CIUSA, Francesco
Maria Elvira Ciusa
Figlio di Giacomo e di Giovanna Guidacciolu, nacque a Nuoro il 2 luglio 1883. Scultore e disegnatore, fu considerato dai contemporanei l'aedo della sua gente; come [...] (p. 25 del catal.) e fu distrutto da un bombardamento nel 1943. Per le linee allungate e per l'evidente simbolismo, per il dolore più rappresentato che sentito, essa si differenzia dalla essenzialità delle prime sculture. L'Ucciso marca il distacco ...
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COSSICH, Matteo, detto il Cremonese
Donatella Biagi
Di origine tedesca (Masini, 1666; Oretti, sec. XVIII; Calindri, 1782) 0 più probabilmente istriana (Supino, 1938; Raule, 1961), fu scultore e intagliatore [...] risponde agli ideali di giorificazione e persuasione della Controriforma. Rappresenta infatti il trionfo della Chiesa; con simbolismo fin troppo declamatorio è figurato come tempio a vari ordini architettonici, sorretto da figure di pontefici e ...
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MAJONE (Maione, Mayone), Giulio, detto Ciullo dell'Arpa
Dinko Fabris
Nacque a Napoli da Ascanio, intorno al 1590 circa.
La prima notizia che lo riguarda compare nei documenti della S. Casa dell'Annunziata. [...] organisti della R. Cappella di palazzo di Napoli, in L'Organo, I (1960), p. 192; D. Fabris, L'arpa napoletana, simbolismo estetico-sonoro di uno strumento musicale del primo Seicento, in Modernità e coscienza estetica, a cura di F. Fanizza, Napoli ...
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BETTI, Ugo
Ferdinando Taviani
Nato a Camerino il 4 febbr. 1892 da Tullio, medico, e da Emilia Mannucci, trascorse l'infanzia e la giovinezza a Parma. Qui si laureò in legge nel 1914 con una tesi di [...] linguaggio da "monsieur qui s'écoute", o un equivoco oscillare, nell'azione e nell'impianto dei personaggi, fra realismo e simbolismo (R. Simoni, III, pp. 171 s.). Ne La padrona,infatti, ad una trama d'impianto realistico si sovrappone un linguaggio ...
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SOFFICI, Ardengo
Luigi Corsetti
(Ardengo Amedeo Maria). – Nacque il 7 aprile 1879 al Bombone, frazione del comune di Rignano sull’Arno (Firenze), unico figlio di Egle Zoraide Turchini, proprietaria [...] indépendants e in marzo, al Salon des indépendants, espose sette opere che risentivano del primitivismo e del simbolismo; Tristan Klingsor ne scrisse favorevolmente su La Plume. Soffici dette allora inizio alla sua attività di critico, pubblicando ...
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FAIT, Carlo
Paola Pettenella
Figlio di Antonio, oste, e di Angela Galvan da Borgo Valsugana, nacque a Rovereto (Trento) l'8 genn. 1877.
Il F. iniziò il suo apprendistato presso i marmisti Scanagatta [...] Galleria Ricci Oddi di Piacenza), i modi del F. rientrano nell'ambito del verismo accademico e di un tardo simbolismo.
Dopo la guerra lo scultore ottenne importanti incarichi, per opere commemorative celebrative e funerarie, e fu nominato, nel 1922 ...
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AMBROGIO Autperto
Ambrogio Mancone
Originario della Provenza, entrò assai giovane nel monastero di S. Vincenzo al Volturno, nel quale iniziò anche la sua istruzione. Era già prete prima del 761, come [...] non si preoccupa solo della spiegazione testuale, ma, sempre sull'esempio dei Padri, si preoccupa di elevarsi a un simbolismo che ha indotto qualche studioso a pensare a Gioacchino da Fiore, senza però volervi trovare alcuna relazione di dipendenza ...
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CASTELLI, Arturo
Gaetano Panazza
Nato a Brescia il 20 giugno 1870 da Luigi e da Livia Rossi, fu autodidatta, benché fosse stato allievo della scuola d’arte Moretto. Il C. lavorò con A. Zuccari alle [...] , dai toni bassi e smorzati, dalle penombre, dalle evanescenze nebbiose. La distinzione aristocratica di J. Lavery e il simbolismo francese, l’espressionismo di Monaco e il secessionismo viennese sono le fonti del C. che, nonostante il riconoscimento ...
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MONTALE, Eugenio
Franco Contorbia
MONTALE, Eugenio. – Nacque a Genova il 12 ott. 1896 da Domenico, detto Domingo, e da Giuseppina Ricci, ultimo di sei fratelli: gli altri cinque (Salvatore, Ugo, Ernesto, [...] pubblicata a Torino il 14 ott. 1939) e, in larga misura, della Bufera.
Le Occasioni segnarono per il M. la fuoruscita dal simbolismo degli anni di formazione e l’approdo a una poesia allegorica mediato da Dante e da T.S. Eliot: il quale ultimo non è ...
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GRASSINI, Margherita
Simona Urso
Nacque a Venezia l'8 apr. 1880 da Amedeo e Emma Levi.
Era la quarta figlia - dopo Nella, Lina e Marco - di una ricca famiglia ebrea profondamente ortodossa e molto nota [...] atti a coniugare una formazione imbevuta di classicità con il romanticismo idealista di J. Ruskin e Th. Carlyle, e il simbolismo francese e tedesco.
La G., nelle sue memorie (ma sta a confermarlo il carteggio conservato nel Fondo Fogazzaro presso la ...
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simbolismo
s. m. [der. di simbolo; nel sign. 4, dal fr. symbolisme]. – 1. a. Carattere di ciò che è simbolico, che ha valore di simbolo: il s. di un gesto, di un’azione. b. Uso di particolari simboli per esprimere un determinato ordine di...
simbolica
simbòlica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. simbolico]. – 1. Nella teologia cristiana, la scienza che ha per oggetto le origini, le vicende, il contenuto e la forma delle confessioni di fede o simboli; anche, più propriam., disciplina...