Scrittore e critico italiano (Roma 1934 - ivi 2006); collaboratore di riviste e quotidiani (L'Espresso, Corriere della sera, La Repubblica); direttore (1972-2006) della rivista Nuovi Argomenti, dove raccolse le più giovani generazioni di scrittori; dal 1995 al 2000 direttore del Gabinetto scientifico-letterario Vieusseux (Firenze); membro del Cda e presidente della RAI (1996-98). Elegante narratore, ...
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Francesista (Campo Calabro 1895 - Venezia 1980), prof. di lingua e letteratura francese (dal 1936) nell'univ. di Venezia, di cui è stato anche rettore (1953-72). Tra le sue opere: François Villon et les thèmes poétiques du Moyen-âge (1934); Le origini delle canzoni di gesta (1940); Racine e il classicismo francese (1950); Verlaine (2 voll., 1948-54); Il teatro francese dalle origini ai nostri giorni ...
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Storico del diritto (n. 1869 - m. Palermo 1916). È autore di notevoli studî riguardanti soprattutto la storia del diritto ecclesiastico e il diritto bizantino, tra i quali: Studi sulle vicende della giurisdizione [...] ecclesiastica (1896); Studi sulle vicende del foro ecclesiastico (1901-05); Sul diritto greco-romano privato in Sicilia (1901); Sulla legislazione aragonese in Sicilia (1904); Diritto bizantino (1906). ...
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GRASSIA, Francesco, detto Franco Siciliano
Alessandro Serafini
Nacque a Palermo in data imprecisata, ma quasi certamente prima del 1640 (Faldi, p. 38). L'origine palermitana è testimoniata dallo stesso [...] 1674, pp. 175, 372; J.-J. Berthier, L'église de la Minerve à Rome, Roma 1910, p. 303; L. Lopresti, Tre sculture di un siciliano a Roma, in L'Arte, XXX (1927), pp. 89-96; A. Riccoboni, Roma nell'arte. La cultura nell'Evo Moderno, Roma 1942, pp. 251 ...
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LAURETI, Tommaso, detto il Siciliano
Monica Grasso
Nacque a Palermo, presumibilmente intorno al 1530. L'anno di nascita, oggi prevalentemente accolto, si desume da un documento che lo dice settantaduenne [...] nel 1602, anno della sua morte, in contrasto con l'affermazione di Baglione che lo dice morto ottuagenario (Hess - Röttgen, in Baglione, 1995, p. 563). Sarebbe stato figlio di un "dipintore insigne" il ...
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Scultore, intagliatore, fonditore e architetto siciliano, di cui si hanno notizie dal 1550 al 1584. Le numerose statue per la Certosa di Pavia e per il Duomo di Milano (tra le quali spicca la Maddalena) [...] denotano una personalità eclettica, il cui merito consiste nell'aver trasmesso alla statuaria lombarda qualche modulo proprio all'arte toscana ...
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Scrittore in dialetto siciliano (Valplatani, Agrigento, 1872 - Palermo 1946). Studioso di folclore, compose poemi (Lu puvireddu amurusu, con pref. di F. Mistral, 1906), poemetti, novelle (La mmorti di [...] lu patriarca, 1920; ecc.) e drammi (Scunciuru, rappr. 1908; Gabrieli lu carusu, rappr. 1911; pubbl. in Teatro siciliano, 1932) ispirati ai problemi sociali dell'isola. Suo padre, Gaetano (1831-1912), fu apprezzato folclorista. ...
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Attore del teatro dialettale siciliano (Catania 1873 - ivi 1930); iniziò, sotto la guida del padre, la sua attività come marionettista; formata poi una sua compagnia, rappresentò dapprima opere drammatiche [...] siciliane (di G. Verga, L. Capuana, N. Martoglio, ecc.) e poi altre tradotte in siciliano dall'italiano (di P. Giacometti, G. D'Annunzio) e da altre lingue. Ebbe il pieno consenso del pubblico, dal 1908 anche all'estero, per la schiettezza della ...
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Attore siciliano (Catania 1872 - Milano 1937); autodidatta e burattinaio con M. Insanguina, passò all'operetta e al varietà finché, dopo una infelice esperienza nel teatro napoletano, entrò a far parte [...] disgiunta da note grottesche e talora drammatiche. Il suo nome resta legato alle più tipiche commedie del teatro in vernacolo siciliano: dall'Aria del continente (1915) di N. Martoglio al Paraninfu di L. Capuana, a Pensaci Giacomino!, Il berretto a ...
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siciliano
(ant. ciciliano) agg. e s. m. – 1. a. agg. Dell’isola di Sicilia: agrumi s.; vini s.; il dialetto s. (o, come s. m., il siciliano), il dialetto, o il complesso di dialetti, parlato in Sicilia; carretto s. (v. carretto); sfilato s.,...
sicilico
sicìlico s. m. [dal lat. sicilĭcus o sicilĭquus, di etimologia oscura] (pl. -ci). – 1. Antica unità di peso romana equivalente a circa 6,85 grammi. 2. Segno diacritico, generalm. a forma di accento circonflesso, che i lapicidi romani...