Scrittore tedesco (Praga 1884 - Tel Aviv 1968). Sionista, studiò l'anima e il problema ebraico nei suoi romanzi Jüdinnen (1911), Arnold Beer (1912) e Rëubeni (1925). Ma largo successo incontrò solo con [...] Tycho Brahes Weg zu Gott (1916), e Die Frau, nach der man sich sehnt (1927). Amico di F. Kafka, curò l'edizione postuma delle sue opere, e scrisse su di lui, fra l'altro, un'acuta biografia (F. Kafka, ...
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Uomo politico israeliano (Ruzinoy, Polonia, 1915 - Tel Aviv 2012). Sionista, nel 1935 si trasferì in Palestina, dove entrò a far parte dell'Irgùn zwaì leumì, quindi del Loḥamei ḥerut Israel (1940). Arruolatosi [...] nei servizi segreti israeliani (1949), vi ricoprì incarichi di rilievo tra il 1955 e il 1965. Entrato (1970) nel partito di estrema destra Herut, fu eletto deputato nel 1973. Più volte ministro degli Esteri ...
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Sigla di World Zionist Organization, denominazione ufficiale assunta nel 1960 dall’Organizzazione sionista, struttura istituzionale del movimento sionista che, d’intesa con il governo di Israele e congiuntamente [...] alla Jewish Agency, ha la funzione di organizzare all’estero l’immigrazione in Israele, d’incoraggiare gli investimenti privati stranieri in Israele e aiutare le iniziative culturali e gli istituti di ...
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Uomo politico israeliano (Brest-Litovsk 1913 - Tel Aviv 1992). Dirigente del movimento giovanile sionista in Polonia, deportato in Siberia nel 1940-41, si trasferì in Palestina nel 1942, assumendo il comando [...] dell'organizzazione terroristica Irgùn Zwaì Leumì, autrice di numerosi attentati antiarabi e antiinglesi negli anni immediatamente precedenti alla nascita dello stato di Israele (1948). Deputato alla knesset ...
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kibbutz
Comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina a opera del movimento sionista a partire dal 1909-10 e affermatesi poi nello Stato di Israele. In senso più concreto, il terreno su [...] cui ciascuna comunità è stanziata e l’insieme di beni e strutture che ne fanno parte e che sono proprietà collettiva dei suoi membri ...
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Gruppo armato clandestino ebraico («Organizzazione militare nazionale» ) costituito in Palestina nel 1931; fu espressione della corrente sionista di V.E. Jabotinskij e si caratterizzò per l’estremismo [...] degli obiettivi e dei metodi di lotta. Nacque da una scissione dell’Hagānāh e fu diretto dal 1943 da M. Begin. Negli anni successivi intensificò gli attacchi e le azioni terroristiche (tra cui l’attentato ...
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Romanziere tedesco (Glogau 1887 - Berlino 1968). Ebreo di idee pacifiste, fu aspramente combattuto nel suo paese; sionista, si recò nel 1937 in Palestina, donde tornò nel 1948 per stabilirsi a Berlino [...] Est; nel 1952 fu nominato presidente dell'Accademia delle arti della Repubblica Democratica Tedesca. Dopo volumi di racconti (Novellen um Claudia, 1912, ecc.), drammi e saggi letterarî, si rese noto in ...
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Scrittore ebreo di origine ucraina (Telepino, Kiev, 1874 - Rehovot 1953), conosciuto anche sotto lo pseudonimo di Ḥawaja Mussa. Sionista, emigrò in Palestina nel 1891. La sua produzione letteraria, volta [...] a esaltare l'opera dei pionieri stanziati in Palestina per realizzare l'ideale sionista (le novelle: Hadassā, 1891; Tōledōt ahavā aḥat "La storia di un unico amore", 1911), si è espressa anche in un altro filone, in cui viene descritta, in una ...
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Poeta austriaco (Vienna 1866 - New York 1954). Scrittore aristocratico, prevalentemente lirico, amico di H. von Hofmannsthal, fu attivo sionista. Notevole il poema drammatico Jaakobs Traum (1918) d'argomento [...] biblico ...
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Stato del Vicino Oriente, confinante a N con il Libano, a E con la Siria e la Giordania, a SO con l’Egitto.
Dal punto di vista morfologico il territorio può essere diviso in 4 aree (la pianura costiera; [...] e forte ebreo appartenente a un kibbuz e l’immagine dell’ebreo della diaspora. Di questa corrente, che esplicita l’ideale sionista-socialista, fanno parte A. Meged, H. Bartov, B. Tammuz e il citato Yizhar. Quest’ultimo analizza in alcune sue novelle ...
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sionista
s. m. e f. e agg. [der. di sionismo] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Rappresentante, sostenitore, fautore del sionismo. 2. agg. Lo stesso che sionistico.