Il classico metodo per individuare i fonemi di una lingua consiste nella prova delle coppie minime o prova di commutazione (➔ fonologia). Per realizzare questa prova, Trubeckoj formula la seguente regola: [...] dopo pausa, cioè all’inizio di parola (cfr. [p]alo, [k]anto), in posizione interna (cfr. ca[p]o, o[k]a), in sillaba tonica e atona, ma non si trovano mai davanti a pausa, cioè alla fine di parola (salvo in prestiti e voci onomatopeiche). Viceversa ...
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Fisica
Fenomeno acustico per il quale un suono, riflettendosi contro un ostacolo, può tornare a essere udito nel punto in cui è stato emesso. Perché un’e. sonora si produca è necessario che vi sia una [...] Tale distanza minima è sufficiente a produrre l’e. solo se il suono è di brevissima durata; ma se, per es., si pronuncia una sillaba, che dura in media 0,2 s, di fronte a una parete, questa, perché l’e. possa prodursi, deve essere a una distanza non ...
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rimatore
Mario Pazzaglia
La parola è usata in Vn XXV 7 per indicare i poeti in lingua volgare, distinguendoli da quelli in lingua latina (se alcuna figura o colore rettorico è conceduto a li poete, [...] XXV 10). Si noti che in r., di. ‛ rima ' si manifesta, più che il valore stretto (quella concordanza che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole, Cv IV II 12), il senso più ampio, di poesia appunto in volgare (tutto quel parlare che 'n numeri e ...
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Scuola di linguisti fondata da K. Brugmann e H. Osthoff e chiamata n. (junggrammatische Richtung) a partire dal 1878, accettando la denominazione ironica creata da F. Zarncke con intento polemico. Il principio [...] analogico sulle forme mièto, mièti, miètono, in cui il dittongo rappresenta l’esito regolare dell’-ĕ- lat. accentata in sillaba libera). Gli altri caratteri principali della n. sono l’interesse predominante per la fonetica, per i dialetti o comunque ...
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Per quanto perdesse il suo nome nel diventare, come Costantinopoli o Nuova Roma, la capitale dell'Impero d'Oriente, Bisanzio ebbe la sorte di essere ancora ricordata quando si volle designare l'arte, la [...] (ma anche da una o più); quasi mai da un'altra accentata; se è accentata la penultima, dinanzi a essa stanno necessariamente due sillabe atone (regola di Bouvy-Wilamowitz). Da Sinesio (sec. IV-V) in poi, i Greci seguono una legge più severa: l'ultima ...
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. Anapesto (gr. ἀναπαιστος, dal verbo ἀναπαίειν, ma è incerto in quale senso della parola: forse in quello di "battere, picchiare", dunque nel significato di metro della zuffa) è chiamato un piede ascendente, [...] . Dopo ogni metro v'è fine di parola (dieresi). Unità maggiori e minori sono contrassegnate, oltre che dallo iato e dalla sillaba ancipite, da clausole paremiache, cioè ogni tanto, e in ogni caso in fine del sistema, a un certo numero di anapesti ...
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. Vocabolo arabo significante Dio (inteso come il Dio unico, il Dio del monoteismo) e, con l'islamismo, penetrato presso tutti i popoli musulmani; esso è parimenti usato da cristiani ed ebrei di lingua [...] ed ebrei); allora i Turchi, i Persiani, gli Afghāni e gl'Indiani sogliono pronunziarlo Ullāh, dando, cioé, alla sua sillaba iniziale la vocale che nell'arabo letterario si porrebbe alla fine del primo componente. Assai frequente è il nome ‛Abd Allāh ...
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Periodi composti di serie dattiliche (per lo più nell'estensione del cosiddetto hemiepes -́⌣⌣-́⌣⌣-́(-), che nella forma sincopata e raddoppiata costituisce il pentametro), e dipodie trocaiche con i piedi [...] E la dottrina è insufficiente:1. perché per far rientrare inolti versi di Pindaro nello schema è necessario ammettere che una sillaba ancipite possa spesso aggiungersi innanzi al primo e dopo l'ultimo gruppo del periodo (v. anacrusi); 2. perché non ...
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tale
Riccardo Ambrosini
1. L'aggettivo e pronome t. ricorre 10 volte nella Vita Nuova, 34 nelle Rime, 38 nel Convivio e 189 nella Commedia. ‛ Tal ', costante in poesia tranne di fronte a parola iniziante [...] v. 2.3.1. e 2.4.); sedi più rare sono la seconda sillaba del verso dopo monosillabo atono (Rime XLIV 12, LXVI 13, LXXVII 9, di tal disio convien che tu goda, Pd XXVIII 13 e 133) e la sillaba che precede o segue la cesura (If IX 8, XII 45, Pg XXVII 14 ...
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Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso [...] o d’espressione e in alcuni casi come mero gioco di parole. Alla poesia latina, come alla greca, basata sulla quantità sillabica e non sull’accento, la r. fu sempre estranea.
Solo nel Medioevo, quando nel latino cominciano a riflettersi con forza ...
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sillaba
sìllaba s. f. [dal lat. syllăba, gr. συλλαβή, der. del tema di συλλαμβάνω «prendere insieme, riunire»]. – La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole...
sillabare
v. tr. [der. di sillaba] (io sìllabo, ecc.). – Dividere in sillabe una o più parole; in partic., pronunciarle o scriverle distinguendo le varie sillabe di cui sono composte con una pausa della voce o, nella scrittura, con un trattino...