Uomo politico (Wiszniewo, Polonia, 1894 - Bad Reichenhall, Baviera, 1982); editore a Berlino della Encyclopaedia Judaica (1922-34), dovette abbandonare la Germania a causa delle leggi razziali. Dirigente [...] il servizio di spionaggio ebraico. Dal 1951 al 1978 fu presidente del Congresso ebraico mondiale e dal 1956 dell'Organizzazione sionistica mondiale, da cui si dimise nel 1968 per gravi dissensi con la politica perseguita da Israele verso gli stati ...
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Storico inglese di origine ebraico-polacca (Wola Okrzejska 1888 - Londra 1960); trasferitosi (1906) a Oxford, naturalizzato, lavorò nel tempo di guerra per la propaganda del Foreign Office e pubblicò saggi [...] sulla politica tedesca nell'Europa orientale. Sionista, fu segretario politico (1929) della Jewish agency for Palestine; prof. di storia moderna a Manchester (1931-53), fu nobilitato nel 1952. Nella sua opera fondamentale, The structure of politics ...
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Pseudonimo dello scrittore e saggista ungherese Max Simon Südfeld (Pest 1849 - Parigi 1923). Esercitò la professione di medico dapprima in patria, poi, dal 1880, a Parigi. Di formazione positivista, scrisse [...] Drohnenschlacht (1898), Zionistische Schriften (1909). Scrisse anche liriche e drammi e collaborò a molti giornali europei. Amico e collaboratore di T. Herzl, fu dalla fine dell'Ottocento tra i pionieri e i più noti sostenitori della causa sionista. ...
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Botanico (Amburgo 1859 - Berlino 1938). Dal 1885 al 1889 viaggiò nell'Asia orient. e merid.; dal 1892 insegnò agricoltura tropicale nel seminario orientale di Berlino; partecipò al movimento coloniale [...] tedesco, anche con la fondazione del periodico di agricoltura coloniale Der Tropenpflanzer (1897). Ardente sionista, nel 1925 andò all'univ. di Gerusalemme come direttore della sezione naturalistica. Scrisse varie opere di botanica agraria tropicale ...
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Weizmann, Chaim
Scienziato e politico israeliano (Motal 1874-Rehovot 1952), primo presidente di Israele. Nato nella Russia zarista, nell’attuale Bielorussia, docente di chimica a Ginevra, nel 1910 divenne [...] (➔ Faysal I) per la convivenza di arabi ed ebrei nel progettato regno arabo (1919), fu presidente dell’Organizzazione sionista quasi senza interruzione, dal 1921 al 1945. Artefice dell’università ebraica di Gerusalemme (1925) e dell’Agenzia ebraica ...
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Lapid, Yair. – Giornalista e uomo politico israeliano (n. Tel Aviv 1963). Personaggio di spicco nel mondo dei media israeliani, nel 2012 ha fondato il partito centrista laico Yesh Atid (C’è un futuro), [...] ha firmato un accordo di coalizione con il capo della formazione islamica M. Abbas e con il leader del partito sionista di destra HaBayit HaYehudi (La casa ebraica) N. Bennett; quest'ultimo ha assunto la carica di premier in alternanza biennale ...
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COLORNI, Eugenio
Eugenio Garin
Nacque a Milano il 22 apr. 1909, secondogenito di Alberto, industriale, di famiglia ebraica mantovana, e di Clara Pontecorvo di origine pisana. Per indole incline all'introspezione, [...] ebbe consuetudine anche se non senza tensioni. Di Enzo in particolare aveva subito il fascino quando aveva quattordici anni. Sionista fervente, Enzo si sarebbe recato in Palestina; il C., seguendone per un certo periodo l'orientamento, si dette anche ...
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LATTES (Lattes Ajò), Dante
Gadi Luzzatto Voghera
Nacque a Pitigliano il 13 sett. 1876 da David e da Emilia Ajò.
Il padre, rimasto vedovo, si era risposato solo secondo il rito ebraico. Pertanto il L. [...] Roma e dell'italiano presso il ginnasio Herzlia di Tel Aviv. Altri segnali, come l'addestramento di giovani ebrei sionisti revisionisti guidati da Zeev Jabotinsky alla scuola navale di Civitavecchia, o la nomina dell'italiano David Prato alla carica ...
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Viaggiatore e uomo politico inglese (Londra 1879 - Parigi 1919). Viaggiò più volte in Siria e Mesopotamia. Deputato conservatore (1911), conoscitore dei problemi politici del Vicino Oriente, nel 1915 fu [...] a essere ascoltato dal Foreign Office come consigliere per la politica nel Vicino Oriente e particolarmente per i problemi connessi alla rivolta degli Arabi, presso i quali svolse alcune missioni. Dal 1917 s'interessò anche del movimento sionista. ...
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Scrittore israeliano (n. Char´kov 1919 - m. 1989). Emigrato in Palestina nel 1924, fece parte del movimento politico culturale dei Cananei (1939-50) e curò (1965-71) il supplemento letterario del giornale [...] ; Requiem le-Na῾ămān "Requiem per Na῾amān", 1978) emerge invece la contestazione nei confronti del paese e del "sogno sionista" che, secondo T., ha tentato invano di normalizzare la vita del popolo ebraico. Famosi sono anche i romanzi Ha-pardēs (1972 ...
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sionista
s. m. e f. e agg. [der. di sionismo] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Rappresentante, sostenitore, fautore del sionismo. 2. agg. Lo stesso che sionistico.