Virgilio Marone, Publio
Domenico Consoli
Alessandro Ronconi
Il poeta latino è il massimo auctor della cultura e della formazione letteraria di D., e uno dei maggiori protagonisti della Commedia, figura [...] da pirate, non da gente argolica è un'eco di Aen. II 78 " neque me Argolica de gente negabo ", le parole con cui Sinone confessa ai Troiani di essere un greco, cioè uno dei loro nemici, tanto che il citato Donato chiosa " Graecus sum, hoc est dicere ...
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due (Duo)
Federigo Tollemache
È presente con notevole frequenza in tutte le opere dantesche.
Nella Vita Nuova d. ricorre soprattutto come base di divisione e di suddivisione delle poesie (nove bipartizioni [...] nude (Gianni Schicchi e Mirra); XXX 91 li due tapini / che fumman come man bagnate 'l verno (la moglie di Putifarre e Sinone); XXXII 41 vidi due sì stretti, / che 'l pel del capo avieno insieme misto (Alessandro e Napoleone degli Alberti); XXXII 125 ...
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presto (agg.)
Francesco Vagni
Le occorrenze di p. si riscontrano tutte nella poesia di D., mai in prosa; possiamo ordinarle lungo un arco semantico che va dai significati più vicini all'etimo latino [...] tu andavi / al fuoco, non l'avei tu così presto; / ma sì e più l'avei quando coniavi: è la risposta di Sinone, colpito con il braccio nel volto da maestro Adamo, al falsario di monete; essa è carica di maligne allusioni, affidate proprio al giuoco ...
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oscuro
Alessandro Niccoli
Ricorre in tutte le opere sicuramente dantesche, mentre non è mai usato né nel Fiore né nel Detto.
L'esplorazione del materiale manoscritto ha consentito di accertare come [...] che m'è oscura; e così pure in Rime CVI 58. In un esempio è usato come avverbio e allude a disonore e infamia: Sinone si reca a noia / d'esser nomato sì oscuro (If XXX 101), si adonta che maestro Adamo gli abbia rivolto l'appellativo infamante e ...
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vergogna
Antonietta Bufano
Luigi Vanossi
Una prima, generica definizione della v. si legge in Cv III VIII 10, dove D., sulla traccia della partizione aristotelica, enumera le sei passioni [intese come [...] talvolta è protagonista D. stesso. Per esempio, quando Virgilio gli rimprovera lo stare del tutto fisso alla disputa fra Maestro Adamo e Sinone (If XXX 130), D. si volge verso lui con tal vergogna (v. 134) da indurre il maestro non solo al perdono ...
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mirare
Freya Anceschi
Un valore molto frequente, nei 135 esempi con cui il verbo ricorre nelle varie opere di D., è " guardare intensamente, fissamente, con partecipazione emotiva ", in definitiva " [...] La maggioranza dei commentatori, antichi e moderni, pensa che Virgilio parli con forte ironia e interpreta: " continua a guardare " Sinone e mastro Adamo che si stanno insultando, ché sono sul punto di adirarmi con te. Il Chimenz preferisce eliminare ...
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Tenzone con Forese
Eugenio Chiarini
I sei sonetti della T., tre di D. (LXXIII, LXXV, LXXVII) e tre, responsivi, di Forese Donati (LXXIV, LXXVI, LXXVIII), ci sono giunti smembrati in due gruppi di codici [...] io teco fui) e vinta sull'esempio ‛ tragico ': il triviale prezioso allo stato isolato, il trobar clus sulla feccia di Sinone e mastro Adamo, le rime care nel virtuosismo dell'ingiuria, della pornografia e della coprolalia che si segrega in un genere ...
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DONATI, Forese
Liana Cellerino
Nacque a Firenze nella seconda metà del sec. XIII da Simone di Forese e Tessa (Contessa), nobile donna di cui s'ignora il casato.
Apparteneva ad una famiglia ricca e potente [...] si è insomma solo "all'estremo di un genere letterario", sconfessato, quando pure all'occorrenza riutilizzato da Dante (Sinone e maestro Adamo, Inf. XXX) in un discorso critico autoriflessivo che si snoda tra le figure purgatoriali successive del ...
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reo (rio)
Emilio Pasquini
Sia l'aggettivo sia il sostantivo rivelano in D. un'estesa polisemia, configurando uno dei termini-chiave della Commedia, prevalente (com'è ovvio) nella prima cantica, ma non [...] macula di vizio (XX 3). Vale invece " cosa amara, tormentosa ", in If XXX 120-121, dove maestro Adamo ricorda malignamente a Sinone come il suo spergiuro sia noto a tutti (sieti reo che tutto il mondo sallo!), e il greco con atroce ritorsione gli ...
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ira
Antonietta Bufano
Fausto Montanari
È vista per lo più nell'accezione comune di " iracondia ", cioè come uno dei vizii cui l'uomo naturalmente... è disposto - sì come certi per complessione collerica [...] ira (If XXX 133) con cui Virgilio si rivolge a D. che ha visto del tutto fisso ad ascoltare il piato di maestro Adamo e Sinone, mentre è " odio " quello che spinge Azzo VIII a far uccidere Iacopo del Cassero: quel da Esti il fé far, che m'avea in ira ...
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disferrare
v. tr. [der. di ferro, col pref. dis-1] (io disfèrro, ecc.), letter. – Sferrare, nel senso di togliere i ferri o liberare dai ferri, dalle catene: d. i cavalli; Comanda il re che [Sinone] si disferri e sciolga (Caro).
ab uno disce omnes
(lat. «da uno conoscili tutti»). – Frase di Virgilio (in Aen. II, 65-66), che dallo spergiuro di Sinone trae motivo di riprovazione per tutti i Greci: è ormai proverbiale e usata perciò anche in altri contesti. Nella logica...