Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] «suono», ecc.
I prefissoidi più utilizzati anche nella formazione di parole di uso corrente hanno i tipi di impiego e i significati descritti qui di seguito.
(a) Aero-, di origine greca e latina, presenta le due forme omofone aero1- e aero2- ; aero1 ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] del rapporto fra base e aggiunto: in costruzioni come macchina da scrivere, l’amore dei figli, vestito a fiori, sono i significati della base e dell’aggiunto, nonché il contesto generale, a determinare il tipo di relazione.
L’area in cui è forse più ...
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I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. [...] seguenti illustrano la coesione interna a livello sintattico e fonologico. In (25), che contiene il verbo far fuori col significato idiomatico «eliminare» / «uccidere»:
(25) vado a far fuori la torta che è avanzata (clode81.splinder)
si vede come si ...
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CORNA O CORNI?
La parola corno ha due plurali.
• Il plurale femminile corna (proveniente dal neutro plurale latino) ha valore collettivo
Il cervo ha un palco di corna ramificate
e si usa in una serie [...] ma non è che mi metti le corna?
• Il plurale maschile corni si usa in tutti gli altri casi e per tutti gli altri significati, anche figurati
Nell’orchestra ci sono anche i corni
I corni della luna
I corni del dilemma.
VEDI ANCHE plurali doppi ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] »); e dall’altro più di frequente con accrescitivi come birb-acci-one, sporc-acci-one, ecc. Talvolta il significato oscilla verso l’accrescitivo, come in zampaccia, colpaccio, o verso il vezzeggiativo, come in romanaccio. La contiguità semantica ...
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In italiano è frequente il fenomeno di parole che, pur avendo lo stesso significato (o, com’è nei verbi, uguale persona e tempo verbale) hanno diversa grafia o posizione dell’accento. Entrambi questi fenomeni [...] persistenza, fino a tempi molto recenti, di ➔ arcaismi di origine latina e greca, che hanno portato con sé, assieme ai significati, grafie e accenti poi superati nel corso del tempo: da qui augelli accanto a uccelli, alme per anime, disio/desio per ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] parole comuni è spesso usata nei ➔ linguaggi settoriali, da termini di ➔ Galileo Galilei come momento o pendolo, ai significati sportivi di allungo, rete, rigore, generalmente ricalcati dall’inglese. Tra le voci entrate nell’uso comune negli ultimi ...
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L’ossimoro (dal gr. oksýmōron, comp. di oksýs «acuto» e mōrós «stolto, folle») è un procedimento retorico (➔ retorica) che consiste nell’unire due parole o espressioni che sono inconciliabili nel significato [...] ») è esso stesso un ossimoro. In quanto espressione dell’antitesi, l’ossimoro unisce contrapponendoli due pensieri o due significati che sono di per sé inconciliabili perché l’uno esprime il contrario dell’altro. Così assordante silenzio, ghiaccio ...
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I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di [...] morfologia; ➔ lingue romanze e italiano) fa sì che uno stesso suffisso flessivo possa avere più di una funzione, veicolando più significati: c’è quindi una forte tendenza a che l’informazione flessiva si concentri su di un unico suffisso in ciascuna ...
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Neologismo
Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Origine del termine
Formato sulla base dell'aggettivo greco néos ("nuovo") e del sostantivo lógos ("parola, espressione"), il termine neologismo designa [...] linguistico, o con intento scherzoso, ironico o polemico. Si è affermato l'orientamento a considerare n. anche gli ulteriori significati assunti da parole già esistenti - che T. De Mauro definisce neosemie (2006, p. 25) -, così come termini nati in ...
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significante
agg. e s. m. [part. pres. di significare (già presente nel lat. tardo significans -antis, come agg.); il sign. 2 è dal fr. signifiant]. – 1. agg., letter. Ricco di significato; espressivo, efficace: «Ohe!» disse [Renzo], guardando...
significanza
s. f. [der. di significare; nel sign. 2, dall’ingl. significance]. – 1. ant. a. Significato. b. Segno, indizio: alcun segnale che gl’iddii avessero mandato in s. della salute di Biancofiore (Boccaccio). 2. In filosofia della scienza,...