Attore (Osijek, Croazia, 1772 - Mühlau, Innsbruck, 1840); esordì a Innsbruck nel 1795, recitò poi a Praga, Norimberga, Mannheim, Karlsruhe, Stoccarda e Monaco, dove dal 1820 fu anche "régisseur" al Hoftheater; [...] attori tragici del suo tempo, congiungendo, con felice equilibrio, elevatezza di stile, naturalezza e potenza espressiva; grande interprete dei drammi di Shakespeare (Re Lear), di Goethe (Götz von Berlichingen) e di Schiller (Tell, Wallenstein). ...
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Attore e regista britannico (Londra 1904 - Wotton Underwood, Aylesbury, 2000); esordì nel 1921 con la compagnia dell'Old Vic (le sue più celebri interpretazioni sono i personaggi di Romeo, Amleto, Macbeth, [...] vita artistica Early stages (1983); pubblicò inoltre volumi di memorie e appunti sulla recitazione (An actor and his time, 1980; Backward glances, 1990; Acting Shakespeare, 1992; John Gielgud's notes from the gods: playgoing in the Twenties, 1994). ...
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Scrittore tedesco (Eisfeld, Turingia, 1813 - Dresda 1865). Dopo essersi dedicato alla musica, che studiò con Mendelssohn a Lipsia, investì le proprie energie creative nella letteratura. Di salute malferma, [...] degli esponenti più validi del cosiddetto realismo poetico. Come teorico, a partire dal 1852 trattò soprattutto di Shakespeare (Shakespeare-Studien, post., 1871), in cui vedeva realizzato, in contrasto col teatro patetico di stampo schilleriano, il ...
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Musicista polacco naturalizzato israeliano (Cracovia 1919 - Vienna 1994). Studiò a Cracovia e a Leopoli, nel 1950 si stabilì in Israele. Inizialmente influenzato da K. Szymanowski e I. Stravinskij, si [...] ; Les symphonies de timbres, 1957; Chants et prismes, 1958; Credentials, 1961, ecc.), brani per complessi da camera (Mobile for Shakespeare, 1962; Jeux pour 6 batteurs, 1962, ecc.), musica elettronica (Comédie, Poetics for J. Joyce I e II, 1972) e ...
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Figlia (Gottinga 1763 - Maulbronn 1809) dell'orientalista J. D. Michaelis. Dopo un matrimonio infelice, rimasta vedova (1788), condusse vita spregiudicata, finché (1796) sposò A. W. von Schlegel, da cui [...] ultimi anni della sua vita. Su di lui esercitò notevole influsso, lo indusse a intraprendere la grande traduzione di Shakespeare e lo aiutò con consigli e correzioni. Ebbe anche parte nella formazione del concetto romantico dell'arte figurativa: il ...
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Attore russo (Mosca 1872 - Leningrado 1948). Esordì (1892) al Piccolo Teatro di Mosca. Nello stesso anno passò all'Aleksandrinskij Teatr di Pietroburgo. Geniale collaboratore di V. E. Mejerchol´d nelle [...] in maschera di Lermontov, J. fu anche grande interprete dell'Edipo re di Sofocle e del Macbeth di Shakespeare. Dopo la rivoluzione partecipò alla creazione (1919) del Grande Teatro drammatico di Leningrado (trasformazione dell'Aleksandrinskij Teatr ...
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Poeta e critico statunitense (Macon, Georgia, 1842 - Lynn, Carolina del Nord, 1881). La sua non copiosa produzione poetica, che egli diede alle stampe parzialmente (1877), fu raccolta e pubblicata postuma [...] che la struttura metrica dovesse mantenere strette analogie con la struttura musicale (The science of English verse, 1880). Delle sue opere critiche meritano menzione in particolare: The English novel (1883) e Shakespeare and his forerunners (1902). ...
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Attrice (Glazov, gov. di Vjatka, 1868 - Mosca 1959), moglie di A. P. Čechov, geniale interprete delle principali figure del teatro čechoviano. Allieva di Nemirovič-Dančenko, esordì al Teatro d'arte, e [...] con esso poi si recò all'estero (Berlino, Vienna, Parigi e USA), dove ottenne notevoli successi e fama. Oltre a Čechov interpretò drammi di Gor´kij, Turgenev, Saltykov-Ščedrin e Gogol´, nonché di Shakespeare, Goldoni e Ibsen. ...
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Nome d'arte dell'attore tedesco Leopold Dessauer (Posen 1810 - Berlino 1874); nel 1834 recitò a Lipsia poi a Breslavia, Praga, Vienna e Pest; nel 1839 successore di K. Devrient a Karlsruhe, dal 1849 a [...] Berlino (e nel 1853 con E. Devrient a Londra); interpretò personaggi di Goethe, Schiller, F. Hebbel, G. Freytag, ecc., ma è ricordato soprattutto per le sue esemplari interpretazioni di Shakespeare. ...
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Attrice inglese (n. Brigg, Lincolnshire, 1929); allieva della Old Vic dramatic school, ha esordito a Londra nel 1954, mettendosi in luce l'anno successivo nel Moby Dick allestito da O. Welles. Ha recitato [...] successivo adattamento cinematografico (Gli sfasati, 1960) accanto a L. Olivier, che sposò nel 1960. Ha interpretato con uguale efficacia Shakespeare (Love's labour's lost, 1968; The merchant of Venice, 1970) e testi di autori moderni (A. P. Čechov ...
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anglocrazia
s. f. Posizione di predominio della lingua inglese in ambito internazionale. ◆ E se succedesse davvero? Se ci svegliassimo una mattina e scoprissimo che l’inglese è diventato la lingua unica dell’Europa? Anzitutto, faremmo meglio...
modello linguistico di grandi dimensioni (LLM, Llm) loc. s.le m. Algoritmo di intelligenza artificiale che, processando massivamente una grande quantità di dati, utilizza tecniche di deep learning in vari àmbiti dell’elaborazione del linguaggio...