Si definisce isoglossa la linea immaginaria con la quale, mediante un’ipotesi metodologica, si uniscono i punti estremi di un’area geografica caratterizzata dalla presenza di uno stesso fenomeno linguistico [...] 9; ➔ geografia linguistica). Questo fenomeno può essere di natura fonologica, e allora si parla di isòfona, morfologica (isomòrfa), sintattica, oppure lessicale (in quest’ultimo caso si parla di isolessi o, più di rado, di isòsema, ovvero isoglossa ...
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In informatica, programma che traduce il codice sorgente (un altro programma) scritto in un linguaggio di programmazione di alto livello in codice oggetto o target (un terzo programma) scritto in un linguaggio [...] e viene effettuato per mezzo di un decompilatore.
I passi fondamentali eseguiti da un c. sono: a) analisi sintattica e semantica del codice sorgente, b) generazione del codice intermedio, c) ottimizzazione e generazione del codice target. Durante ...
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a
Franca Brambilla Ageno
1. Di una preposizione non è possibile definire un valore semantico del tutto autonomo, specialmente se questa è d'uso frequente: il valore semantico di una preposizione è avvertibile [...] natura di essi.
Se da una parte la costanza di determinate realizzazioni conferisce alla preposizione una sua fisionomia semantico-sintattica, dall'altra la frequenza stessa dell'impiego tende a banalizzarla e a ridurla a puro legame grammaticale.
2 ...
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In linguistica, mezzo morfologico molto usato, che può consistere nella ripetizione della parola (it. piano piano), o in quella della radice più o meno mutilata (lat. mur-mur-are) o della prima consonante [...] ‹fa vedére›; f) quando si reduplica, non per ripeterlo ma solo per rafforzarlo, uno dei monosillabi che vorrebbero dopo di sé il r. sintattico, questo si fa di norma la seconda volta soltanto. Per es., giù giù per la china ‹ǧu ǧu pper la kìna›.
Il r ...
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se (sed)
Ugo Vignuzzi
Congiunzione di alta frequenza nelle opere di D.: 76 volte nella Vita Nuova, 120 nelle Rime, 278 nel Convivio, e 578 nella Commedia, per un complesso di 1052 occorrenze nelle opere [...] canoniche; e ancora 216 casi nel Fiore e 49 nel Detto.
In poesia s'incontra anche l'allotropo ‛ sed ', forma antevocalica in fonetica sintattica, due volte nelle Rime (L 64 e LI 2), nel Convivio (II Voi che 'ntendendo 26, ripreso in XV 5), nel Detto ...
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In grammatica, la capacità di confronto che possiede l’aggettivo (e l’avverbio) e che trova espressione in mezzi morfologici e sintattici. Questo confronto parte da una forma normale, detta positiva, alla [...] ) può essere di uguaglianza, di maggioranza, di minoranza, ed è espresso di regola in italiano con una costruzione sintattica. Il superlativo si distingue in assoluto e relativo, secondo che indichi una qualità posseduta in grado massimo senza ...
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teorema
teorema in matematica e in logica, enunciato per il quale esiste una dimostrazione a partire da un insieme di → assiomi; esso può cioè essere dedotto da tali assiomi attraverso regole di deduzione [...] sistema assiomatico; se questo è formalizzato nell’usuale logica del primo ordine, tale nozione di teorema di natura sintattica coincide con quella alternativa di natura semantica secondo la quale un teorema è la → conseguenza logica dell’insieme ...
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crudo
Emilio Pasquini
Aggettivo di largo impiego in D., in funzione ora di epiteto ora invece di apposizione o di predicato, manca tuttavia alla prosa ed è esclusivo della poesia; più frequente nell'Inferno [...] più o meno l'equivalente di ‛ crudele ' (v.), ma se ne distingue per una maggiore duttilità semantica e sintattica.
Qualifica in primo luogo un sostantivo concreto o astratto, nel senso di " duro ", " orribile ", " terribile ": Rime CIII 4 ...
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Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, [...] il rubinetto (LIP: ND13).
Molti elementi nella frase sono introdotti da preposizioni, che servono appunto a stabilire rapporti sintattici tra i costituenti. Le preposizioni semanticamente più leggere servono spesso solo a indicare l’esistenza di una ...
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conseguenza
conseguenza si dice che l’enunciato P è conseguenza logica di un insieme A di enunciati (tipicamente un sistema di assiomi) quando P è dedotta da uno o più enunciati di A. Se la deduzione [...] P si ottiene a partire dagli enunciati di A attraverso regole di inferenza formali e si parla più propriamente di conseguenza sintattica. Per conseguenza semantica si intende invece il fatto che P risulta vero in tutti modelli in cui sono veri gli ...
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sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...
sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...