sionismo Movimento politico e ideologia volti alla creazione di uno Stato ebraico in Palestina (da Sion, nome della collina di Gerusalemme).
Sviluppatosi alla fine del 19° sec., in seguito all’inasprirsi [...] militare, che portò alla costituzione dello Stato d’Israele. Dopo la ratifica del mandato (1922), fu costituito un esecutivo sionista in Palestina; il Qeren ha-yesōd («Fondo della base», noto come Fondo per l’edificazione della Palestina), creato nel ...
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Hagānāh Principale organizzazione militare sionista in Palestina durante il mandato britannico. Costituita nel 1920 come forza clandestina di autodifesa degli insediamenti ebraici, ebbe una rapida crescita [...] arrivando a contare 25.000 uomini nel 1939 e 45.000 nel 1947. Il suo impegno durante la rivolta palestinese del 1936-39 e nella Seconda guerra mondiale, parallelamente all’importazione e produzione clandestina ...
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Agenzia ebraica
Organizzazione sionista presente in Palestina durante il periodo del mandato britannico. Riconosciuta ufficialmente nel 1929, l’A.e. aveva come scopo principale quello di favorire l’immigrazione [...] e l’insediamento degli ebrei anche attraverso l’acquisto di terre dagli arabi, ma nel corso del tempo divenne un vero e proprio organo di governo della comunità ebraica in Palestina fino alla fondazione ...
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Gruppo armato clandestino ebraico («Organizzazione militare nazionale» ) costituito in Palestina nel 1931; fu espressione della corrente sionista di V.E. Jabotinskij e si caratterizzò per l’estremismo [...] degli obiettivi e dei metodi di lotta. Nacque da una scissione dell’Hagānāh e fu diretto dal 1943 da M. Begin. Negli anni successivi intensificò gli attacchi e le azioni terroristiche (tra cui l’attentato ...
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rivolta araba del 1936-39
Si definisce così la serie di rivolte di varia entità, di scioperi e atti di sabotaggio che ebbe luogo nella Palestina mandataria in risposta all’immigrazione ebraica e all’acquisto [...] di terre da parte dell’Agenzia sionista. Nella prima fase della rivolta (apr.-ott. 1936), uno sciopero prolungato si accompagnò ad attentati civili e militari, e condusse alla pubblicazione del rapporto redatto da W.R.W. Peel, che raccomandava la ...
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Falsificazione propagandistica antisemita, redatta probabilmente da un agente della polizia segreta russa, apparsa in forma abbreviata nel 1903, e integralmente nel 1905, ma diffusasi soprattutto negli [...] alla Prima guerra mondiale. Consisteva nel presunto resoconto di alcune sedute segrete tenute a Basilea al tempo del congresso sionista del 1897, nelle quali sarebbe stato elaborato un piano di dominio mondiale degli Ebrei attraverso l’alta finanza e ...
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SHOAH
Anna Foa
I nomi. - Negli anni tra il 1939 e il 1945, nel corso della guerra scatenata da A. Hitler per conquistare l'Europa, il nazismo sterminò tra i cinque e i sei milioni di ebrei, due terzi [...] di molti giovani, soprattutto di quelli già politicizzati e militanti nelle file del movimento sionista e del Bund (il partito socialista ebraico, non sionista, diffuso in Lituania, Polonia e Russia), che organizzarono gruppi di resistenza armati.
A ...
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Espressione giapponese («vento divino») che in origine designava i piloti dell’aeronautica appartenenti a un corpo di volontari destinati a gettarsi con il velivolo carico di esplosivo contro l’obiettivo [...] . I primi attentati k. di questo tipo risalgono alla metà circa degli anni 1990 e sono attribuibili a Ḥamas e ai gruppi dell’estremismo islamico palestinese, i cui militanti erano pronti al suicidio nella lotta a oltranza contro il ‘nemico sionista’. ...
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Medio Oriente
Marcella Emiliani
Nell'accezione geografica più ampia, la locuzione Medio Oriente indica quell'arco di Stati che - da ovest a est - va dal Marocco al Pakistan incluso, arrivando a comprendere [...] Gerusalemme, sede dei principali luoghi di culto delle tre religioni monoteiste: l'ebraismo, il cristianesimo e l'Islam. I sionisti accettarono il piano di spartizione che venne invece rifiutato dai palestinesi e da tutti i Paesi arabi già divenuti ...
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Denominazione, sorta in ambito cristiano negli Stati Uniti agli inizi del 20° sec., ed estesa poi alle due altre religioni monoteiste, ebraica e musulmana, per indicare genericamente i movimenti, dapprima [...] la più rigida osservanza. In questo quadro complesso, l’apparizione all’inizio del 20° sec. del progetto sionista apparve agli ortodossi, sia nella diaspora sia in Palestina, la forma più pericolosa della secolarizzazione, considerata blasfema sulla ...
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sionista
s. m. e f. e agg. [der. di sionismo] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Rappresentante, sostenitore, fautore del sionismo. 2. agg. Lo stesso che sionistico.