Viceré di Sicilia (1547-57). Il suo governo energico e operoso si ricorda per la fondazione dell'università di Messina e per la fondazione di Carlentini, decisa (1551) per raccogliervi gli abitanti di [...] Lentini insidiati dai Turchi ...
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Musicista (n. in Sicilia metà sec. 16º - m. Bergamo 1630). Studiò con G. Gabrieli. Fu maestro di cappella a Ferrara, cantore a S. Marco di Venezia, maestro a Bergamo. Compose musica sacra ed è noto soprattutto [...] per alcune cantate (sembra che per primo egli abbia introdotto questo termine) ...
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Filologo arabo di Sicilia (n. 1104 - m. Ḥamāh, Siria, 1169). La sua opera più nota è il Sulwān al-muṭā῾ fī ῾udwān al-atbā῾ ("I rimedî morali per il sovrano nella inimicizia dei sudditi"), in cui alle massime [...] morali sono intercalati racconti, apologhi e aneddoti illustrativi ...
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Annalista romano; pretore in Sicilia nel 210 a. C., nel 208 assediò senza successo Locri; cadde poi prigioniero di Annibale. Scrisse una storia romana in lingua greca, dalle origini fino alla sua età, [...] di cui si servì anche Livio. n Non va confuso con questo un omonimo grammatico e giurista (2º o 1º sec. a. C.) che scrisse un'opera sui comizî, almeno due libri sull'ufficio del giureconsulto, altri due ...
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Figlio (n. in Sicilia 1211 - m. Martirano, Calabria, 1242) dell'imperatore Federico II e di Costanza d'Aragona, fu eletto re di Germania nel 1220 a richiesta del padre, e fu coadiuvato da consiglieri postigli [...] a fianco da Federico. Di lì a poco cominciò tuttavia a tessere intrighi contro il padre e gli si ribellò apertamente nel 1234, alleandosi con i comuni lombardi insorti. Sconfitto e deposto (1235), fu imprigionato ...
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Signore di Zancle in Sicilia (inizî sec. 5º a. C.); forse da identificare con l'omonimo tiranno di Coo, che, dapprima amico dei Persiani, lasciò al momento dell'insurrezione ionica (499) il potere al figlio [...] Cadmo. S. divenne, con l'aiuto d'Ippocrate di Gela, padrone di Zancle, ma quando durante una sua assenza la città fu occupata dai Samî, profughi dall'Asia Minore, fu confinato a Inico; di qui fuggì a Imera, ...
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Quartogenito (Parigi 1822 - Zucco, Sicilia, 1897) di Luigi Filippo, distintosi nelle campagne coloniali in Algeria, ne divenne governatore nel 1847 e riuscì ad ottenere la sottomissione di Abd el-Kader. [...] Nel 1844 aveva sposato Maria Carolina di Borbone, figlia del principe di Salerno. Dopo la rivoluzione di Parigi del '48 esulò in Inghilterra e fu grande fautore dell'indipendenza italiana. Revocato il ...
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Astronomo, naturalista (Ragusa, Sicilia, 1597 - Palma di Montechiaro 1660). Ordinato sacerdote (1622), insegnò matematica e astronomia a Ragusa e, successivamente, a Palma, ove fu nominato arciprete e [...] matematico del duca. Ammiratore di Galilei (che gli fece dono di un telescopio), O. compì numerose osservazioni astronomiche (fra l'altro calcolò per primo le effemeridi dei pianeti medicei: Medicaeorum ...
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Storico greco di Agirio (Sicilia), vissuto tra l'80 e il 20 a. C. Scrisse una storia universale (Bιβλιοϑήκη) in cui erano registrati analiticamente gli avvenimenti dall'età mitica alla spedizione di Cesare [...] in Gallia (59 a. C.). L'opera era in 40 libri: ne restano i primi cinque, sull'età mitica d'Asia, d'Africa e d'Europa, e la seconda deca (XI-XX) dalla spedizione di Serse (480 a. C.) ai precedenti della ...
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Filosofo (seconda metà del sec. 2º d. C.), maestro di Alessandro di Afrodisiade; peripatetico, con motivi stoicizzanti (soprattutto per quanto concerne la dottrina dell'intelletto divino, insito in varia misura in tutte le cose). La sua opera principale, Sulla filosofia, di cui restano frammenti, fu uno dei più importanti lavori dossografici ...
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siciliano
(ant. ciciliano) agg. e s. m. – 1. a. agg. Dell’isola di Sicilia: agrumi s.; vini s.; il dialetto s. (o, come s. m., il siciliano), il dialetto, o il complesso di dialetti, parlato in Sicilia; carretto s. (v. carretto); sfilato s.,...
sicilico
sicìlico s. m. [dal lat. sicilĭcus o sicilĭquus, di etimologia oscura] (pl. -ci). – 1. Antica unità di peso romana equivalente a circa 6,85 grammi. 2. Segno diacritico, generalm. a forma di accento circonflesso, che i lapicidi romani...