Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Muovendo dalla controversia sull’uso dell’aristotelismo come base per l’insegnamento [...] , al di là del loro specifico significato lessicale, consignificano le medesime proprietà; e a fornire i principi della coesione sintattica del linguaggio.
Attorno al 1270, la corrente modista si afferma all’Università di Parigi (e più tardi anche a ...
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FUBINI, Mario
Mario Scotti
Nacque a Torino il 18 marzo 1900 da Riccardo e da Bice Colombo, entrambi di origine vercellese. Nella città natale, cui sarebbe rimasto sempre affettivamente e culturalmente [...] delle Operette. La cui prosa appariva al F. non fredda e assertiva, ma carica di risonanze sentimentali nella struttura sintattica, nel lessico e finanche nella punteggiatura. Non si esauriva qui il capitolo leopardiano dell'attività del critico: ai ...
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dovere (verbo)
Giuseppe Francescato
È usato sia come transitivo che come verbo servile, frequente nell'opera di D., compreso il Fiore (due volte, in contesto singolare, nel Detto).
Per la morfologia [...] maniera mi dovea menare / anzi che mia bieltà fosse passata.
19. Si può ancora ricordare l'uso di d., in un contesto sintattico specifico, in proposizioni finali e consecutive: If XXIV 151 E detto l'ho perché doler ti debbia; Pd VI 27 al mio Belisar ...
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però
Ugo Vignuzzi
Congiunzione (talora impiegata avverbialmente), che compare con una certa frequenza in tutta l'opera dantesca, fatta eccezione del Detto: 34 volte nella Vita Nuova (di cui 31 casi [...] 'interno del periodo, tra i ‛ due punti ' e il ‛ punto e virgola ', indicando questi due differenti tipi di legami sintattici con le rispettive rese grafiche. Per quanto l'alternanza non sia così categoricamente determinata (a parte le avvertenze già ...
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Il testo prescrittivo (detto anche regolativo o istruzionale) è un tipo di testo (➔ testo, tipi di) che ha come fine la regolamentazione di un comportamento immediato o futuro dell’emittente e/o di altri [...] a forme impersonali e a tecnicismi (➔ terminologie), l’assenza di espressioni emotive e deittiche, nonché l’impiego di costruzioni sintatticamente non marcate (cfr. § 3).
Le ricette di cucina e i manuali di istruzioni non sono emanati da autorità ...
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Salomone (Salamone)
Gian Roberto Sarolli
Re d'Israele, figlio di David e di Betsabea, salito al trono nel 971 e morto nel 931 a.C.; portò la Palestina, sia pur per breve tempo, a un apparente splendore [...] parola Dio ripetuta due volte in posizione icastica giustifica il periodo conclusivo, quasi glossa, perfino nella sua tensione sintattica che esplode nell'impiego, voluto, della forma verbale monosillabica accentata); XXVII 6 Se bene si mira, da la ...
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ARCHITETTURA - Secoli 6°-10°
G. Lorenzoni
Per un profilo dell'a. altomedievale si può procedere per exempla significativi, prendendo le mosse da alcuni monumenti sorti nei territori occupati dai Merovingi [...] si è vista in altre opere architettoniche altomedievali. Mentre la composizione spaziale della Cappella Palatina appare sintattica, qui sembra dominare la paratassi, caratterizzata appunto dalla pluralità degli spazi senza possibilità di sintesi.Un ...
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intendere
Domenico Consoli
Il verbo ha larghissimo impiego in tutte le opere dantesche e variato spettro semantico. Il suo primo significato, che si riconnette al latino intendere animum (talora intendere, [...] due volte), VIII 20 e 22, XIV 11, IV II 1, VII 5, XXII 17, Pd XIX 133. In proposizioni di diversa struttura sintattica: voglio dare a intendere quello che lo suo salutare in me vertuosamente operava (Vn X 3); parole, ne le quali io dessi ad intendere ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] e su).
Le preposizioni proprie si contraddistinguono anche per la loro frequenza e per il loro ventaglio di funzioni sintattiche. La loro semantica è assai generica, e in proporzione inversa alla specificità semantica si accentua la funzione generale ...
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NIOBE e NIOBIDI (Νιόβη, Νιοβίδαι; Niobe, Niobidae)
G. A. Mansuelli
La rassegna minuta e la esposizione della problematica, già fatte molto diffusamente dallo Stark, poi dal Sauer e infine dal Lesky non [...] stile e proporzioni - Venezia, Laterano e Wilton - presentano a un di presso gli stessi schemi nella stessa disposizione sintattica, solo variata nel primo per il minore sviluppo in altezza della composizione, che invece negli altri due permette di ...
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sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...
sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...