Semel, Nava. – Scrittrice israeliana (Jaffa 1954 - Tel Aviv 2017). Scrittrice poliedrica, critico d'arte e produttrice radiotelevisiva, ha raggiunto notorietà internazionale con il romanzo autobiografico [...] trad. it. Il cappello di vetro, 2002), in cui ha scandagliato la complessità delle relazioni nelle famiglie di sopravvissuti alla Shoah. Tra le sue altre opere tradotte in italiano vanno citate Lezioni di volo (1997), L’esclusa (1999), Chi ha rubato ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La storia del popolo ebreo è soprattutto la storia delle sue migrazioni, delle sue rielaborazioni [...] ieri e a chi lo sarà domani. Il riferimento alla rilevanza della memoria olocaustica è piuttosto evidente (si veda la Shoah). Il XX secolo ha posto l’ebraismo mondiale non solo di fronte alla disintegrazione dei recinti identitari religiosi, ma anche ...
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Mihăileanu, Radu. – Regista e sceneggiatore rumeno naturalizzato francese (n. Bucarest 1958). Di famiglia ebraica, lasciò la Romania governata da Ceauşescu nel 1980, trasferendosi in Francia per studiare [...] con il lungometraggio Trahir (1993), ma il successo internazionale è arrivato con Train de vie (1998), film sulla Shoah in cui convivono comicità, malinconia e profondo rispetto per la tragedia del popolo ebraico (David di Donatello come miglior ...
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Storico britannico (n. Hutton, Essex, 1938). Trasferitosi ventenne in Germania, nel 1963 ha pubblicato The destruction of Dresden (trad. it. Apocalisse a Dresda: i bombardamenti del febbraio 1945, 1965), controverso [...] it. 2001), prima sistematizzazione delle tesi giustificazioniste del nazismo e di ridimensionamento della portata politica e drammatica della Shoah, attraverso le quali ha sostenuto la tesi secondo cui i campi di concentramento sarebbero stati realtà ...
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Lingua degli Ebrei ashkenaziti, nata intorno al 10° sec., quando Ebrei provenienti dalla Francia e dall’Italia settentrionale si stabilirono in Renania. Il termine deriva dal ted. jiddish, alterazione [...] , era parlato in Europa, negli USA, nell’America Meridionale, da una popolazione di circa 11 milioni di individui. In seguito alla Shoah e poi all’assimilazione, sia volontaria (in Israele o negli USA), sia forzata (come è stata in URSS), lo y. è ...
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negazionismo Termine con cui viene indicata una corrente antistorica e antiscientifica del revisionismo la quale, attraverso l'uso spregiudicato e ideologizzato di uno scetticismo storiografico portato [...] responsabilità. Fu seguito negli anni Cinquanta da un ex deportato politico di Buchenwald, P. Rassinier, il quale, definendo la Shoah una 'menzogna storica' elaborata dagli alleati ai danni dei tedeschi, pose le basi su cui si sarebbe costruito il ...
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nativismo digitale
loc. s.le m. L’essere nativo digitale.
• Oggi, il digital divide non separa soltanto chi ha accesso a internet da chi non ce l’ha: separa una generazione (la nostra) che ancora si [...] figli) il cui nativismo digitale significa un’impreparazione spesso totale rispetto alle insidie conoscitive della rete: si tratti della Shoah o di [Barack] Obama o del professore cinese di economia. (Sergio Luzzatto, Sole 24 Ore, 31 ottobre 2010, p ...
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Scrittore tedesco (Lipsia 1925 - Wittlich 2018). Ebreo, deportato e sfuggito all'olocausto, ha scritto romanzi sul tema della persecuzione, con toni macabro-grotteschi di grande efficacia. The nazi and [...] e, sul genocidio degli armeni da parte della Turchia, Das Märchen vom letzten Gedanken (1989, trad. it. 1991). La shoah è tornata protagonista nel romanzo Jossel Wassermanns Heimkehr (1993, trad. it. 1997), incentrato sull'odissea di un gruppo di ...
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Hilberg, Raul
Politologo e storico austriaco naturalizzato statunitense (Vienna 1926-Parigi 2007). Costretto a emigrare negli USA (1939) per questioni razziali, incentrò i suoi studi sulla questione [...] European Jews (1961), in cui analizza il funzionamento dell’apparato logistico tedesco nel portare a compimento lo sterminio. La Shoah è qui definita come il punto di arrivo di un’evoluzione ciclica, con gli ebrei nuovamente vittime, come in passato ...
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Attore, regista e sceneggiatore cinematografico italiano (n. Manciano La Misericordia, Castiglion Fiorentino, Arezzo, 1952). Nato in una famiglia contadina toscana, da bambino resta impressionato dal modo [...] affabulatoria del padre, gli resterà dentro, fino a ispirare quello che è ritenuto il suo capolavoro, il film sulla Shoah La vita è bella (1997). Trasferitosi con la famiglia a Prato, inizia a prendere parte, ancora adolescente, agli spettacoli ...
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shoah
〈šoà〉 s. ebr. (propr. «catastrofe, calamità»), usato in ital. al femm. – Termine col quale si fa riferimento allo sterminio del popolo ebraico durante il secondo conflitto mondiale; è vocabolo preferito a olocausto in quanto non richiama,...
Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...