
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PULPITO
D.F. Glass
Il termine p., derivato dal lat. pulpitum, designa una piattaforma sopraelevata, utilizzata nelle chiese per leggere il vangelo, l'epistola e altre letture, per i canti liturgici [...] a Gaeta, murate sulle pareti interne della base del campanile, in S. Pietro a Minturno (prov. Latina), nella cattedrale di SessaAurunca (prov. Caserta) e in S. Giovanni del Toro a Ravello.Oltre agli amboni con Giona vi è un'altra tipologia consueta ...
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TERRACINA
A. Bonanni
(Tarracina nei docc. medievali)
Città del Lazio meridionale (prov. Latina), che occupa il centro del golfo esteso dal monte Circeo a Gaeta e che costituì nell'Antichità il passaggio [...] messo in relazione con opere campane quali gli amboni nel duomo di Salerno e in quello di SessaAurunca, mentre il contemporaneo candelabro del cero pasquale (1245) è ricollegato alla produzione cosmatesca, con particolare riferimento alla ...
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Periodo dell’arte medievale compreso tra l’11° e il 12° sec., che coincise con i cambiamenti economici, politici e culturali dell’Europa occidentale.
Cenni storici
L’arte r. è considerata come un insieme [...] l’architettura della Campania (Sant’Angelo in Formis e duomo di Salerno; in una fase ulteriore, duomo di SessaAurunca) e quella delle Puglie, che elaborò elementi dell’architettura pisana, della bizantina e soprattutto della lombarda (S. Nicola ...
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REIMPIEGO
A. Esch
Il r. nel senso della riutilizzazione di vecchi e, per lo più, antichi pezzi (le c.d. spoglie) in un contesto nuovo, analogo o differente, ovvero in un nuovo ordine funzionale, è ravvisabile [...] Italia sveva o di Pisa (Camposanto), o dei resti di un gruppo di Meleagro trasformato in un complesso con acquasantiera, a SessaAurunca, del 1250 circa. Solo di recente è stato dimostrato che Arnolfo di Cambio riutilizzò per la 'gotica' statua della ...
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aurunco
agg. e s. m. [dal lat. Auruncus] (pl. m. -ci). – Appartenente o relativo all’antica popolazione degli Aurunci, di stirpe italica, che abitarono l’estremità merid. del Lazio, ed ebbero come centro la città di Aurunca (odierna Sessa...