Pittore (n. forse Amersfoort 1600 circa - m. forse in Sicilia dopo il 1650). Si formò forse a Utrecht, prima sul tardomanierismo di A. Bloemaert, poi sul caravaggismo di T. van Baburen e soprattutto di [...] G. van Honthorst. Fu a Roma (1630-32), a Napoli (1633-40) e, dal 1641, in Sicilia, rielaborando la formazione nordica sotto l'influsso degli originali caravaggeschi e del naturalismo meridionale (Sacra Famiglia, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte ...
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Val di Noto Uno dei compartimenti, nel SE della Sicilia, in cui l’isola fu divisa a partire dall’età normanna sino al 1812. Nell’età sveva e angioina fu incluso nel giustizierato della Sicilia citra flumen [...] Salsum; e quando nell’età aragonese riapparvero i valli, i suoi confini vennero segnati dalle coste del Mare Africano e del Mare Ionio tra le foci del Salso e dell’Alcantara, e all’interno da vari solchi ...
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Figlia postuma (n. 1345 - m. Angers 1404) di Carlo duca di Bretagna. Dal 1360 moglie di Luigi I d'Angiò, fratello di Carlo V di Francia e re titolare di Sicilia, ne appoggiò validamente le rivendicazioni, [...] e, alla sua morte (1384), sostenne quelle del proprio figlio Luigi II, procurandogli uomini e denari per la sua prima e infelice spedizione nel Napoletano, contro Ladislao di Durazzo ...
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Costanza d'Aragona
Raoul Manselli
Figlia di Manfredi, re di Sicilia, e della sua prima moglie Beatrice di Savoia (figlia del conte Amedeo IV), nata dopo l'inizio del 1249, si trovò, appena poco più [...] , 79, 190, 192, 195, 197, 200, 219, 236, 237, che tuttavia non ricorda mai D.; F. Torraca, Il Regno di Sicilia nelle opere di D., in Studi danteschi, Napoli 1912, 369-370; ID., Personaggi danteschi negli ‛ Acta Aragonensia ', in Nuovi studi danteschi ...
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Gruppo di isole di fronte alla costa occidentale della Sicilia (37,5 km2); le principali sono Favignana, Marettimo e Levanzo. Sono un frammento dell’estrema punta della Sicilia a cui le congiunge (tranne [...] Marettimo) l’isobata di 50 m. Costituite di tufo bianco conchigliare nelle parti pianeggianti e di calcari secondari in quelle elevate: il Monte Falcone (686 m) nell’isola di Marettimo e il Pizzo della ...
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LA VALLE
Luciano Buono
Famiglia di organari palermitani attivi in Sicilia nei secoli XVI e XVII, in stretti rapporti con l'ambiente musicale isolano che proprio nel tardo Rinascimento vide il fiorire [...] Mss., Qq.H.47, l. II: V. Di Giovanni, Del Palermo restaurato (1615 circa), pp. 82 s.; D. Di Pasquale, L'organo in Sicilia dal sec. XIII al sec. XX, Palermo 1929, pp. 37-39; O. Tiby, I polifonisti siciliani del XVI e XVII secolo, Palermo 1969, passim ...
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ARAGONA, Guglielmo d'
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Figlio terzogenito di Federico III di Sicilia e di Eleonora d'Angiò, dopo il 9 nov. 1317, alla morte del fratello Manfredi, divenne duca d'Atene e Neopatria, ma affidò l'effettivo [...] Jahren 1302-1337, Berlin-Leipzig 1921, pp. 143, 199; G. La Mantia, Il testamento di Federico II Aragonese, in Arch. stor. Per la Sicilia, II-III(1936-1937), pp. 23, 27, 31 s.; K. H. Setton, Catalan domination of Athens, Cambridge Mass. 1948, pp. 15 s ...
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Ierone e gli altri tiranni della Sicilia greca
Stefano Scioli
I. (o Gerone) II, re di Siracusa dal 265 a.C., morì nel 215. Dopo aver militato contro i Cartaginesi al tempo della spedizione di Pirro [...] è sostenuto o da chi è libero, la congiura è scoperta» (Discorsi III vi 67-68).
Altre tirannidi che si insediarono in Sicilia
In Discorsi I x 10-11, tiranni come i «Falari» e i «Dionisii», «sommamente vituperati» (si tratta di Falaride di Agrigento ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] ([bː]ello; a[bː]ile; [dːʒ]ente; a[dːʒ]ile). La /d/ è rafforzata a inizio di parola ([dː]occia); nella sola Sicilia orientale si ha anche il rafforzamento di /g/ a inizio di parola ([gː]onna).
Altri tratti della pronuncia, propri soltanto dei parlanti ...
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SYMAITHOS (Σύμαιϑος)
C. Saletti
Divinità dell'omonimo fiume di Sicilia, padre delle ninfe Simaithides (Anth. Pal., 6, 203, 6). È stato da alcuni riconosciuto nel giovane coronato d'ulivo che appare su [...] della città sicula di Piakos.
Bibl.: R. S. Poole, Catalogue of the Greek Coins in the British Museum. Sicily, Londra 1876, p. 130, i; O. Höfer, in Roscher, IV, 1909-15, c. 1626, s. v.; G. E. Rizzo, Monete greche della Sicilia, Roma 1946, p. 272 ss. ...
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siciliano
(ant. ciciliano) agg. e s. m. – 1. a. agg. Dell’isola di Sicilia: agrumi s.; vini s.; il dialetto s. (o, come s. m., il siciliano), il dialetto, o il complesso di dialetti, parlato in Sicilia; carretto s. (v. carretto); sfilato s.,...
sicilico
sicìlico s. m. [dal lat. sicilĭcus o sicilĭquus, di etimologia oscura] (pl. -ci). – 1. Antica unità di peso romana equivalente a circa 6,85 grammi. 2. Segno diacritico, generalm. a forma di accento circonflesso, che i lapicidi romani...