MOSCOLI, Nerio
Antonio Montefusco
– Originario di Città di Castello, visse a Perugia nella prima metà del XIV secolo.
L’origine non perugina, affermata già nella rubrica posta all’inizio della sezione [...] a quanto la letteratura critica aveva voluto vedere nella scuola. Sta a dimostrarlo non solo l’ordito lessicale e sintattico, ma anche il ventaglio dei motivi, che risultano allo stesso tempo in debito profondo, se non eccessivo, con Cavalcanti ...
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Si tende abitualmente a confondere sotto un unico segno grafico quelli che sono invece due distinti segni interpuntivi: la lineetta (o trattino lungo: ‹–›) e il trattino (o trattino breve o corto o trattino [...] del primo (Stato-nazione, ascolti-record, incontro-scontro); oppure legami che si prestano a più interpretazioni del ruolo sintattico tra i due membri (narrativa-saggistica); spesso queste formazioni sono calchi di costruzioni dall’inglese (ad es ...
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I suoni sibilanti sono una sottoclasse di ➔ consonanti (➔ fricative), suoni rumorosi e intensi, articolati mediante un forte restringimento del condotto orale.
La differenza tra fricative sibilanti (ingl. [...]
Un altro fenomeno fonosintattico che merita di essere citato riguarda il raddoppiamento fonosintattico (➔ raddoppiamento sintattico). Nelle aree geografiche interessate, il raddoppiamento fonosintattico non coinvolge /ʃ/, già lungo per posizione (è ...
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La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] le basi potenziali di una regola di formazione delle parole sia la condivisione di tratti semantici (o se si vuole sintattico-semantici, nel caso, ad es., della transitività dei verbi), i quali solo in modo grossolano possono essere riflessi nella ...
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In italiano standard la congiunzione che è propria di alcune frasi subordinate: le oggettive (vedo che ti stai comportando bene; ➔ oggettive, frasi), le soggettive (è possibile che io sia in ritardo domani; [...] 29)
Infine sono tipici di varietà diafasicamente marcate come basse e popolari i casi di che polivalente il cui valore sintattico non può essere stabilito, non solo rispetto alla semantica del che, ma anche rispetto alla possibilità che si tratti di ...
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CASTAGNA, Bruna
Roberto Staccioli
Nata a Bari il 15 ott. 1905 da Luigi e da Maria Catacchio, cominciò a studiare pianoforte a Milano dall'età di sette anni, apparendo in pubblico a quattordici come [...] soprattutto è consapevole della necessità che anche l'espressione più estroversa rispetti il taglio musicale e sintattico delle frasi" (ibid.). Una testimonianza della sua arte è affidata a numerose incisioni discografiche realizzate prevalentemente ...
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Nella tradizione grammaticale italiana i verbi reciproci sono una sottoclasse dei verbi pronominali (tutti i verbi in -si e altri ancora; ➔ pronominali, verbi) o dei verbi riflessivi (tutti i verbi in [...] un l’altro
Un altro caso di reciprocità debole è costituito da alcuni verbi, soprattutto pronominali, per i quali sono il contorno sintattico e la natura dell’evento a determinare la lettura reciproca: si noti, ad es., la differenza tra le frasi in a ...
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Chimica e tecnica
Con la denominazione di prodotti ceramici si intende una vasta gamma di manufatti, diversi per composizione, struttura, proprietà, impiego ecc., aventi in comune il processo tecnologico [...] si affermò dopo il 9° sec. a.C. è appunto geometrico e trovò specialmente nella c. attica un elevato rigore sintattico, in cui anche le figure umane sono astrattamente geometrizzate (stile del Dìpylon). Con esso ebbe inizio lo sviluppo della pittura ...
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Grandezza che interviene nello studio fisico-chimico delle trasformazioni di un sistema materiale e che dipende unicamente dallo stato del sistema. In termini matematici, si può dire che l’e. è funzione [...] Per definire la quantità di informazione contenuta nei simboli emessi da una sorgente discreta, considerando solo l’aspetto sintattico del messaggio e non quello semantico o pragmatico, si richiede in genere che l’informazione ottenuta dal riscontro ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] il ruolo di un segno analogo a quello figurativo, polisemico, in grado di 'significare' sul piano del ritmo sintattico, delle scelte lessicali, del fitto intreccio di connotazioni. La costruzione verbale sui valori visivi del testo letto non è ...
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sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...
sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...