sionismo Movimento politico e ideologia volti alla creazione di uno Stato ebraico in Palestina (da Sion, nome della collina di Gerusalemme).
Sviluppatosi alla fine del 19° sec., in seguito all’inasprirsi [...] militare, che portò alla costituzione dello Stato d’Israele. Dopo la ratifica del mandato (1922), fu costituito un esecutivo sionista in Palestina; il Qeren ha-yesōd («Fondo della base», noto come Fondo per l’edificazione della Palestina), creato nel ...
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Fondatore dei Sionisti di Ronsdorf o Elleriani (Elberfeld 1690 - Ronsdorf 1750); predicando (1725), insieme col teologo riformato D. Schleiermacher, prossimo l'avvento del regno millenario del Salvatore, [...] che la sua seconda moglie, Anna di Buchel, avrebbe dato presto alla luce, riuscì a raccogliere adepti in Germania, Paesi Bassi, Inghilterra, Svizzera. Ma la polemica tra i due fondatori, continuata dai ...
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Poeta ebreo (Radi, Volinia, 1873 - Tel Aviv 1934); trasferitosi in Palestina nel 1924, vi divenne uno dei massimi esponenti della vita culturale ebraica. Ha scritto in ebraico e in yiddish poesie ricche [...] di pathos drammatico, in cui l'esaltazione del giudaismo messianico si intreccia con l'affermazione risoluta degli ideali sionisti. Oltre a racconti assai diffusi, B. è anche autore di saggi filologico-critici discussi. ...
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Nordau, Max
Pseudonimo dello scrittore ungherese Max Simon Südfeld (Pest 1849-Parigi 1923). Medico, di formazione positivista, fu amico e collaboratore di T. Herzl; dalla fine dell’Ottocento fu tra i [...] pionieri e i più noti sostenitori della causa sionista. Scrisse saggi di critica sociale e culturale, tra cui: La malattia del secolo (1889), Degenerazione (1893), Scritti sionisti (1909). ...
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Jabotinskij, Vladimir Evgenevic
Jabotinskij, Vladimir Evgenevič
Politico ucraino (Odessa 1880-Hunter, New York, 1940). Entrato nel 1903 nel movimento sionista, elaborò nel 1906 il cd. programma di Helsinki, [...] , organizzò per primo gruppi armati ebraici sotto la bandiera inglese in Palestina. Dal 1923, contro i «sionisti generali» capeggiati da Chaim Weizmann, favorevoli a uno Stato misto arabo-ebraico, divenne capo della «organizzazione revisionistica ...
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Uomo politico ucraino (Odessa 1880 - Hunter, New York, 1940). Entrato nel movimento di emancipazione nazionale ebraica (1903), elaborò alla conferenza di Helsinki (1906) il cosiddetto programma di Helsinki, [...] il parere di Ch. Weizmann, forze militari ebraiche sotto bandiera inglese in Palestina. Dal 1923, contro i "sionisti generali" capeggiati da Weizmann (favorevoli a uno stato misto arabo-ebraico), divenne capo della "organizzazione revisionistica" che ...
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Gli ebrei a Venezia nella prima metà del Novecento
Simon Levis Sullam
Al principio del Novecento, giunto a compimento il lungo processo di integrazione avviato oltre un secolo prima, il gruppo ebraico [...] altri […].
Il consigliere Coen Porto, e altri come lui, si dichiaravano su questa stessa linea:
Io non sono mai stato ‘sionista’. Ho sentito solo il dovere di aiutare i fratelli contro la furia antisemita. Bisogna pensare a noi; mai fare riserva di ...
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Città di Israele che forma una conurbazione con Giaffa (460.613 ab. nel 2019); capoluogo dell’omonimo distretto (176 km2 con 1.388.400 ab.), è riconosciuta come capitale del Paese da quasi tutti gli stati [...] sulla costa mediterranea, a S della foce del fiume Yarkon.
Fu fondata nel 1909 a NE di Giaffa, perché i sionisti avessero un quartiere indipendente dall’antica città araba, ma ben presto finì con l’assorbire il nucleo urbano primitivo. Lo sviluppo ...
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SHARETT, Moshe
Uomo politico israeliano, nato a Cherson (Ucraina) nel 1894. Trasferitosi in giovane età in Palestina, studiò all'università di Costantinopoli, poi alla School of Economics di Londra. [...] gennaio 1954 ottenne la fiducia del Knesset presentando un governo di coalizione tra il Partito laburista Mapai, i Sionisti generali (conservatori moderati) e i due partiti di ispirazione religiosa Mizrachi e Hapoel Hamizrachi. Nel nuovo gabinetto lo ...
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Uomo politico (Nezvěstice, Plzeň, 1901 - Praga 1952). Partecipò alla fondazione del Partito comunista cecoslovacco nel 1921 e nel 1938 emigrò a Mosca; fra gli animatori dell'insurrezione antinazista in [...] ideologica, riluttanti alla supremazia sovietica. Coinvolto nel grande processo di Praga contro "nazionalisti borghesi, trockisti e sionisti" caratterizzato da violenti toni antisemitici, fu giustiziato nel dicembre 1952. Il processo contro S. fu poi ...
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sionista
s. m. e f. e agg. [der. di sionismo] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Rappresentante, sostenitore, fautore del sionismo. 2. agg. Lo stesso che sionistico.