LAUDA
Mario PELAEZ
Fernando LIUZZI
. Componimento poetico di argomento religioso, di carattere popolare, proprio della letteratura italiana dei primi secoli e con pochi riscontri nelle letterature [...] , nelle melodie riferibili al sec. XIII si ha prevalenza di forme semplici, austere, con una nota o poche note per sillaba; mentre il Trecento accusa un gusto sempre più pronunziato per le intonazioni melismatíche, i cui vocalizzi già tendono verso i ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Introduzione alla letteratura della Grecia
Maurizio Bettini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella tradizione occidentale la civiltà [...] e la città. E lei che l’ha visto dibattersi e morire attorno a lui riversa acute le sue grida …”
oppure decidesse di sillabare questo frammento di Saffo
“la Luna è tramontata con le Pleiadi. È mezzanotte, trascorre l’ora e io dormo sola”
certo anche ...
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mio (meo; plur. anche mia)
Riccardo Ambrosini
1. L'aggettivo e pronome di I singol. indica che una determinata persona, cosa o qualità (‛ mio figlio ', ‛ i miei occhi ', ‛ la mia camera ', ‛ la mia virtù [...] è la collocazione di m. in XXXI 17 71 Pietosa mia canzone, or va piangendo, ma ancora in relazione all'accento (sulla quarta sillaba del verso).
Dei 10 casi di ‛ miei ' posposto, 5 sono in poesia, 3 volte con ‛ occhi ' (XXIII 17 4 e 25 57, XXXVII ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La poesia lirica
Simone Beta
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il VII secolo a.C. vede la nascita di nuove forme poetiche che prendono [...] ” indica una composizione di carattere aggressivo e realistico basata su un piede metrico (il giambo) formato da una sillaba breve seguita da una lunga. Queste liriche non vengono propriamente cantate: mentre un musicista suona il flauto diritto ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] delle vocali latine non accentate, finali e non, eccetto che per /-a/, con una vistosa riduzione del numero delle sillabe (in Lombardia [kaˈval] «cavallo», in Piemonte [dne] «denaro», in Emilia [tlɛr] «telaio», in Romagna [ˈdmeŋga] «domenica», ecc ...
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linguaggio
Gianfranco Denes
Le società animali richiedono sempre un sistema di comunicazione: nella specie umana tale sistema è costituito principalmente dal linguaggio. Indipendentemente dalle teorie [...] memoria i modelli dei fonemi e la prosodia che caratterizzano la loro lingua madre; gli uccelli immagazzinano le note, le sillabe e le caratteristiche prosodiche che caratterizzano il canto della loro specie. A questo punto, sia gli infanti sia gli ...
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COLBRAN, Isabella Angela
Ariella Lanfranchi
Nacque a Madrid il 2 febbr. 1785 da Teresa Ortola e da Giovanni, musico "de la chapelle et de la chambre du roi d'Espagne" (Fétis). Giovanissima, ricevette [...] forza, ma bel portamento di voce, intonazione perfetta, e scuola forbitissima. Le Grazie poi vanno spruzzando di nettare ogni sua sillaba, ogni suo fiore, ogni gruppetto, ogni trillo. Cantante di primo rango la mostrano le volate di quasi due ottave ...
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o
Riccardo Ambrosini
1. Della particella che pone due e, in qualche caso, tre termini in rapporto di reciproca esclusione concettuale o di gradualità selettiva, in quanto o collocati polarmente dal [...] o dividono il verso in due parti (in tal caso o coincide con la cesura, per lo più dopo la quinta o la settima sillaba, con la cui vocale finale è congiunta da sinalefe, e inizia, in sede atona, il settenario, e rispettivamente il quinario, che forma ...
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BUONMATTEI (Buonmattei), Benedetto
Ilio Calabresi
Nacque a Firenze verso la metà di luglio del 1581 da Vincenzo di Benedetto, non ricco discendente di un'antica famiglia cittadina (già detta del Rosso, [...] . VI), dopo aver affermato, con tanto di esempi, che "l'accento nella nostra lingua è comportato sino alla sesta ultima sillaba ("Pòrgamivisene, Màndamivisene conclude: "Potrebbe dire alcuno che su la quinta, e su la sest'ultima se ne trovin di rado ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] negli esercizi della memoria, recitando egli sino a seicento versi delle Georgiche di Virgilio d’un fiato, senza sbagliare una sillaba, e non potendo io arrivare neppure a quattrocento (Alfieri, Vita II, ii, 71)
Questa restrizione sull’ordine degli ...
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sillaba
sìllaba s. f. [dal lat. syllăba, gr. συλλαβή, der. del tema di συλλαμβάνω «prendere insieme, riunire»]. – La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole...
sillabare
v. tr. [der. di sillaba] (io sìllabo, ecc.). – Dividere in sillabe una o più parole; in partic., pronunciarle o scriverle distinguendo le varie sillabe di cui sono composte con una pausa della voce o, nella scrittura, con un trattino...