GRAF, Arturo
Vittorio Cian
Poeta e letterato, nato ad Atene il 19 gennaio 1848, morto a Torino il 30 maggio 1913. Di padre tedesco e di madre italiana, precoce negli studî e nella poesia, venne a 15 [...] il G. seppe liberarsi, tornando a una forma difede ragionata che illuminò e rasserenò il suo tramonto. Fu una varietà grande di forme e di toni, di figurazioni, rampollanti da leggende e da miti assunti in funzione disimboli rinnovati.
A ...
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GRUNDTVIG, Nicolai Frederik Severin
Giuseppe Gabetti
Storico, teologo poeta danese, nato a Udby nella Selandia l'8 settembre 1783, morto a Copenaghen il 2 settembre 1872: personalita dominante nella [...] una nuova legge"; la sua esplicazione simbolica dei testi sacri; la sua fede in una rivelazione continua operantesi nelle la perdita dello Schleswig, elevava una voce serena di ammonimento e difede. La stessa lirica, con la quale spesso accompagnò ...
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THOMPSON, Francis
Mario Praz
Poeta, nato il 16 dicembre 1859 a Preston (Lancashire) e morto il 13 novembre 1907 a Londra. Di famiglia cattolica, fu mandato a Ushaw College (presso Durham) e colà avviato [...] conforto nella fede.
Il tratto saliente del Th. fu la potenza d'astrazione: visse nei bassifondi di Londra, ma analogie e disimboli; disimboli magnifici e anche di grotteschi, come quando egli vede nella Via Lattea un torlo sbattuto di stelle, nel ...
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RICKERT, Heinrich
Heinrich Levy
Filosofo, nato a Danzica il 25 maggio 1863. Insegnò dal 1891 all'università di Friburgo in B. Nel 1915 successe a W. Windelband nella cattedra di Heidelberg.
Punto di [...] e nell'intelligibile, è "profisico"; mentre la compiuta unità metafisica della realtà col valore è oggetto difede ed è concepibile soltanto per simboli. Su questa ontologia si fonda l'antropologia, come teoria della posizione dell'uomo nell'universo ...
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TILLICH, Paul
Marco M. Olivetti
Teologo protestante, nato a Starzeddel (Brandeburgo) il 20 agosto 1886, morto a Chicago il 22 ottobre 1965. Compì studi universitari dì filosofia e teologia dal 1904 [...] "principio protestante", onde evitare che il simbolo diventi esso stesso un idolo. Il particolare protestantesimo di T. si esprime anche nel convincimento della "giustificazione per grazia attraverso la fede". L'opera in cui maggiormente convergono ...
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MERWIN, William Stanley
Biancamaria Tedeschini Lalli
Poeta americano, nato a New York il 30 settembre 1927; ha studiato a Princeton e ha poi trascorso moltissimi anni in Europa: in Francia, Portogallo, [...] ed H. Bloch. Nel rinnegare ogni fede in utopie materialistiche, M. vuole primamente, come poeta, sfuggire allo sfruttamento di una società "i cui trionfi emergono, uno dopo l'altro, come nuovi simbolidi morte, che si nutre avvelenando la terra ...
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SIMBOLICA
Giuseppe De Luca
Con questo nome, relativamente recente nella teologia cristiana, si suol designare la scienza che studia le origini, le vicende, il contenuto e la forma delle confessioni [...] difede o "simboli"; oppure, con maggior proprietà, la scienza che studia i contrasti e le differenze difede nelle varie comunità cristiane. L'una e l'altra scienza non potevano nascere se non dopo la Riforma.
Bibl.: J. A. Mohler, Simbolik, Magonza ...
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Stato dell’Asia sud-occidentale, confinante per via di terra con l’Armenia, l’Azerbaigian e il Turkmenistan a N (dove, peraltro, il limite è fornito per un tratto anche dal Mar Caspio), l’Afghanistan e [...] Il memoriale di Zarēr»), che celebra le gesta del re Vishtāsp e di suo fratello Zarēr in difesa della fede zoroastriana, neoromantico N. Nādirpūr, si contrappose la negligenza formale di gusto tardo-simbolista e surrealista dei poeti della naug-i nau ...
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Stato dell’Europa nord-occidentale, affacciato per i 3400 km del suo perimetro costiero sull’Oceano Atlantico e sui mari dipendenti (di Barents, di N., del Nord), mentre per via di terra confina a NE con [...] radicalismo norvegese, la cui fede nell’arte a servizio della vita, in nome di un convinto umanesimo aconfessionale, trova della società borghese in romanzi abilmente intessuti di realtà e disimbolismo.
Nella lirica, dove la corrente modernista ...
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Filosofo, teologo, mistico e missionario catalano (Palma di Maiorca 1233/1235 - forse Isola di Maiorca 1315), detto doctor illuminatus. Le sue numerose opere sono scritte in catalano, latino e arabo. Elemento [...] o altri simboli (ove è chiara anche l'influenza della tradizione cabalistica) e dare i metodi di combinazione di tali elementi primi delle scienze alla dottrina di Dio: a quest'ultima spetta avviare una intelligenza della fede (torna un tipico tema ...
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sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. – 1. Nell’uso degli antichi Greci,...
simbolica
simbòlica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. simbolico]. – 1. Nella teologia cristiana, la scienza che ha per oggetto le origini, le vicende, il contenuto e la forma delle confessioni di fede o simboli; anche, più propriam., disciplina...