La Bibbia si pone al centro della tradizione ebraica in quanto testo sacro latore della legge perfetta e divina in forma scritta. Prende il nome ebraico di Tanàkh, acronimo che lega in sé inscindibilmente [...] di testo sacro, il Tanàkh assurge a testo fondativo di un ethos sociale condiviso e latore di verità e significato inestimabili per tutte le generazioni future, connotandosi come «testo dell’essere nella storia e dell’esserci della storia», come ...
Leggi Tutto
Per quel che concerne l’apprendimento delle lingue straniere, molti sono stati gli studi, nel secolo scorso e negli ultimi anni, in seno a quella che, parafrasando Umberto Eco, voleva essere la ricerca [...] dankas mi”, “dankas vin mi”, “dankas mi vin”, “vin mi dankas”, “vin dankas mi”, tutte con lo stesso significato: “ti ringrazio”. Interiorizzando queste forme, la struttura della lingua materna inizia a relativizzarsi, senza però incorrere in errori e ...
Leggi Tutto
Anime salve fu l’ultimo album pubblicato, nel 1996, da Fabrizio De André prima della sua morte. Fondamentale fu la collaborazione con Ivano Fossati, a cui si devono gran parte delle musiche, mentre Fabrizio [...] curò soprattutto i testi. È proprio da questi che si dovrebbe partire per cogliere il significato profondo dell’opera, il cui titolo significa letteralmente «spiriti solitari». L’attenzione agli ultimi, agli emarginati, è sempre stata un tema ...
Leggi Tutto
«Un sapere sul linguaggio appartiene ai fondamenti della coscienza filosofica»: è questa l’assunzione fondante nel pensiero di Karl Theodor Jaspers (1883-1969), psichiatra e filosofo, autore di quell’opera [...] rimasta incompleta che è il Von der Wahrheit. Philosophische Logik (1947). Per il significato da assegnare al termine “linguaggio” ci riferiamo alla definizione presente nll’Enciclopedia Treccani, nella quale si può leggere che: «gli antecedenti di ...
Leggi Tutto
Per la maggior parte dei parlanti esiste una differenza netta tra il significato della parola lingua e quello della parola dialetto. Una lingua è ad esempio l’italiano, un dialetto è il siciliano. E quindi [...] l’italiano ha una sua grammatica e il siciliano no, l’italiano ha una sua forma scritta e il siciliano no, l’italiano è parlato da persone di cultura e il siciliano dagli anziani e dagli analfabeti. Quanto ...
Leggi Tutto
[leggi la prima parte]
Ogni anno muoiono in media 25 lingue, una ogni 15 giorni. L’UNESCO stima che per la fine del XXI secolo sopravviveranno circa un decimo delle quasi 7000 lingue oggi esistenti. [...] origine a coloro che la parlano come lingua materna: o un falso accento, o una parola usata con una minima sfumatura di significato, o collocata in un punto della frase dove i parlanti di quella lingua non la metterebbero mai, o una frase logicamente ...
Leggi Tutto
[leggi la prima parte]
Le parole-bauli, nel modo in cui Carroll le utilizza e Deleuze le analizza, prendono forma attraverso espedienti morfologici (in questo caso dell’inglese) raramente giustificabili [...] viso. Tuttavia, se al lessema mara si aggiunge nuovamente il morfema ma, dando luogo alla forma composita marama, allora essa acquista i significati di “luce” e di “luna”, nel senso di “luogo bianco che sta di fronte al sole ed è illuminato dal sole ...
Leggi Tutto
È cosa nota anche a chi non conosce approfonditamente la linguistica che la lingua che parliamo va incontro a continui cambiamenti. Nascono nuove parole, altre vengono abbandonate, le lingue si evolvono [...] ausiliare). Ma quella definizione è incompleta perché, come abbiamo già visto in diversi casi, di pari passo alla perdita del significato lessicale originario avviene anche la perdita di peso fonetico. Vale a dire, la parola si usura al punto che nel ...
Leggi Tutto
«Se lo sapevo, non ci venivo»: con questo titolo provocatorio Marco Mazzoleni si faceva portabandiera nel 1992 della tesi linguistica circa l’infondatezza di una supposta crisi del modo congiuntivo nell’italiano, [...] mai.
È legittimo, invece, parlare di crisi per i casi in cui il parlante ha libertà di scelta? Rispondere sì significherebbe bendarsi gli occhi e non vedere che questi meccanismi di selezione, preferenza o, per dirla con un termine prandiano, di ...
Leggi Tutto
Follis è il termine latino utilizzato per indicare uno strumento gonfio d’aria, ideale per soffiare sul fuoco, un mantice. In generale, anche un sacco di cuoio o una qualunque borsa gonfia d’aria. Da qui [...] deriva il termine follia ed è facile intendere il motivo di questo cambio di significato. Del resto, l’individuo demente è colui che si è allontanato dalla ragione. ...
Leggi Tutto
significato
s. m. [dal lat. significatus -us «senso, indizio», der. di significare «significare»]. – 1. Termine variamente inteso nella filosofia antica e moderna (e variamente definito nelle relative teorizzazioni), che nella interpretazione...
significante
agg. e s. m. [part. pres. di significare (già presente nel lat. tardo significans -antis, come agg.); il sign. 2 è dal fr. signifiant]. – 1. agg., letter. Ricco di significato; espressivo, efficace: «Ohe!» disse [Renzo], guardando...
significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio cioè che con queste si trasmette.
Filosofia
Il...
Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve di una cosa reale o immaginaria.
Filosofia
Il...