honorificabilitudinitate
Esempio (VE Il VII 6) di parola che, essendo di più di undici sillabe, eccede la misura di qualunque verso volgare (duodena perficitur sillaba in vulgari, et in gramatica tredena [...] perficitur in duobus obliquis): infatti essa deriva dalla parola latina, in dativo e ablativo, honorificabilitudinitatibus, che era citata nelle scuole e usata come prova di penna.
L'esempio è già in Pietro ...
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sineresi
Contrazione di due sillabe vocaliche, in modo che due vocali contigue entro la stessa parola vengono a valere, nel computo del verso, una sola sillaba.
Si veda ad es. passion in If XX 30, Pg [...] XXI 107, Pd XXIX 98, XXXII 59, mentre si ha dieresi passïon, in If XXXI 72; ovvero conversion(e) in If XIX 116, Pd XI 103, a conversïone in Pg XIX 106.
Per le modalità dell'usus dantesco, v. DIERESI ...
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TROCHEO
Giorgio Pasquali
. Si suol dire che nella metrica si chiami piede trocheo (τροχαῖος "di corsa") o coreo (χορετος "di danza") la successione di una sillaba lunga e di una breve - −; veramente [...] membro a sé, non analizzabile ulteriormente, e anzi fu adoperato stichicamente da Saffo. In Saffo esso ha numero di sillabe fisso, come tutte le forme metriche eoliche. Più tardi esso fu sentito come un dimetro trocaico; lo spondeo finale rappresenta ...
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Nella metrica italiana, sinalefe tra la vocale finale di un verso e quella iniziale del verso successivo; la fusione così ottenuta delle due sillabe in un’unica sillaba metrica annulla l’ipermetria del [...] secondo verso. È un caso particolare di sinafia ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] rispetto a quella riscontrata nell’articolazione di una vocale (peraltro le approssimanti sono anche considerate non contoidi, ossia voicoidi non sillabici: Pike 1943) (fig. 8; per es., [w] e [j] in [w]ovo e p[j]ano; ➔ semivocali).
Nel modo laterale ...
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GORGHEGGIO (cfr. gorga "gola" dal lat. gurgus "gorgo"; fr. ted. ingl. roulade; sp. gorgorito)
Arnaldo Bonaventura
Rapido passaggio di suoni eseguito dalla voce sopra una stessa sillaba. Richiede grande [...] flessibilità delle corde vocali e una sicura agilità. I compositori se ne sono valsi, sia per abbellire la melodia, sia per evitare che i cantanti ne introducessero ad arbitrio, allo scopo di far valere ...
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IPPONATTEO (ἱππωνάκτειον μέτρον)
Angelo Taccone
Così si dice, dal poeta Ipponatte (v. sopra), il trimetro giambico scazonte, ossia quel trimetro giambico che al posto della penultima sillaba breve, obbligatoria [...] nel trimetro giambico regolare, ha una lunga:
Questo verso fu adoperato con molto garbo nella poesia greca anche dal favolista Babrio (sec. II d. C.) e in latino da Varrone, Catullo, Petronio, Marziale, ...
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TRE O TRE?
La grafia corretta è tre, senza accento.
L’accento va invece sempre segnato nei composti con tre, che sono parole polisillabiche accentate sull’ultima sillaba
ventitré, trentatré, novecentoquarantatré.
VEDI [...] ANCHE accent ...
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In linguistica, legge che regola l’accentazione di parola nella lingua latina classica, nella quale infatti l’accento non è libero (né quindi distintivo), bensì condizionato dalla quantità della penultima [...] è breve: monē′re ma lègĕre. Le eccezioni a questa legge sono solo secondarie e dovute a varie cause: caduta dell’ultima sillaba: illī′c(e), addū′c(e); contrazione: audī′t (per audivit); ad autonomia dei componenti del composto: calefă′cis e calefī′t ...
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Figura della notazione (➔) neumatica medievale conservata nella notazione del canto gregoriano per rappresentare la successione di tre suoni, di cui il secondo è più grave, su una stessa sillaba. ...
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sillaba
sìllaba s. f. [dal lat. syllăba, gr. συλλαβή, der. del tema di συλλαμβάνω «prendere insieme, riunire»]. – La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole...
sillabare
v. tr. [der. di sillaba] (io sìllabo, ecc.). – Dividere in sillabe una o più parole; in partic., pronunciarle o scriverle distinguendo le varie sillabe di cui sono composte con una pausa della voce o, nella scrittura, con un trattino...