Città della Sicilia orientale, primamente nominata a proposito della fondazione di Calacte (v.) ad opera di Ducezio, fondazione alla quale avrebbe partecipato Erbita (447). Nel 403 fu assalita invano da [...] Dionisio. Nel 317 ad Erbita si rifugiarono gli oligarchi banditi da Siracusa. In epoca romana figura tra le civitates decumanae ed ebbe anch'essa a soffrire delle angherie di Verre. La località dove sorgeva non è stabilita con precisione. Si può ...
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ORSI, Paolo
U. Zanotti Bianco
Archeologo, nato a Rovereto, allora austriaca, il 18 ottobre 1859 e ivi morto l'8 novembre 1935.
Iscrittosi all'Università di Vienna, si laureò a Padova dopo essersi naturalizzato [...] sempre più di prevalenza greca negli ultimi due periodi.
Numerose anche le scoperte nell'area della civiltà greca. A Siracusa l'eplorazione delle varie necropoli, la liberazione delle rovine del tempio di Apollo, di Atena e dell'Olympieion, e ...
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(fenicio Qart Ḥadasht) Colonia fenicia nell’Africa settentrionale. Fu fondata nell’814 a.C., secondo la tradizione da Elissa (Didone). Per la sua posizione favorevole (tra il lago di Tunisi e il mare), [...] le maggiori città siciliane (Selinunte, Imera, Agrigento ecc.). La lotta intrapresa allora contro i Cartaginesi da Dionisio, tiranno di Siracusa, si concluse dopo vicende alterne con un accordo (374) che riconosceva a C. la signoria della Sicilia a O ...
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(gr. ῎Εγεστα, Αἴγεστα; lat. Segesta) Antica città della Sicilia nord-occidentale, posta tra la sommità e le pendici del Monte Barbaro, nel territorio degli Elimi. Lottò a lungo contro la vicina Selinunte, [...] poi si alleò alle città di origine ionica, come Leontini, nell’avversione alla dorica Siracusa. Atene intervenne allora a sostegno di S. e Leontini prima nel 433, poi con la grande spedizione del 415-413 terminata in un grave disastro. S. favorì in ...
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SPEUSIPPO (Σπεύσιττττος, Speusippus)
L. A. Scatozza Höricht
Filosofo accademico e nipote per parte materna di Platone. Nato ad Atene nel 407 a.C., entrò a far parte dell'Accademia e frequentò probabilmente [...] anche la scuola di Isocrate (Diog. Laert., IV, 2). Allorché Dione di Siracusa, bandito da Dionisio II, venne ad Atene, si determinò fra il primo e S. una stretta amicizia. Nel 361 a.C., S. accompagna Platone nel viaggio in Sicilia. Essendosi convinto ...
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CANEA, Pittore di
G. Riccioni
Ceramografo attico della tecnica a figure rosse, di stile classico. Così denominato dalla lèkythos n. 6 della Canea. Appartiene al gruppo dei pittori di lèkythoi "povere"; [...] del Pittore di Klügmann (altrimenti detto Pittore dell'Amazzone), è stato riconosciuto dal Beazley in tre lèkythoi (la Canea 6; Siracusa fr.; Siracusa 26583) databili fra il 440-430 a. C. ed in ciascuna delle quali è raffigurata un'Amazzone.
Bibl.: P ...
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(gr. Μεγάλη ῾Ελλάς) Denominazione attestata forse dalla seconda metà del 4° sec. a.C., e con più sicurezza dal 2° sec., per designare il complesso delle colonie greche dell’Italia meridionale peninsulare; [...] greche. Gli scontri con gli indigeni dell’entroterra, unitamente alla minaccia rappresentata dalla politica espansionistica di Dionisio I di Siracusa in M., favorì il sorgere tra le colonie di una lega (Lega italiota) che si rivelò presto impotente a ...
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Figlio di Costante II, fu proclamato augusto nel 654 e dal 662 al 668, durante la spedizione del padre in Italia, ebbe la reggenza del governo in Costantinopoli. Nel 668, alla notizia dell'uccisione del [...] padre in Siracusa, passò in Sicilia dove vinse e mandò a morte l'usurpatore Mizizio (Mǧeǧ)). Tornato nella primavera dell'anno seguente in Costantinopoli, dai capi delle milizie anatoliche fu costretto a riconoscere come suoi eguali negli onori e nel ...
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NAUCELLIO (Naucellius)
Red.
Poeta romano che fu ritratto settantenne, intorno al 375-380 d. C., dal pittore Lucillus (v. vol. iv, p. 721), quadro che lo stesso poeta descrive in uno dei suoi epigrammi [...] (Naucelli, Epigrammata Bobiensia, 8, 1 ss.).
Iunius o Iulius Naucellius, nato a Siracusa, venne da giovane a Roma dove sposò una Sabina, da cui ebbe il figlio Sabino; di altri figli parla Simmaco (Epist., iii, 14) che indirizza alcune lettere a N. ...
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Uomo politico e generale siracusano di parte conservatrice (seconda metà del 5º sec. a. C.). Fu il principale negoziatore nel congresso di Gela (424) per la pacificazione tra le città siciliane; lottò [...] poi contro l'invasione ateniese dell'isola (415-13). Ma i democratici avevano preso il sopravvento in Siracusa ed E. morì nel tentativo di rientrarvi con le armi in pugno (407). Platone, che molto lo ammirò, ne fece un interlocutore nel Timeo e nel ...
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siracusano
siracuṡano agg. e s. m. (f. -a). – Della città di Siracusa, porto della Sicilia orient., sul mare Ionio, e capoluogo di provincia; abitante, originario o nativo di Siracusa. Come s. m., il s., la varietà del dialetto siciliano parlato...
ostracismo s. m. [dal gr. ὀστρακισμός, der. di ὀστρακίζω «infliggere l’ostracismo», da ὄστρα-κον: v. ostrakon]. – 1. Tipo di sanzione vigente nel 5° sec. a. C. ad Atene (quindi imitato da altre città greche, tra le quali Siracusa, dove prese...