ENRICO da Rimini
Carla Casagrande
Nacque probabilmente a Rimini verso la metà dei sec. XIII. Nulla sappiamo di lui fino al 1304, quando lo ritroviamo priore del convento domenicano dei Ss. Giovanni [...] che il vizio comporta per l'umanità, vengono definiti in particolare quali e quanti siano i vizi ritenuti più pericolosi. Enumerati i settevizicapitali, per ognuno di essi E. offre un'analisi specifica distinta in tre punti, puntualmente ripetuti a ...
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CENTINI, Giacinto
Gino Benzoni
Nacque a Polesio, presso Ascoli Piceno, nel 1597, secondo dei quattro figli di un non meglio precisabile Giovanni e di Angela, sorella del futuro cardinale Felice Centini.
Le [...] , riuscirono a tranquillizzarlo coll'allettante proposta di un nuovo più sofisticato tentativo: occorrevano per questo sette preti - sette, appunto, come i vizicapitali - per estrarre a sorte tra loro quello che doveva sacrificare al demonio in una ...
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LEONE X, papa
Marco Pellegrini
Giovanni de' Medici nacque a Firenze l'11 dic. 1475, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini.
Oltre agli insegnamenti del precettore Gregorio da Spoleto, [...] tra la casa Medici e il Papato. A sette anni, il 1° giugno 1483, ricevette la fu chiaro che a prevalere sarebbero stati i nemici capitali del Della Rovere, i cardinali Rodrigo Borgia e nel determinare la sua fama, i vizi a lui imputati. Attaccato ai ...
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BANCHINI, Giovanni di Domenico (Giovanni Dominici, Banchetti Giovanni)
Giorgio Cracco
Nacque a Firenze tra il 1355 e il 1356 da Domenico di Banchino commerciante di sete (morto prima che il figlio venisse [...] e quasi trionfale periodo veneziano, la critica ai vizi del suo tempo è solo un momento, quelli"; o denuncia le colpe delle sette diffuse in quegli anni, ivi grande influenza che ebbe sulla distribuzione di capitali a favore dei poveri, "inter vivos ...
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vizio
vìzio s. m. [dal lat. vitium «vizio»; cfr. vezzo]. – 1. Incapacità del bene, e abitudine e pratica del male; il concetto del vizio, sul piano morale, è dunque strettamente correlativo a quello della virtù, di cui costituisce la negazione....
mortale
agg. e s. m. [dal lat. mortalis, der. di mors mortis «morte»]. – 1. a. agg. Che è soggetto a morte: gli uomini sono m.; il corpo è m., l’anima è immortale; le spoglie m., il corpo, il cadavere; nel linguaggio poet. e ascetico, argilla...