Pittore (Haarlem 1475 circa - ivi 1555 o 1556). Personalità complessa e non del tutto chiarita dalla critica, M. fu, secondo K. van Mander, allievo di Jacob Jansz di Haarlem (identificato con il Maestro [...] costruzione degli sfondi architettonici (Adorazione dei Magi, Amsterdam, Rijksmuseum). Raffinato ritrattista (Ritratto virile, con la Sibilla Tiburtina sullo sfondo, Bruxelles, Musées royaux des beaux-arts), è considerato autore del primo Paesaggio ...
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ORACOLO (lat. oraculum, ossia responso uscito dalla bocca della divinità debitamente consultata, poi anche il luogo dove questo responso viene dato; in gr. χρησμός [da χράω "faccio sapere"] per il responso, [...] , situata nel centro di un sacro recinto, e le foglie attraverso le quali si spargeva a Cuma la sentenza della Sibilla; caverne sacre, ritenute in comunicazione con il mondo sotterraneo; le sorti, interrogate per mezzo di dadi che si gettavano sopra ...
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VEDDER, Elihu
Delphine Fitz Darby
Pittore, nato a New York il 26 febbraio 1836, morto a Roma il 29 gennaio 1923. Studiò con Tompkins Matteson a New York, con Picot a Parigi e con Bonaiuti a Firenze; [...] nel musaico, nella scultura e nell'oreficeria. Le sue migliori pitture sono: La tana del serpente di mare; La Sibilla cumana; Riconoscimento; L'interrogatore della Sfinge; L'eclisse di sole prodotto dalla luna; Lo spirito perduto (Metropolitan Museum ...
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foglia
Antonio Lanci
Usato con una certa frequenza, specie nella Commedia, si registra, nel senso proprio, talvolta in contesti di similitudini, in diversi luoghi: Rime C 43 ramo di foglia verde; Cv [...] / che la materia e tu mi farai degno, e XXXIII 65, dove si allude alle foglie levi, in cui si perdea la sentenza di Sibilla (cfr. Aen. III 441 ss.).
In contesto figurato compare in Pd XXX 117 quanta è la larghezza / di questa rosa ne l'estreme foglie ...
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Ornamento formato di rami riuniti e legati con nastri, in cui s'inserivano anche fiori e frutti, che si appendeva alle are e, in occasione di feste o cerimonie, alle colonne e alle pareti di edifici pubblici [...] poté parlare di una "ghirlandomania alessandrina". Passato nell'arte romana, fu adoperato dapprima specialmente nelle architetture (tempio della Sibilla a Tivoli, sepolcro di Bibulo a Roma) e poi, durante tutto l'Impero, anche su vasi, are, sarcofagi ...
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MEMLINC, Hans
Arnold GOFFIN
Pittore, nato circa il 1433, morto a Bruges l'11 agosto 1494. Documenti attestano che nel 1477 egli eseguì per la gilda dei librai e alluminatori di Bruges un dipinto d'altare [...] committente (Vienna, coll. Liechtenstein); al 1478, i ritratti dei Moreel (Bruxelles, museo) e della loro figlia Maria, detta la Sibilla Sambetha (Bruges, ospedale di S. Giovanni); al 1479 lo Sposalizio mistico di S. Caterina e l'Adorazione dei Magi ...
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BEATRICE di Rethel, regina di Sicilia
Ingeborg Walter
Figlia del conte Guithero (Witer) di Rethel (nell'attuale dipartimento delle Ardennes) e di Beatrice, figlia del conte Goffredo di Namur, diventò [...] , Guglielmo, il re, rimasto vedovo per la morte della prima moglie Elvira, avvenuta nel 1135, si decise ad un nuovo matrimonio con Sibilla di Borgogna, la quale però morì, il 19 sett. 1151, poco dopo la nascita di un figlio, di cui nulla è noto ...
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Pittore faentino morto nel 1595. Stabilitosi a Lucca, ne ottenne la cittadinanza; perciò fu ritenuto lucchese o pisano, e il Trenta ne fece arbitrariamente due artisti diversi. Nella chiesa del villaggio [...] , come sono perduti i ritratti già esistenti presso la famiglia Lucchesini. Alla Pinacoteca di Lucca ha due quadri Augusto con la Sibilla (da S. Maria forisportam) e il Battesimo di Gesù. Dipinse a Torino la Caduta di S. Paolo al Monte di Pietà ...
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L'oasi di Augila, che forma un gruppo con quelle di Gialo, dalla quale dista 24 km., e di Gicherra, giace nel retroterra cirenaico a circa 250 km. dalla costa mediterranea (Gran Sirte). Essa fa parte di [...] che ad essa si recavano i nomadi Nasamoni per raccogliere gli ottimi datteri dei numerosi palmeti; ricorda pure una fonte, chiamata Sibilla, che forse corrisponde all'attuale Bir es-Sebíl (Bi'r as-Sabīl). All'epoca romana pare vi fosse anche un ...
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INDOVINO (lat. divinari "presagire")
Umberto Fracassini
Indovino si chiama colui che pretende di svelare le cose attualmente e per sé stesse occulte, specie se lontane di tempo o di luogo, non con mezzi [...] poi l'indovino con la sua arte a mente calma interpretava. Del primo genere era la Pizia e tale anche si immaginava la Sibilla (deo furibunda recepto, Ovidio, Metam., XIV, 107); così pure presso gli Ebrei i Nebhīm della prima maniera e anche i grandi ...
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sibilla
(o Sibilla) s. f. – 1. Propriam., nome (lat. Sibylla, gr. Σίβυλλα) di donne veggenti dell’antichità classica, miracolosamente longeve, la cui caratteristica saliente era di non essere legate a un culto oracolare fisso, ma di profetizzare...
oracolo1
oràcolo1 (ant. oràculo) s. m. [dal lat. oracŭlum, der. di orare «parlare»; secondo moderne interpretazioni, la voce lat. avrebbe indicato in origine non il responso della divinità ma il luogo dove il responso veniva dato]. – 1. a....