Uomo politico siciliano (Palermo 1745 - Catania 1827); considerato il più ricco signore di Sicilia, nel 1797 fu catturato in mare da pirati tunisini, ai quali dovette pagare un enorme riscatto. Durante [...] la rivoluzione palermitana del 1820 fu a capo della giunta che concluse la convenzione di Termini con F. Pepe, poi violata dal governo napoletano ...
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Uomo politico siciliano (m. Lentini 1398). Fautore degli Aragonesi, rapì dal Castello Ursino di Catania (1379) la regina Maria d'Aragona, perché sposasse Martino d'Aragona. Da questo fu nominato (1392) [...] gran giustiziere e connestabile di Sicilia e capitano generale della cavalleria siciliana; ma, avendo osato poi ribellarsi, fu privato dei beni (1397). ...
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Poeta dialettale siciliano (Catania 1750 - ivi 1821). Vivace e spregiudicato, lasciò composizioni di vario genere, dal dramma al ditirambo, improntate a un vigoroso realismo plebeo che gli permise di affrontare [...] con arguzia anche argomenti osceni. Le sue cose migliori sono i poemetti La caristia e Lu veru piaciri e molti epigrammi divenuti popolari ...
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Giureconsulto siciliano (Salemi 1682 - Milano 1753 circa). Membro della Giunta degli affari ecclesiastici di Sicilia, sostenne (1713-14) i diritti di Vittorio Amedeo II sulla Sicilia nei confronti della [...] S. Sede. Passò poi (1714) a Torino, ove progettò un riordinamento dello Studio generale di Torino su basi regalistiche e filogiansenistiche, quindi (1728) a Milano e a Vienna, al servizio di Carlo VI, ...
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Nobile siciliano (m. Palermo 1517), di famiglia oriunda di Pisa trasferitasi in Sicilia nei primi anni del 15º sec. Giurato di Palermo (1516), poi per breve tempo in esilio, capeggiò (1517) una congiura [...] che si ritiene organizzata allo scopo d'istituire in Sicilia liberi reggimenti comunali, analoghi a quelli della Toscana, ma che aveva, in realtà, il fine di eliminare tutti i fautori dell'ex viceré U. Moncada. Impadronitosi di Palermo, S. cadde ...
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Uomo politico siciliano, letterato e scienziato (sec. 12º). Arcidiacono di Catania (1155?), verso il 1158 prese parte a una ambasceria inviata da Guglielmo I a Costantinopoli; alla morte del grande ammiraglio [...] Maione, divenne primo ministro di Guglielmo I di Sicilia (1160). Sospettato di complicità in una congiura aristocratica, fu imprigionato a Palermo (primavera 1162), dove presto morì. Importante mediatore tra il pensiero greco e l'Occidente latino, ...
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Nobile siciliano (m. 1522); dopo aver militato al servizio di Consalvo di Cordova, fu nominato da Ferdinando il Cattolico grande ammiraglio e gran connestabile del regno. Ostile al viceré Ugo di Moncada, [...] e capo della sommossa che ne determinò la cacciata, fu chiamato in Spagna, donde fu rimandato dopo qualche anno in Sicilia, per tumulti contro il governo, che prendevano pretesto dalle voci di una sua soppressione. Cadde nella battaglia della Bicocca ...
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Tipografo siciliano (n. Palermo seconda metà sec. 15º), lavorò in Sicilia con A. Mayda; del 1511 sono Pragmaticae e Capitula. Separatosi da Mayda, pubblicò con Antonio, suo fratello (oppure figlio), alcuni [...] opuscoli di Gian Giacomo Adria: il De laudibus virtutis (1515) e la Topographia inclytae civitatis Mazarae (1516). Antonio fu anche editore del Compendio della storia dell'Antico e Nuovo Testamento (1517), ...
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Attrice del teatro dialettale siciliano (n. Palermo 1884 - Woodland Hills, California, 1970); temperamento istintivo e impetuoso, esordì nella compagnia di N. Martoglio (1904), accanto a G. Grasso e A. [...] Musco. Compì numerose tournée all'estero e si stabilì infine negli Stati Uniti dove ha interpretato figure di donna di origine italiana in numerose pellicole (Cry of the City, 1948; That midnight kiss, ...
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Ebreo siciliano (n. Messina - m. forse Napoli 1446); dopo aver studiato medicina a Padova, tornò a Messina, dove fu nominato (1420) "giudice generale" di tutti gli Ebrei del Regno. Guadagnatasi la stima [...] del re Alfonso il Magnanimo, di cui fu spesso consigliere e medico personale e che seguì poi a Napoli, ottenne che gli ebrei potessero abitare fuori del ghetto e non dovessero ascoltare le prediche dei ...
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siciliano
(ant. ciciliano) agg. e s. m. – 1. a. agg. Dell’isola di Sicilia: agrumi s.; vini s.; il dialetto s. (o, come s. m., il siciliano), il dialetto, o il complesso di dialetti, parlato in Sicilia; carretto s. (v. carretto); sfilato s.,...
sicilico
sicìlico s. m. [dal lat. sicilĭcus o sicilĭquus, di etimologia oscura] (pl. -ci). – 1. Antica unità di peso romana equivalente a circa 6,85 grammi. 2. Segno diacritico, generalm. a forma di accento circonflesso, che i lapicidi romani...