(pers. Isfahan; già Isbahan o Ispahan o Sipahan) Città dell’Iran centrale (1.602.110 ab. nel 2006; 1.920.000 ab. nel 2007 considerando l’intera agglomerazione urbana), capoluogo della prov. omonima (107.027 [...] architettonici che possono riferirsi a questi primi periodi: dell’insediamento ebraico si ricordano, benché ampiamente manomessi, la sinagoga, il santuario dedicato a Esther Khātūn (anta di pietra finemente incisa) e il cimitero, tutti a Linjān ...
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Titolo del libro che, nel Nuovo Testamento, segue immediatamente i Vangeli.
Ha una funzione intermedia: continua, nella narrazione dei fatti, i Vangeli e incornicia l'insegnamento apostolico contenuto [...] senza processo; ma è invitato a lasciar la città (XVI, 26-40). Passa a Tessalonica e svolge la sua attività nella sinagoga, ma dopo un breve soggiorno s'attira da parte dei giudei la solita persecuzione che lo costringe a riparare a Berea (XVII ...
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FELICE da Prato
Rosalba Zangari
Nato, presumibilmente a Prato, intorno al 1460, da famiglia ebraica, si convertì al cristianesimo ed entrò nell'Ordine degli agostiniani.
La circostanza che si firmasse, [...] fissarsi più stabilmente a Prato, donde trassero il nuovo cognome. Proprietari del banco di prestito su pegno e della sinagoga della città, negli ultimi decenni del Quattrocento erano suddivisi in almeno cinque rami, alcuni dei quali già trasferitisi ...
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PALESTINA (XXVI, p. 73; App. I, p. 916)
Roberto ALMAGIA
Enrico MACHIAVELLI
Ettore ROSSI
Giovanni BERNIERI
Giovanni BECATTI
Carlo CECCHELLI
Popolazione. (XXVI, p. 87; App. I, p. 916). - La Palestina [...] a nord-ovest della città). I cristiani mutarono l'orientazione dell'edifizio giudaico. L'abside venne a situarsi sul vestibolo della sinagoga, ornato di un mosaico in parte conservatosi che mostra le scene dell'Arca di Noè, l'armadio della Thorà, ecc ...
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Libro dell'Antico Testamento, così chiamato dai Latini fin dal sec. III, ma dai Greci e dagli Ebrei più rettamente detto Sapienza (o Sentenze) di Gesù figliuolo di Sirac o semplicemente Sirac, uno di quelli [...] e seguenti ne furono trovati circa i due terzi in frammenti di 5 codici nel ripostiglio (ghenizāh) di una sinagoga del vecchio Cairo; ora stanno la maggior parte in Inghilterra (Londra, Oxford, Cambridge), un foglio a Parigi (Concistoro israelitico ...
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ghetto
Elena Loewenthal
Il luogo simbolo della segregazione
Il ghetto è un episodio della storia del popolo ebraico, un lungo episodio durato più di cinquecento anni. Ma è anche qualcosa di più: è la [...] erano di fatto relegati in una ben precisa zona della città: un po' perché sceglievano loro di abitare vicini (con la sinagoga, il macellaio, la scuola e le altre strutture della comunità nei pressi), un po' perché così veniva loro imposto. Per cui ...
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Pietro, santo
Prosper Grech
La fonte principale della vita di P. è il Nuovo Testamento; questo però deve essere integrato da fonti patristiche e da testimonianze archeologiche. Nel Nuovo Testamento [...] dodici vengono scelti P., Giacomo e Giovanni per assistere ad alcuni avvenimenti come la guarigione della figlia del capo della sinagoga (Marco 5, 37) e la trasfigurazione (Marco 9, 2.5); è la loro domanda che provoca il discorso escatologico (Marco ...
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HERODION (Ήρωδεīον)
E. Netzer
Località della Giudea situata 13 km a S di Gerusalemme (a Ν della biblica Tekoa), ai limiti del deserto di Giuda. Nessun insediamento anteriore all'età erodiana (37-4 a.C.) [...] NE del cortile. La parte occidentale comprendeva un vasto triclinium che misurava 10,5 x 15 m (più tardi utilizzato come sinagoga durante la prima rivolta contro i Romani), dormitori su entrambi i lati del corridoio centrale a forma di croce e terme ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Roberto Bolelli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Scritta in un periodo di mutamento radicale nel linguaggio musicale con l’affermazione [...] di belli humori”. L’esempio sonoro riproduce l’intera “scena” fino alle prime battute della parte C. Il testo della “sinagoga” è una sorta di gramelot ebraico. Le particolari sonorità vocali e strumentali sono una pura scelta esecutiva.
Nel brano ...
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TEDESCHI, Isach Raffael Samson
Angelo M. Piattelli
(in ebraico Itzchàq Refa’èl Shimshòn Ashkenazi). – Nacque ad Ancona l’8 maggio 1826 da Mosè Elia e da Venturina Aziz.
Fin da bambino venne educato [...] comunemente dall’ebraismo ortodosso), ma sarebbe vietato sempre e comunque, in quanto l’uso di strumenti musicali in sinagoga era da considerarsi un uso non ebraico, ormai di consuetudine di altri culti. Tedeschi intervenne anche sulla spinosa ...
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sinagoga
sinagòga s. f. [dal lat. tardo synagoga, gr. συναγωγή, propr. «adunanza» (comp. di σύν «con, insieme» e ἄγω «condurre»), passato presso gli Ebrei (analogam. al termine ἐκκλησία presso i cristiani: v. chiesa) dal sign. di «comunità»...