Sincope (dal gr. synkopḗ, lett. «atto del tagliuzzare») in ➔ fonetica storica è il fenomeno che consiste nella scomparsa di un suono o di una ➔ sillaba all’interno di una parola (per la caduta in posizione [...] finale di parola si parla di apocope). Tale processo è un effetto di ➔ semplificazione che tende a una struttura sillabica elementare e semplice di tipo CV (consonante + vocale, come pa.ta.ta). Ciò si realizza sia attraverso la caduta di vocali, di ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] ad es. [parˈti dːoˈmenika] partì domenica); in tal modo la vocale breve viene a trovarsi, regolarmente, in una sillaba chiusa.
La parola è il dominio specifico di applicazione di fenomeni segmentali di vario tipo, in lingue diverse. Un esempio molto ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] si è presentato in modo sistematico nella formazione di varietà gallo-romanze, con la caduta della vocale e a volte dell’intera sillaba finale del latino, ed è particolarmente visibile in francese: char [ʃaːʀ] < carru, vert [vɛːʀ] < vĭr(ĭ)de ...
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In grammatica, si dice f. l’accento grafico usato per indicare il timbro di e, o toniche.
Valori f. In un testo letterario o poetico, i valori di suono che la parola, la sillaba, o la singola vocale o [...] realtà della parola, risulta un’astrazione di difficile apprendimento. Più frequente applicazione trova un metodo misto, fonico-sillabico, basato sulla seguente procedura: apprendimento delle vocali; associazione di vocali e consonanti; scansione ...
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Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana si adopera normalmente per indicare: a) l’elisione di una vocale finale, per es. l’arte; b) l’aferesi di una vocale iniziale seguita [...] ’, riduzioni delle forme toscane dai, fai, stai, vai (di fronte alle forme dà, fa, sta, va); quando il troncamento di un’intera sillaba lascia la parola con terminazione vocalica, come, per es., be’ per bene, di’ per dici, po’ per poco ecc. L’a. non ...
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(o protonico) Si dice di fonema situato prima del fonema accentato. Risalendo indietro nella parola considerata si distinguono varie gradazioni o posizioni: per es. nella parola latina Augustodùnum, -to- [...] è l’ultima (o la prima) sillaba p., -gus- è la penultima (o la seconda) p., Au- è la terzultima (o la terza) pretonica. ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] /: flōrem > fi[oː]re, crŭcem > cr[oː]ce
(9) ū > /u/: lūnam > l[uː]na
Occorre precisare che /ε/ e /ɔ/ in sillaba libera si sono dittongate (pĕdem > piede, bŏnum > buono) e che /e/ si è innalzata a /i/ innanzi a [ɲː] da -nj- e [ʎː] da ...
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MEDICEO O MEDICEO?
La pronuncia corretta dell’aggettivo (che significa ‘della famiglia Medici di Firenze’) è medìceo, con accentazione ➔sdrucciola. Infatti quando una parola italiana termina in -eo, [...] di solito l’accento cade sulla sillaba precedente: come in argenteo, roseo, etereo ecc.
Storia
Nei testi dei secoli scorsi, soprattutto in poesia, è possibile trovare anche l’accentazione ➔piana medicèo
Parea gridare come un dì l’Ombrane / ad ...
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In grammatica e metrica termine designante: a) le lettere dell’alfabeto greco α, ι, υ, che indicano tanto le rispettive brevi quanto le lunghe; b) le sedi, nello schema di un verso, che tollerino tanto [...] una sillaba lunga quanto una breve.
In bibliografia, sono dette a. le edizioni prive di data, luogo, nome dell’editore o tipografo. ...
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Con il termine iato (lat. hiatus «apertura») si intende una sequenza di due vocali eterosillabiche, in cui cioè ciascuna delle due vocali mantiene il valore di nucleo sillabico (➔ sillaba): appare iato, [...] di accento: se la vocale alta che ricorre nella sequenza fonetica è tonica, l’accento garantisce il mantenimento dello statuto sillabico della vocale stessa. Pertanto, avremo iato in parole come ìo, vìa, zìo, zìa, mìo, tùa, tùo, sùo, bùe, come in ...
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sillaba
sìllaba s. f. [dal lat. syllăba, gr. συλλαβή, der. del tema di συλλαμβάνω «prendere insieme, riunire»]. – La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole...
sillabare
v. tr. [der. di sillaba] (io sìllabo, ecc.). – Dividere in sillabe una o più parole; in partic., pronunciarle o scriverle distinguendo le varie sillabe di cui sono composte con una pausa della voce o, nella scrittura, con un trattino...