Poeta ungherese (Sajószentpéter 1825 - Miskolc 1918). Lirico contemplativo e delicato, s'ispirò spesso alla natura e al paesaggio della Mátra, continuando così la tradizione di S. Petőfi e di J. Arany. [...] Ha raccolto i suoi versi in varî volumi (1852, 1856, 1881, 1896); le "Ultime poesie" (L. J. utolsó versei) sono state pubblicate postume (1925). Ha tradotto da Shakespeare, Molière, Longfellow, ecc. ...
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GIOVANNINI, Alberto
Alessandra Ciccaglioni
Nacque a Capodistria il 15 ag. 1842 da Giovanni e Teresa Combi. Allievo per la composizione di A. Mazzucato al conservatorio di Milano dal 1860 al 1863, presentò [...] finale la cantata Gli oppressi, ottenendo lusinghieri consensi; apprezzati furono anche gli intermezzi per l'Amleto di W. Shakespeare, composti due anni dopo ed eseguiti dall'orchestra scaligera al teatro milanese della Canobbiana.
Nel 1866, dopo ...
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Giornalista e scrittore inglese (Galway, Irlanda, 1856 - Nizza 1931). In Inghilterra diresse successivamente la Fortnightly Review, la Saturday Review (la rivista che "scoprì" Shaw e Wells), Vanity Fair [...] , 1908), varie opere, criticamente discutibili, in cui cercò di far rivivere la figura di Shakespeare (The man Shakespeare, 1909; The women of Shakespeare, 1911, ecc.), cinque serie di Contemporary portraits (1915-30) e Oscar Wilde (1916). Suscitò ...
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Commediografo e critico teatrale italiano (Carrara 1885 - Roma 1968). È autore di commedie in cui un relativismo sfumato d'ironia, d'impronta pirandelliana, si coniuga con un sottile intimismo. I suoi [...] testi più significativi sono centrati su figure femminili (La donna di nessuno, 1919; Ruota, 1933; L'incrinatura, 1937; Isa dove vai?, 1937). Ha curato traduzioni di testi classici (Shakespeare) e contemporanei. ...
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Poligrafo inglese (Langar, presso Bingham, 1835 - Londra 1902). Lasciò la carriera ecclesiastica contro la volontà paterna e fece l'allevatore di pecore in Nuova Zelanda. Tornato in patria, studiò pittura [...] .); un contributo alla questione omerica (The authoress of the Odyssey, 1897); uno studio sui sonetti di Shakespeare (Shakespeare's sonnets reconsidered, 1899); racconti satirici sulla religione e il moralismo (Erewhon, 1872; Erewhon revisited, 1901 ...
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Scrittore e uomo politico (Parigi 1867 - Saint-Rémy, Bouches-du-Rhône, 1942), figlio di Alphonse. Iniziò gli studî di medicina (se ne vedono tracce in alcuni suoi libri: Les morticoles, 1894; L'hérédo, [...] si dedicò poi alla letteratura e alla politica. Fra i suoi romanzi sono da ricordare: L'astre noir (1893), Le voyage de Shakespeare (1896); Suzanne (1896); La flamme et l'ombre (1897); La déchéance (1904); Le partage de l'enfant (1905); La mésentente ...
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Regista teatrale inglese (Londra 1924 - ivi 1990). Si affermò nel 1959 con la regia di Roots di Wesker, cui seguirono altre e interessanti regie di opere per lo più dal repertorio inglese contemporaneo [...] Theatre Old Vic, curò la realizzazione di un repertorio di notevole impegno (Saint Joan di Shaw, 1963; l'eccezionale Othello di Shakespeare con L. Olivier, 1964; Armstrong's last goodnight di J. Arden, 1965; Wise child di S. Gray, 1967; The good ...
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Poeta islandese (Skógar 1835 - Akureyri 1920), pastore protestante, per alcuni anni anche giornalista; rivelò la sua natura prevalentemente lirica in opere teatrali (Helgi hinn magri "H. il magro", 1890; [...] Jon Arason, 1900), nonché nei Ljóđmaeli ("Canti"), di calda e colorita intensità. A lui si deve, fra l'altro, l'inno nazionale islandese Ó, Guđvors lands (1874) e varie traduzioni da Shakespeare, Byron e Ibsen. ...
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Attore e regista (Kenosha, Wisconsin, 1915 - Los Angeles 1985); esordì con il Gate Theatre di Dublino come attore nel 1931 e fu nel 1933 con K. Cornell. Allestì in seguito varî spettacoli finché nel 1938 [...] popolarità con la trasmissione radiofonica Man from Mars, della serie Hello, Americans. Autore di una ed. critica del teatro di Shakespeare (1939), nel 1941 s'impose con la regia e l'interpretazione di Citizen Kane (Quarto potere), violento e geniale ...
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Regista (n. Monaco di Baviera 1937). Allievo di F. Körtner e seguace delle teorie brechtiane, debuttò nel 1967 mettendo in scena Saved di E. Bond, e si segnalò col Torquato Tasso di Goethe (1969), di cui [...] teatrale del festival di Salisburgo, carica che ha mantenuto fino al 1997. In Italia ha diretto Tito Andronico (1990) di Shakespeare e Zio Vanja (1996) di Čechov. È attivo anche nel teatro d'opera. Tra le produzioni più recenti sono da ricordare ...
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anglocrazia
s. f. Posizione di predominio della lingua inglese in ambito internazionale. ◆ E se succedesse davvero? Se ci svegliassimo una mattina e scoprissimo che l’inglese è diventato la lingua unica dell’Europa? Anzitutto, faremmo meglio...
modello linguistico di grandi dimensioni (LLM, Llm) loc. s.le m. Algoritmo di intelligenza artificiale che, processando massivamente una grande quantità di dati, utilizza tecniche di deep learning in vari àmbiti dell’elaborazione del linguaggio...