GIOVANNI Climaco (‛Ιωάννης ὁ τῆς κλίμακος "della scala" che fu tradotto con Climacus)
Silvio Giuseppe Mercati
Scrittore ascetico bizantino, nato verso il 579: monaco sul monte Sinai sotto la direzione [...] riesce oscuro. L'opera ebbe subito grande favore: fu commentata da Giovanni di Raithu, da Elia Cretense, ecc.; fu tradotta in siriaco, latino e lingue romanze e in slavo.
Ediz.: Testo con traduzione di M. Raderus, Parigi 1633; e poi in Migne, Patrol ...
Leggi Tutto
TECCO, Romualdo
Gerardo Nicolosi
– Nacque a Boves, nel Cuneese, il 4 luglio 1802 da Paolo Carlo e da Angela Barbaroux.
La madre, di origini nizzarde, era nipote del conte Giuseppe Barbaroux, avvocato [...]
Nominato dragomanno onorario nel 1827, fu protagonista di una prima missione a Smirne per la stipula del trattato commerciale sardo-siriaco, entrando in buoni rapporti con la casa regnante e affinando lo studio delle lingue del luogo, di cui divenne ...
Leggi Tutto
La giovinezza. - A. III re di Macedonia, detto poi il Grande, nacque l'anno 356 a. C., il giorno 6 del mese di loos, (corrispondente al mese di ecatombeone del calendario attico), e cioè verso la fine [...] bensì su una versione pahlavi (medio-persiana) di questo, e non essere posteriore al principio del sec. VI. Lo pseudo-Callistene siriaco è stato a sua volta la fonte da cui sono derivate tutte le altre versioni orientali della leggenda di A.: in essa ...
Leggi Tutto
Libro dell'Antico Testamento, così chiamato dai Latini fin dal sec. III, ma dai Greci e dagli Ebrei più rettamente detto Sapienza (o Sentenze) di Gesù figliuolo di Sirac o semplicemente Sirac, uno di quelli [...] offrono i margini del codice principale, i tratti (relativamente pochi) comuni a più di un codice, e le antiche versioni greca e siriaca, si vede che il testo non ci fu tramandato con quella cura e fedeltà che si usò coi libri della Bibbia ebraica ...
Leggi Tutto
KHUSRAW (ar. Kisrà, gr. Χοσρόης [cioè Cosroe], queste due ultime forme passate anche a denominazioni in genere dei sovrani sassanidi)
Francesco Gabrieli
Nome già portato da un eroe della leggenda iranica, [...] di cultura: sotto di lui si compirono importanti traduzioni in mediopersiano di opere scientifiche e letterarie dal greco, dal siriaco e dal sanscrito; alla sua corte cercarono rifugio gli ultimi neoplatonici della scuola di Atene chiusa nel 529 da ...
Leggi Tutto
ISMAELE (ebr. Ishmā‛el "Dio ascolta"; gr. 'Ισμαέλ; lat. Ismael, Ismahel e Hismael)
Tommaso Piatti
Figlio di Abramo e della schiava Agar, connubio voluto secondo l'uso patriarcale da Sara, moglie di Abramo [...] sparsi accenni biblici, si estesero nel territorio compreso fra l'attuale Ḥigiāz, la Transgiordania e le steppe del deserto siriaco, mescolandovisi ad altri popoli affini di origine e di vita, cosicché vengono talora designati con altri nomi, come ...
Leggi Tutto
DE ROSSI, Giovanni Bernardo
FF. Parente
Nacque il 25 ott. 1742 a Castelnuovo (oggi Villa Castelnuovo), frazione di Sale (oggi Castelnuovo Nigra in prov. di Torino) da Pietro Ubertino ed Anna Caterina [...] (ms. par. 3455/3). Nello stesso anno redasse varie poesie ebraiche (ms. par. 3445/1-2) e si occupò di siriaco traducendo passi di Efrem (ms. par. 3455/3) e cimentandosi nella composizione di un carme in dialetto occidentale (giacobitico) (ms. par ...
Leggi Tutto
La civilta islamica: scienze della vita. La medicina nel mondo islamico
Ursula Weisser
La medicina nel mondo islamico
Il concetto di medicina comprende generalmente diverse forme di terapia, da quelle [...] islamica, era stata ridotta a un esiguo nucleo di testi, sia a seguito del progressivo abbandono del greco a vantaggio del siriaco, sia a causa del fatto che, nelle scuole, ci si limitava soltanto ad adottare determinati testi per l'insegnamento. Di ...
Leggi Tutto
Talmūd Titolo («studio») di due opere analoghe, che hanno per oggetto lo studio della dottrina tradizionale giudaica post-biblica (Mishnāh). Più importante è il T. babilonese (T. bablī o Talmūdā dĕ-Bābel [...] . La lingua è l’aramaico (ma molti passi sono in ebraico), in due varietà diverse: l’orientale (affine al siriaco) per quello babilonese, l’occidentale (affine al samaritano) per quello palestinese. Entrambe le varietà non corrispondono tuttavia alla ...
Leggi Tutto
La parola in senso largo significava un involucro fatto d'un tessuto qualsiasi; quindi tanto il sacchetto o cartoccio per riporvi della roba, quanto la corazza o la maglia. In senso stretto era la veste [...] , che indica la materia di cui esso è fatto, il chitone è di origine orientale (cfr. kittàna, aramaico; kouttina, siriaco; kouttònet, ebraico). Esso fu usato dai Babilonesi, dagli Assiri, dagli Egiziani, dai Carî, e attraverso la Ionia pervenne ai ...
Leggi Tutto
siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...
estranghelo
estrànghelo s. m. [dal gr. στρογγύλος «rotondo», attraverso il siriaco]. – Nome della scrittura siriaca più antica, derivata dalla scrittura aramaica e caratterizzata da lettere grandi e di forma aggraziata.