Falsificazione propagandistica antisemita, redatta probabilmente da un agente della polizia segreta russa, apparsa in forma abbreviata nel 1903, e integralmente nel 1905, ma diffusasi soprattutto negli [...] alla Prima guerra mondiale. Consisteva nel presunto resoconto di alcune sedute segrete tenute a Basilea al tempo del congresso sionista del 1897, nelle quali sarebbe stato elaborato un piano di dominio mondiale degli Ebrei attraverso l’alta finanza e ...
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Uomo politico palestinese, nato a Gerusalemme nel 1895 (secondo altre fonti nel 1897). Studiò al Cairo e a Costantinopoli, e combatté nella prima guerra mondiale come ufficiale nell'esercito turco. Divenuto [...] Gran Mufti di Palestina, diresse nel ventennio tra le due guerre la resistenza araba contro la penetrazione sionista nel suo paese. Dopo l'insurrezione armata del 1936, da lui capeggiata, dové rifugiarsi in Siria e di qui in ‛Irāq, dove nel 1941 fu a ...
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Weizmann, Chaim
Scienziato e politico israeliano (Motal 1874-Rehovot 1952), primo presidente di Israele. Nato nella Russia zarista, nell’attuale Bielorussia, docente di chimica a Ginevra, nel 1910 divenne [...] (➔ Faysal I) per la convivenza di arabi ed ebrei nel progettato regno arabo (1919), fu presidente dell’Organizzazione sionista quasi senza interruzione, dal 1921 al 1945. Artefice dell’università ebraica di Gerusalemme (1925) e dell’Agenzia ebraica ...
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SHOAH
Anna Foa
I nomi. - Negli anni tra il 1939 e il 1945, nel corso della guerra scatenata da A. Hitler per conquistare l'Europa, il nazismo sterminò tra i cinque e i sei milioni di ebrei, due terzi [...] di molti giovani, soprattutto di quelli già politicizzati e militanti nelle file del movimento sionista e del Bund (il partito socialista ebraico, non sionista, diffuso in Lituania, Polonia e Russia), che organizzarono gruppi di resistenza armati.
A ...
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Gran Muftī della Palestina; nacque a Gerusalemme nel 1895 (secondo altre fonti nel 1897), studiò al Cairo nella università di al-Azhar, poi alla Scuola militare di Costantinopoli; collaborò con le truppe [...] e della Palestina e da allora diventò l'esponente della lotta degli Arabi di Palestina per la resistenza all'invasione sionista e uno dei principali animatori del movimento generale di indipendenza e di unione dei paesi arabi. Nel 1931 convocò a ...
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COLORNI, Eugenio
Eugenio Garin
Nacque a Milano il 22 apr. 1909, secondogenito di Alberto, industriale, di famiglia ebraica mantovana, e di Clara Pontecorvo di origine pisana. Per indole incline all'introspezione, [...] ebbe consuetudine anche se non senza tensioni. Di Enzo in particolare aveva subito il fascino quando aveva quattordici anni. Sionista fervente, Enzo si sarebbe recato in Palestina; il C., seguendone per un certo periodo l'orientamento, si dette anche ...
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LATTES (Lattes Ajò), Dante
Gadi Luzzatto Voghera
Nacque a Pitigliano il 13 sett. 1876 da David e da Emilia Ajò.
Il padre, rimasto vedovo, si era risposato solo secondo il rito ebraico. Pertanto il L. [...] Roma e dell'italiano presso il ginnasio Herzlia di Tel Aviv. Altri segnali, come l'addestramento di giovani ebrei sionisti revisionisti guidati da Zeev Jabotinsky alla scuola navale di Civitavecchia, o la nomina dell'italiano David Prato alla carica ...
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Viaggiatore e uomo politico inglese (Londra 1879 - Parigi 1919). Viaggiò più volte in Siria e Mesopotamia. Deputato conservatore (1911), conoscitore dei problemi politici del Vicino Oriente, nel 1915 fu [...] a essere ascoltato dal Foreign Office come consigliere per la politica nel Vicino Oriente e particolarmente per i problemi connessi alla rivolta degli Arabi, presso i quali svolse alcune missioni. Dal 1917 s'interessò anche del movimento sionista. ...
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Espressione giapponese («vento divino») che in origine designava i piloti dell’aeronautica appartenenti a un corpo di volontari destinati a gettarsi con il velivolo carico di esplosivo contro l’obiettivo [...] . I primi attentati k. di questo tipo risalgono alla metà circa degli anni 1990 e sono attribuibili a Ḥamas e ai gruppi dell’estremismo islamico palestinese, i cui militanti erano pronti al suicidio nella lotta a oltranza contro il ‘nemico sionista’. ...
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Rothschild
Famiglia ebraica di banchieri originaria di Francoforte sul Meno, il cui capostipite fu Moses Amschel (m. 1754). Nella seconda metà del Settecento, Moses aprì una bottega da rigattiere che [...] mondiali, pur perdendo la propria posizione di monopolio. Alcuni membri della famiglia furono attivi sostenitori del movimento sionista. Edmond, del ramo francese dei R., patrocinò i primi insediamenti in Palestina, fondò (1923) la Palestine Jewish ...
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sionista
s. m. e f. e agg. [der. di sionismo] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Rappresentante, sostenitore, fautore del sionismo. 2. agg. Lo stesso che sionistico.